Incontro Pinelli - Calabresi

Il presidente Napolitano invita le vedove Pinelli e Calabresi a stringersi la mano.
Tuttavia, (non me ne voglia Napolitano) io che sono tutt’altro che anarchico e che mai ho frequentato quegli ambienti, qualche parola su come i media hanno trattato la questione la voglio ancora spendere.
Nel commentare la stretta di mano avvenuta tra le due vedove, carta stampata e televisione hanno dato l’impressione che ciascuna delle due signore perdonasse all’altra il torto che aveva subito. Bene, anzi male: la signora Pinelli non ha niente da farsi perdonare!!! Ella è solo vittima ed è vittima di una ingiustizia colossale sulla quale non si è voluto fare luce.
A guardare come le forze dell’ordine si comportano quando indagano su se stesse (una pietra ha deviato il colpo che uccise Carlo Giuliani, una rete ha deviato il proiettile esploso da Spaccarotelle), è legittimo che, qualche piccolo dubbio sulla bontà della sentenza che decretò la totale mancanza di responsabilità del commissario Calabresi, lo si possa avere. Ma prendendola, secondo l’invito del Presidente della Repubblica, per buona perchè emessa da un magistrato integerrimo, mi chiedo: chi c’era in quella stanza quando Pinelli è precipitato giù?
Chiunque fosse e quanti ne fossero essi sono i veri responsabili di quella morte e il capo dell’ufficio che era assente ne è anch’egli indirettamente responsabile.
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