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Il tracollo del berlusconismo, le troppe sconfitte del Pd e il “non nuovo” che avanza di Grillo

Lontano, nei dimenticati spazi non segnati nelle carte geografiche dell’estremo limite della Spirale Ovest della Galassia, c’è un piccolo e insignificante sole giallo.

A orbitare intorno a esso, alla distanza di centoquarantanove milioni di chilometri, c’è un piccolo, trascurabilissimo pianeta azzurro–verde, le cui forme di vita, discendenti dalle scimmie, sono così incredibilmente primitive che credono ancora che gli orologi da polso digitali siano un’ottima invenzione.

(da Guida Galattica Per Gli Autostoppisti di Douglas Adams)

Cominciamo dai dati. I numeri sono una cosa certa, disegnano una mappa, raccontano, più di ogni possibile commento, quello che è successo fra domenica e lunedì in questo nostro strano Paese. Ignoriamo per un attimo le grandi città su cui si è concentrata tutta l’attenzione mediatica. E lo scenario che si disegna dimostra senza ombra di dubbio che la maggioranza di governo, e il progetto e la “chiamata alle armi” del berlusconismo ha subito una battuta d’arresto. Dei 16 capoluoghi di provincia già scrutinati (sul totale di 23), 7 vanno al centrosinistra (Savona, Ravenna, Arezzo, Siena, Fermo, Benevento, Villacidro), uno al centrodestra (Caserta), mentre in otto se la vedranno al ballottaggio (Novara, Varese, Pordenone, Rovigo, Rimini, Grosseto, Crotone, Iglesias, con il candidato di centrosinistra Perseu al 49,9%). Nelle altre citta’ il risultato provvisorio vede il centro sinistra prevalere a Salerno, Barletta, Carbonia e Olbia, il centro destra a Latina e Reggio Calabria, mentre al ballottaggio e’ indirizzata Cosenza. Per quanto riguarda le elezioni provinciali, in tre casi (Gorizia, Ravenna e Lucca) il presidente è espressione del centrosinistra, a Treviso della Lega a Campobasso del centrodestra. Sei i ballottaggi: a Vercelli, Mantova, Pavia, Trieste, Macerata e Reggio Calabria. Certo, siamo ancora al primo round, ma il segno è inequivocabile.

Altro dato interessante, prima di dedicarci a Milano, Napoli, Torino e Bologna, è quello dell’astensionismo. In molti hanno disertato le urne. Ma, nonostante i timori (le dichiarazioni di Nicola Zingaretti di ieri poco dopo le 15 sono state sicuramente affrettate), l’astensionismo non ha penalizzato il centro sinistra. Anche qui emerge che la disperata chiamata alle armi lanciata da Silvio Berlusconi nelle ultime settimane non ha ottenuto il risultato dovuto. I moderati questa volta non si sono fatti intimidire dai toni da ultima spiaggia. Uno che unisce le proprie sorti giudiziarie al voto amministrativo definendo le elezioni una sorta di referendum per l’abolizione dei pubblici ministeri questa volta non ha convinto. Non davanti alla crisi economica e sociale che stiamo attraversando. Non davanti al crollo di credibilità internazionale che stiamo subendo grazie alle scellerate scelte di alleanze e strategie fatte dal grande intrattenitore (da Putin a Gheddafi fino allo strappo con la Francia e con l’Unione europea). I moderati sono moderati. Noi puoi pensare che terrorizzandoli alla morte un mese sì e un mese no (facciamo gli ottimisti, una volta tanto) questi si imbranchino in una crociata estremistica di mazzettatori delle mura istituzionali. E poi quella roba “sporca” tirata fuori all’ultimo secondo prima dalla Moratti e poi da tutti i giornali e media del premier su Pisapia. Quella uscita è stata peggio di aver definito i pm “un cancro”. E ha terrorizzato i moderati, che forse non hanno votato per il centro sinistra, anzi di questo ne sono convinto, ma hanno preso la decisioni profondamente politica di non recarsi alle urne e lasciare il cavaliere e la sua corte solo nella tempesta.

E qui arriviamo per forza di cose a Milano. La capitale “immorale” grazie alle infiltrazioni della ‘ndrangheta, ai festini del premier e allo scodinzolare sguaiato dei tanti Mora, Fede, Corona e comparse varie, al doppio binario spregiudicato dei leghisti, ai vip strafatti di coca, alle decine di migliaia di persone neo disoccupati o più ottimisticamente in cassa integrazione, all’incapacità palese della Moratti di governare qualsiasi cosa che non sia un piccolo e autoreferenziale salotto borghese, ha voluto dare un altro segnale. Quello di volersi riconquistare il titolo di “capitale morale”. Perfino il voto (il 5%) del Movimento 5 stelle rientra in questo quadro. Non ha vinto il Pd, ma Pisapia e Vendola a Milano. Ha vinto chi rivendica la propria storia, non la camuffa in neo-moderatismo, e ne fa un progetto di governo. Un risultato del genere senza Pisapia a Milano sarebbe stato impensabile.

Come non ha vinto il Pd a Napoli. Anzi, qui è stato sonoramente e doppiamente sconfitto. E qui Vendola ha ceduto dove non doveva cedere. Lo spettacolo degli ultimi mesi lascia esterefatti. Pur di non scaricare per sempre la fallimentare politica (e l’incredibile centro di potere) rappresentata da Bassolino, il Pd ha scelto di puntare su tutti i cavalli sbagliati. Portandosi dietro, probabilmente in una logica di scambio fra Bersani e Vendola (a te Milano a me Napoli) letteralmente suicida, anche gli elettori di Sel. Tutti sapevano che De Magistris era il candidato forte. E Luigi lo ha dimostrato. Se lo schieramento di centro sinistra si fosse presentato unito forse non ci sarebbe stato neppure bisogno di un ballottaggio. Ora sta al Pd (e a questo punto anche a Vendola) decidere se vuole ricominciare a fare politica davvero o suicidarsi definitivamente in Campania.

Torino anche non è una vittoria del Pd, dell’attuale “forma” del Pd. Ha vinto per la terza volta Chiamparino, osteggiato e marginalizzato come provinciale da anni dal suo stesso partito, e Fassino, che a Torino è andato a candidarsi per leccarsi le ferite delle tante marginalizzazioni infertegli dai suoi stessi compagni. Fassino va a governare la prima, e a questo forse unica, città industriale italiana. Con davanti un interlocutore spregiudicato e politico (profondamente politico) come Marchionne e il suo progetto di finanziarizzazione e esternalizzazione della Fiat. Ne avrà di gatte da pelare. A lui tutti i miei auguri.

Bologna è l’ennesimo schiaffo, poi, al Pd. Con quel 10 per cento ai grillini che raccontano quanto sia profondo e forse irreversibile il solco che si è aperto fra il partito di Bersani e gli elettori della sua roccaforte emiliana. Con i ceti popolari che si fanno incantare dalla Lega e quello più radicale e deluso dal Movimento cinque stelle. Se il Pd non analizzerà davvero quello che sta succedendo in Emilia oggi, rischia di perdere non solo le elezioni dei prossimi anni, ma anima e popolo. Anima e popolo. Lo ripeto, perché sono fattori/valori inscindibili. E la loro assenza, e il loro mancato ascolto, sono la vera debolezza dei democratici.

E qui arriviamo a Grillo. Che è la vera non novità di queste elezioni. Populista, semplificatore, volgare quando ci vuole, comunicatore dall’efficacia impressionante. Il suo Movimento è speculare al berlusconismo. Si fonda sul leaderismo e l’istrionismo nello stesso identico modo del berlusconismo. Poche parole, ancor meno concetti, e assoluta fedeltà. Chi non recepisce acriticamente gli umori (non parliamo di contenuti, per favore) del leader è un traditore. “Voi siete morti, noi siamo vivi”. Non facciamo l’errore di sottovalutare questo slogan. Il Movimento è a tutti gli effetti un partito, apparentemente democratico e sostanzialmente verticistico. Che agisce non attraverso i meccanismi dell’ottenimento del consenso propri di una struttura democratica ma attraverso un’impressionante mix di ritualizzazioni, manipolazioni e strategie di comunicazione interne proprie più di una chiesa, o di una setta, che di un partito. Non facciamoci incantare dalla pseudo democraticità della rete. La rete di Grillo è tutt’altro dalla rete di Internet. È un luogo chiuso (i Meet Up) e governato dal gruppo ristretto di chi “cura” immagine e contenuti di Grillo. Identità. Questo offre Grillo. Appartenenza. Fede. E non c’è niente di nuovo. Non è affatto “la nuova politica”. Qui siamo davanti a un gruppo di teste che scientificamente ha deciso di mettere su una “cosa” che ha poco a che fare con la politica e molto con il marketing ossessivo e virale. A casa mia una roba del genere si chiama manipolazione del consenso. E ha avuto un successo impressionante vista la pochezza della politica italiana.

È interessante che infatti siano proprio gli uomini della Casaleggio Associati a curare in todo ogni aspetto della comunicazione e dell’immagine e dell’organizzazione della rete di Grillo. Una società che si occupa, a livelli inimmaginabili, di marketing e e-commerce, sicurezza e comunicazione virale. E mica solo per Grillo. Magari fosse solo per Grillo. Gianroberto Casaleggio e Enrico Sassoon sono tutt’altro che due nerd smanettoni. Sono il top del settore. Con relazioni che vanno dai colossi multinazionali della comunicazione digitale alle multinazionali energetiche e del settore sanitario (pubblico e privato) e che siedono, nel caso di Sassoon, al tavolo dei poteri forti dell’Aspen institute e dell’American Chamber of Commerce e del comitato scientifico del Sole 24 ore (della Confindustria) e che hanno un trascorso di peso nei gruppi Olivetti e Telecom. Come dire, niente di nuovo. Proprio niente. E se questo è il motore organizzativo e di idee della “nuova politica” io sono tornato ad essere minorenne.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.226) 17 maggio 2011 17:19

    I commenti infelici sul finale dell’articolo denotano evidenti lacune. Si cita la compagnia che cura la presenza web di Grillo come se gli altri partiti non si appoggassero a ditte simili, web-agency o consulenti di immagine. TUTTI I PARTITI lo fanno da anni, ben prima che nascesse il web, con abbondante uso di spin-doctor e strategie di marketing. Spesso alcuni partiti, opposti, hanno lo stesso consulente! Basta una veloce ricerca su Google per sapere anche CHI ESSI SIANO nelle comunali 2011, partito per partito: http://www.lettera43.it/politica/15... Ora, se si vuol dire che i consulenti di Grillo sono più bravi degli altri, posso anche essere d’accordo. Hanno capito prima di molti altri l’importanza, il peso, l’attrattiva e le potenzialità della rete e si sono applicati per studiarne e comprenderne i meccanismi. Dire invece che il Movimento 5 Stelle sia solo una manovra di marketing è falso, oltre che paurosamente miope. Nessuna candidatura è piovuta dall’alto, nessuna figura è stata nominata come accade negli altri partiti. Le differenze sono moltissime, e i programmi ci sono eccome, inutile ironizzare come fa Orsatti che evidentemente non si è nemmeno preso la briga di andare a leggere due righe. Trova tutto qui: http://www.beppegrillo.it/listecivi... S’informi, le farà bene. Tra l’altro, è L’UNICO programma nato dal basso e non piovuto da un capo-partito, per cui signor Orsatti le novità ci sono, eccome...

  • Di (---.---.---.177) 17 maggio 2011 23:36

    Le web agency però non determinano la politica. Si informi lei, che è meglio. Non per me, per lei

    Pietro Orsatti

  • Di (---.---.---.33) 18 maggio 2011 12:10

     Signor Osatti,

    il finale tristemente ci comunica la sua quasi totale incompetenza per quello che riguarda il movimento 5 stelle. 

     Prima di tutto i meet up erano gli albori e ora c’è un movimento che si chiama "Movimento 5 Stelle" che ne è figlio.

    "La rete di Grillo è tutt’altro dalla rete di Internet" ...questa poi....non so quasi da che parte farmi..ci provo:

     la rete di grillo : grillo gestisce un sito , un blog ( sa cosa è? ) e presta (un pò ) di faccia

     per il Movimento 5 Stelle. Che è una organizzazione a se. Il blog di Grillo in questi anni ha ospitato tanti di quegli esperti , notizie e pareri provenienti da tutto il mondo che proprio non direi che è scollegato da Internet.

    "È un luogo chiuso (i Meet Up) "... ma de chè?? SUl blog di Grillo ci sono i link per andare nei siti del movimento 5 stelle ; se le piace e condivide il loro pensiero va e si iscrive. punto.

      Senta, da quello che ha scritto pare che Lei ne abbia una idea MOLTO vaga di cosa è il Movimento 5 Stelle. Fatto da ragazzi puliti e onesti che vogliono qualcosa di nuovo..ma tant’è.

     La prego, si documenti un pò prima di scrivere con così tanta leggerezza queste sciocchezze.

     Stefano. Rimini.

  • Di (---.---.---.177) 18 maggio 2011 12:53

    "... la parola giusta per loro è mercenari, fanno qualche incursione nel secondo, ma sono spernacchiati da centinaia di commenti e email e devono ritirarsi". Indovini chi l’ha scritto. E soprattutto a chi era rivolto.

    Vedo che lei è un seguace dell’insulto a casaccio, ma ci sono abituato. Capita automaticamente appena cito il nome di Grillo in maniera anche solo leggermente (e non era questo caso) critica.

    La rete di Grillo è tutt’altro dalla Rete. La utilizza e basta. Un altro suo compare sul mio blog (so cos’è un blog e la Rete molto prima di quando il suo guru andasse in scena schiantando computer, ovviamente minuscolo. Temo che lei non sappia invece cosa sia il 2.0 e tantomeno la condivisione e elaborazione trasparente e collettiva dei contenuti) guarda caso mi ha invitato a iscrivermi proprio a un meet up. Da come ne parla lei i meet up serebbero invece preistoria. Le basta la parola del guru? Poi si smentisce. La cito: "se le piace e condivide il loro pensiero va e si iscrive. punto". Cioè, devo condividere e non discutere? E’ una strana roba, suona stonata, non le sembra?

    Non si preoccupi che sono informato, attento e molto sveglio. Quando si ha a che fare con il top del marketing virale in rete e della manipolazione del consenso (sa che cosa siano gli influencer? Si informi, casomai andando a vedere cosa teorizza la Casaleggio Associati) essere vigili per un cittadino italiano laico e critico mi sembra il minimo.

    Pietro Orsatti

    • Di (---.---.---.33) 19 maggio 2011 15:40

      ....nonostante trasmetta molta tenerezza , le rispondo.

      -con il web 2.0 ci lavoro, ho 42 anni e lavoro nell informatica da 24 , veda un po lei.

      -la maniera "leggermente critica " eh? ...uhm.

      -se non condivide il programma del m5stelle nessuno la obbliga, per carità. Poi se, per esempio, in emilia romagna sono riusciti a togliere il vitalizio ai consiglieri regionali grazie al movimento 5 stelle o a Treviso si fa la raccolta differenziata nelle scuole a costo quasi zero nessuno lo dice..

       Il punto è sempre il solito e la definizione perfetta è , purtroppo, quella del Palmiro Cangini ( Cevoli ) di Zelig: "fatti, non P...te!" I fatti del M5Stelle sono facili da sapere. Poi che Grillo come personaggio e come esternazioni sia quasi più uno svantaggio che non per il movimento non ci vuole un giornalista in vena di critiche superficiali a capirlo.

      Guardiamo i fatti: chi propone un parlamento senza pregiudicati? la Casaleggio? Grillo? la gente? è populismo o si tratta di una cosa sacrosanta?

      lei vuole l’acqua privata? chi la vuole pubblica , la casaleggio, grillo , gli altri , populismo o no?

       SI concentri sui contenuti , ci ragioni con la sua testa , lasci perdere la Casaleggio e vada in una sede del movimento 5 stelle a fare quattro chiacchere con qualcuno. Buona parte delle GRANDI IDEE che propone grillo sul suo sito sono la normalità in altri paesi, ma lei questo lo saprà già..spero. Quindi se a dirlo è Grillo , i suoi "seguaci, adepti ,simpatizzanti , sudditi..<altre_sciocchezze_a_piacere> " la Casaleggio o il padreterno il punto è che nessun politico le dice e le propone. Se a lei questo fa rosicare, beh anche a me dispiace che non ci sia una formazione politica che porti avanti certe cose ma tant’è.

  • Di (---.---.---.22) 18 maggio 2011 14:03

    In Italia, purtroppo, l’ignoranza regna sempre più sovrana. Stiamo vivendo una presidenza del consiglio con a capo Berlusconi, un amico di mafiosi e camorristi, un delinquente, pervertito, bugiardo e ladro. Metà del popolo italiano gli va dietro, fiducioso, speranzoso, alleviato da quel suo smagliante quanto falso sorriso, un’arma mediatica con cui il cavaliere è sempre pronto a minimizzare i problemi e nascondere la verità delle cose e la natura delle trame politico-economiche più subdole. Sveglia popolo italiano, sveglia... o avete bisogno di un duce per farvi rigare dritto e poi dire ai vostri futuri nipotini "quando c’era il duce i treni arrivavano sempre in orario e c’era ordine"... ma per favore, i regimi prendono piede quando la gente è così pecora, così schiavizzata ed inutile, da aver bisogno del bastone per rigare dritto; la dittatura, su cui posa le radici l’estrema e anche la meno estrema destra, è l’apoteosi della debolezza di un popolo e dell’arroganza di chi è accecato dalla sindrome del potere. 

    Due articoli per aiutarvi a conoscere di più:

    1) Come il Governo filtra le notizie di giornali e telegiornali: http://wp.me/p19KhY-2v

    2) Il fascicolo che vi dice perché Berlusconi deve smettere di avere voce nel governo italiano: http://wp.me/p19KhY-bx

     

  • Di Rocco Pellegrini (---.---.---.3) 18 maggio 2011 16:18
    Rocco Pellegrini

    Fai bene Pietro a documentare la follia di Beppe Grillo e dei suoi giovani seguaci. Loro dicono che destra e sinistra sono eguali. Basterebbe questa cosa per spiegare che vuol dire essere dei filibustieri di prima cotta che vogliono soltanto aprire una piccola bottega per se stessi. Il mondo è pieno di portatori di luce che dichiarano di esser loro e solo loro il nuovo verbo. Peccato che c’è gente che gli da ascolto ma, vedrai, prima o poi faranno la fine che meritano. Per loro De Magistris e Pisapia sono eguali alla Moratti ed all’amico di Cosentino... Bella gente veramente. Ce la faremo anche senza queste mosche cocchiere...


  • Di (---.---.---.22) 18 maggio 2011 16:26

    Il Manifesto dell’Italia libera.

    Leggi solo se sai chi sei: http://wp.me/p19KhY-3S
  • Di (---.---.---.118) 19 maggio 2011 10:59

    A me pare che, in confronto ai mezzi della sinistra, cioé figure di m*rda e commenti infelici, vecchi brutti e poco telegenici che vanno contro l’opinione pubblica o leccano c*li a preti e quant’altro, i modi di fare di grillo siano molto più "consoni" a quelle che sono diventate politica e campagna elettorale. Se proprio si vuole rubare elettorato becero a berlusconi, non è certo parlando di Vendoliani sentimenti e Franceschiniani virtuosismi e giochi di parole che si otterrà quest’obiettivo.

    E poi fate sempre gli stessi sbagli, p*rca t...: ma possibile che se Berlusconi è una m*rda, è tutto normale, ma se qualcuno si comporta allo stesso modo, allora è da criticare? Certe cose mi fanno impazzire come quando sento dire che uno non può partecipare a una manifestazione di sinistra solo perché si presenta in mercedes!

    E dire che non sono manco un Grillino... ma a vedere come ragionano nel pd e nei blog come questo, penso di stare per allontanarmi sempre più da questi VECCHI partiti con VECCHIE idee e VECCHIE facce.

    Grazie al contributo che date al movimento 5 stelle, rinforzandolo! Grillo sarà come sarà, ma è sempre meglio delle solite vecchie m*rde.

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