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Il kamut: la grande bufala

Avrei voluto vedere le facce di coloro che, come me ora, leggono la notizia o quelle di coloro che la leggeranno. Abbiamo speso tanti soldi in più coscientemente nella convinzione che stessimo acquistando un prodotto con particolari valori nutrizionali e ancora peggio originati con un cereale che sembrasse avere del miracoloso. Il potere del marketing!

Parliamo di Kamut, nome scientifico Khoransan o Grano Grosso o Frumento Orientale ,un cereale che fa parte della famiglia dei Triticum Turgidum - la stessa del grano duro per intenderci.

Si fa presto a chiamarlo grano... in realtà è una delle migliori pensate di marketing del secolo.

Innanzitutto è un marchio registrato della società americana Kamut International della famiglia Quinn nel Montana che detiene il monopolio della coltivazione, commercializzazione e lavorazione.Tutti gli alimenti a base di kamut sono prodotti da società che importano e trasformano dietro autorizzazione dei Quinn.

Alla base della trovata commerciale c'è la storiella anche tanto affascinante della sua origine. Leggenda vuole che derivi dalle tombe dei faraoni... bhè una trovata che fa presa su tutti coloro che sono ignari del fatto che la zona geografica di origine è quella compresa tra le l'Anatolia e l'Altopiano iranico per cui non molto lontano dall'Egitto.

Arriva in America nel lontano secondo dopoguerra grazie ad un aviatore che ne portò in patria una manciata regalatagli da un suo collega comperati in Egitto da qualcuno che gli aveva detto di averli trovati nella tomba di un faraone.

Inizialmente la fama di questo cereale non era così illustre fino a quando arriva sulla scena la famiglia Quinn. Oggi è coltivato in America e in Canada... ma anche su tutte le sponde del mediterraneo, Italia compresa, in particolare in Abruzzo, Basilicata e Campania.

Il Kamut è un frumento rustico, con ampia adattabilità ambientale eccellente per la produzione di pasta. Come ogni frumento che non è stato sottoposto a miglioramento genetico risulta essere più digeribile per coloro che soffrono di lievi allergie e intolleranze ma non riconducibili alla celiachia che ricordiamo essere un disturbo legato alla metabolizzazione del glutine. Si coltiva soprattutto bio ed è un prodotto salutare come tantissimi altri... ma non ha proprietà che lo rendono così esageratamente eccelso come pubblicità vuole.

Comprare Kamut? In linea di massimo no. Perché? Non ha valori nutrizionali diversi da qualunque cereale duro o tenero che sia come vogliono farci credere.

Inoltre è un monopolio commerciale che cerca di spacciarlo come una varietà di grano ma no lo è; ha un costo eccessivo superiore fino all'80% rispetto ai prodotti ottenuti con grani duri e teneri biologici e questo per il regime di monopolio e i costi di trasporto per la materia prima; ha dei costi in termini ecologici non indifferenti considerato che si produce dall'altra parte del mondo arrivando a noi attraverso una filiera di migliaia di chilometri in barba alla filosofia del KM 0.

Non lasciamoci trasportare da esotiche sinestesie salutiste, soprattutto noi italiani dobbiamo ricordaci che la nostra sana, buona e autentica dieta mediterranea è un patrimonio dell'umanità. 

 

di Pia Martino

 

Foto: Wikimedia

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.26) 12 novembre 2013 14:41

    Ma se il Kamut è prodotto anche in Abruzzo, Basilicata e Campania non è detto che quello che compro io arrivi da così lontano.

    Poi, se prendo prodotti di grano "normale" chi mi dice che non arrivino da lontano anche loro e che non siano brevettati?
    Se è più digeribile degli altri prodotti continuerò a preferirlo. 
  • Di (---.---.---.245) 12 novembre 2013 17:42

    A me piace molto di più del grano normale e quindi non capisco perché l’autore si scaldi tanto...

  • Di (---.---.---.65) 13 novembre 2013 08:39

    L’affermazione secondo la quale "ogni frumento che non è stato sottoposto a miglioramento genetico risulta essere più digeribile per coloro che soffrono di lievi allergie" mi sembra parecchio superficiale.

    • Di (---.---.---.17) 27 gennaio 2014 21:11

      Sempre più difficile sapere cosa mettiamo a tavola. Io l’ho provata oggi per la prima volta (l’ho usata per fare una pizza al forno con delle verdure) ed ho avuto la sensazione che sia molto più digeribile ... comparata con la farina che si trova quì in giro.
      Ho fatto la stessa pizza con entrambe le farine: la settimana scorsa con la farina 00 di una marca ben nota (ed imposta quasi in regime di monopolio) agli italiani e oggi con quella di c.d. kamut. 
      Ma soprattuto è molto più buona di quella che si trova in tutti i supermercati e negozi italiani (mi rifeirsco a quella farina la cui pubblicità in TV fa (ed ha fatto per più di un ventennio) bella mostra della famiglia felice che vive in una fattoria con il mulino ad acqua).
      Indubbiamente il costo è eccessivo ma nessuno ci impedisce di produrla anche quì da noi. Il fatto che quei signori americani abbiano il monopolio di questo frumento orientale ... forse questa è la vera bufala.

  • Di (---.---.---.155) 21 ottobre 2014 16:57

    Occhio, quando si fa divulgazione scientifica la precisione è assolutamente necessaria: Khoransan, Grano Grosso e Frumento orientale non sono affatto nomi scientifici. Da un punto di vista biologico ed anche agronomico il Khamut non è altro che un marchio depositato inerente una varietà selezionata di grano duro, a sua volta derivante dalla varietà Khorasan comunemente usata in Asia sud-occidentale, il nome scientifico non è quindi altro che quello del grano duro: Triticum turgidum L.

    Saluti

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