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Il grande occhio di Instagram

I vecchi e pesanti atlanti geografici cartacei sono intrappolati sotto fitte ragnatele ormai da anni. L'onnipresente e sempre attuale Google, con le sue immagini e le sue schede informative, li ha ormai in gran parte sostituiti. Ma ultimamente sono gli utenti di Instagram, l'applicazione per smartphone che permette di "ritoccare" gli scatti facendoci sentire tutti "fotografi professionisti" (ma è solo un'illusione!), a creare questa nuova ed originale "mappa" dei luoghi, con oltre cinque milioni di foto caricate ogni giorno. 

Una mappa più intima e personale, che mostra un luogo filtrandolo attraverso gli occhi di chi quel luogo lo ha calpestato, respirato, vissuto. Ed è proprio osservando questa immensa ed inesauribile fonte di immagini, geolocalizzate e disponibili liberamente online, che due creativi svedesi, Oskar Sundberg e Per Stenius, hanno creato WorldCam, un motore di ricerca che permette di aggregare le foto scattate in determinati luoghi. E così, con un semplice click si può fare il giro del mondo in compagnia di "guide virtuali".

È dunque il modo in cui guardiamo a diventare protagonista, non solamente il luogo che visitiamo. È possibile conoscere un posto, visto attraverso l'occhio elettronico dei telefoni, e delle persone che ci sono passate, che spesso occupano la fotografia stessa.

Instagram va oltre la fotografia, è pura comunicazione. Le foto diventano così anche un mezzo per raccontare ciò che accade nelle varie città, si può avere per esempio testimonianza di luoghi caldi del mondo fotografati giorno dopo giorno, come piazza Tahrir, con la rivoluzione egiziana, oppure la rivolta degli Indignados a Madrid o addirittura la guerra civile in Nigeria. Ovviamente, la ricerca si fa più difficile quando si cercano Paesi in cui la diffusione degli smartphone è scarsa o è forte il controllo governativo sui contenuti caricati in rete.


 

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