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Il Bluff di Bernanke: niente recessione

Il Presidente della Federal Reserve rassicura: la recessione non è alle porte. Vediamo insieme di valutare la credibilità di questa frase.

Il Bluff di Bernanke: niente recessione

Bisogna ammettere che tira davvero una brutta aria sui mercati. La sensazione che il taglio generalizzato della spesa pubblica provocherà una discesa del PIL in tutto l’Occidente sta prevalendo. Insomma i mercati ormai vedono lo scenario a "W".
Ma forse sbagliano, infatti proprio ieri il presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, davanti al Joint Economic Committee ha detto che la crescita economica Usa registrerà un "forte rallentamento", ma ha per ora escluso uno scenario da recessione.

Se lo dice lui, il capo della Fed, non vogliamo credergli? Lui lo saprà, avrà i dati per esprimere un giudizio adeguato. Se non siete persuasi, provo a farvi una breve sequenza di citazioni Bernankiane, sul tema recessione:

Agosto del 2001
A Ben Bernanke, allora solo responsabile del dipartimento di economia dell’Università di Princeton, fu chiesto se lo scoppio della bolla dei titoli tecnologici stava spingendo gli Usa verso la recessione.
La sua risposta fu che, al di fuori del settore tecnologico, l’economia Usa appariva ancora discretamente in salute e che le riduzioni di tasse prontamente introdotte dal governo federale e i tagli dei tassi d’interesse disposti dalla Fed a partire dal gennaio precedente avrebbero con ogni probabilità scongiurato il peggio.

14 febbraio 2007
Nel testo preparato per l’audizione semestrale alla Commissione bancaria del Senato, Bernanke ha sottolineato che i consumi privati stanno crescendo in maniera «solida» e che le prospettive generali da questo punto di vista restano buone. Quanto all’andamento delle aziende, il numero uno della Fed ha parlato di condizioni finanziarie «eccellenti».
Nel corso dell’ audizione sono state fornite inoltre le stime della Fed sull’andamento dell’economia nel 2008. Il prodotto nazionale lordo dovrebbe crescere fra il 2,75% ed il 3%, mentre il tasso d’ inflazione sarebbe pari all’1,75%/2,0%, al netto di alimentari e petrolio. «Complessivamente l’economia Usa si espanderà ad un passo moderato quest’anno e il prossimo e la crescita in qualche modo si sta rafforzando mentre diminuiscono gli ostacoli per il settore immobiliare» ha spiegato il presidente della Federal Reserve. L’economia «appare in transizione, dal rapido tasso di espansione degli anni precedenti, all’attuale tasso di crescita più sostenibile».

28 marzo 2007
«L’economia statunitense non scivolerà nella recessione quest’anno a causa delle turbolenze nel settore dei prestiti immobiliari ad alto rischio»: lo ha detto mercoledì 28 marzo il presidente della Federal Reserve Ben Bernanke, in un «question time» alla commissione economica del Congresso. «Non lo prevediamo – ha detto, rispondendo a una domanda – ma constatiamo che ci sono rischi per lo scenario mediano di previsione» che rimane quello di «una crescita moderata. E queste sono anche le nostre attese». Bernanke ha sottolineato che la crisi dei mutui non avrà un effetto domino sull’economia, ma solleva interrogativi sullo stato di salute del mercato del mattone.

5 giugno 2007
Nonostante la crisi faccia da freno, ha precisato Bernanke, «non ci saranno ulteriori contagi dal settore immobiliare al resto dell’economia».

31 agosto 2007
La crisi dei mutui supbrime è «modesta» in rapporto all’economia Usa, che è «forte abbastanza» per superare le turbolenze del mercato. Lo ha affermato il presidente degli Stati Uniti, George W. Bush. (vabbè…ndBA)

La Riserva Federale statunitense, ha dichiarato Bernanke, «è pronta a ulteriori azioni, se necessarie», per fornire liquidità e garantire il giusto funzionamento dei mercati, e per limitare «gli effetti negativi» della recente crisi creditizia sull’economia nazionale. Tuttavia, «non è responsabilità, nè sarebbe appropriato, per la Fed, proteggere istituzioni finanziarie e investitori dalle conseguenze delle loro decisioni».


Il timore di Bernanke è quello di rendersi responsabile in qualche modo del moral hazard, ossia di quella particolare situazione in cui, nel momento in cui si diventa troppo protettivi nei confronti di qualcuno, la persona in questione può iniziare ad agire in modo incosciente.

19 settembre 2007
La Fed parla esplicitamente di "potenziale di rallentamento economico", e quindi di mossa preventiva. Le previsioni di crescita sono state ridimensionate

10 gennaio 2008

(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Washington – La Federal Reserve non prevede una recessione economica, tra l’altro difficile da predire, ma un rallentamento della crescita. Lo ha detto il presidente della Fed, Ben Bernanke, che rispondendo a chi gli chiedeva se si stanno valutando delle misure fiscali per stimolare l’economia, ha detto che la Fed e’ concentrata sulla politica monetaria.

14 febbraio 2008
«L’economia americana attraverserà un periodo di crescita modesta nei primi trimestri del 2008, ma dovrebbe riprendere velocità verso la fine dell’anno», così ha dichiarato di fronte alla commissione bancaria del Senato il presidente della Fed Ben Bernanke. Parlando in generale dell’economia degli Stati Uniti, il numero uno della Fed ha dichiarato di stimare un «miglioramento».

Bernanke ha escluso la recessione per l’economia Usa, anche se il rallentamento sarà inevitabile. «Il mio personale giudizio – ha spiegato – mette in conto un periodo di rallentamento, seguito da una tendenza alla ripresa a partire dalla parte finale dell’anno, come conseguenza delle decisioni di politica monetaria e del pacchetto di stimolo fiscale».

28 febbraio 2008
Bush e Bernanke minimizzano «Non c’è recessione negli Usa, ma un rallentamento dell’economia». Il presidente degli Stati Uniti, George Bush, non vuol sentir parlare di recessione, solo un periodo di rallentamento. Il presidente si era subito prima detto preoccupato dalle conseguenze del rallentamento dell’economia «sui lavoratori americani, e sui loro risparmi».

15 settembre 2009
«C’è un forte accordo sul fatto che l’economia Usa sia in ripresa»: lo ha detto il presidente della Fed Ben Bernanke, sottolineando come «tecnicamente è molto probabile che la recessione sia finita»

Cari ed affezionati lettori, come potete vedere la recessione non c’è, non c’è mai stata, né mai ci sarà.
Tutto va bene, e non solo: nel futuro prossimo tutto andrà ancora meglio.

Grazie, Ben.

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