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I morti sul lavoro e la politica

Se qualcuno volesse fare un bilancio politico della settimana, almeno stando ai mass media e ai talk show, alle discussioni nel nostro Parlamento e agli ordini del giorno non troverebbe la benché minima traccia di un dato sconvolgente: solo negli ultimi due giorni sono stati ben 16 i morti sul lavoro. Evidentemente sconvolgente non per tutti, per altri normale quotidianità.

Oltre ai 7 morti di Genova e ai due dispersi, sono morti in diverse parti d'Italia altri 7 lavoratori, nell'industria, nei servizi, in altri porti, in agricoltura. Naturalmente quel che preme di più è la diaria sì-diaria no dei grillini, il processo e i guai giudiziari di Berlusconi, le polemiche di Brunetta che se la prende con la Boldrini per essere stato contestato dalla piazza in piazza a Brescia, l'autodistruzione del PD con l'aggiunta che Chiamparino si autocandida segretario (e basterebbe questo dato per capire a che punto è arrivato l'autanasia del "sogno americano" di questo partito).

E non un solo commento, per esempio, sui morti ammazzati di Genova che non sia stata cronaca (per lo più indirizzato se sia stata colpa dei rimorchiatori o guasti meccanici della nave). I cittadini di Genova, tutti, sono rimasti colpiti da questa tragedia, i lavoratori del porto compagni e non solo, ma semplici genovesi, tutti si sono commossi e indignati per questa tragedia. I nostri politici e commentatori politici no.

Certo la musica è stata diversa, quando si è trattato del carabiniere. Eppure la morte o il ferimento di un uomo non dovrebbe avere privilegi di trattamenti. La livella, recitava Totò. Ma per il nostro ceto politico cosi non è. Anche in questo ci sono i feriti e morti di serie "A" e quelli di serie "B". I privilegiati e quelli da dimenticare.

Il massimo dell'attenzione verso i problemi sociali dei nostri politici è la stucchevole diatriba sull'IMU e non certamente chi e come far pagare questa tasse. E questo da solo basterebbe a capire quanto artificiale sia la polemica e fasulla la diatriba, ingannevole ma soprattutto a senso unico.

Tanto la gente sa che in qualsiasi modo andrà a finire sarà come al solito un gioco delle tre carte. Leveranno l'IMU a chi la potrebbe pagare e metteranno un'altra tassa per i soliti fessi! 

Io, invece, per quel che possa valere voglio ricordare i nomi dei morti di questi giorni e non certo per retorica.


Daniele Frantantonio
Michele Robazza
Davide Morella
Maurizio Potenza
Sergio Basso
Marco De Candusso
Giuseppe Tusa
Gianni Jacoviello (disperso)
Francesco Cetrola (disperso)
Andrea Casagrande
Giuseppe Mastrullo
Ruci Nouruz
Fernando Belli
Piergiuseppe Zanesi
Massimo Vianello
Giovanni Cornacchia

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