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I comunisti greci ad AgoraVox: "E’ in corso un massacro. Dobbiamo reagire subito!"

Abbiamo visto le auto, i negozi, i palazzi dati alle fiamme. Abbiamo visto gli scontri tra polizia e manifestanti. I giornali ci hanno raccontato dei black bloc infiltrati nel corteo pacifico. Parliamo della Grecia. La situazione è drammatica, ma è innegabile che la misura del dramma non ci è ancora chiara. Veniamo continuamente rassicurati che il governo tecnico guidato da Monti ci tirerà fuori dal guado. Ci dicono che noi non siamo il Paese ellenico, che siamo molto più solidi e che non permetteranno mai che si arrivi a quel punto perché, naturalmente, la soluzuione è in mano a tecnici competenti. Come usciremo dalla peggior crisi del secolo? A suon di liberalizzazioni, tagli, ritocchi all'articolo 18, aumento dell'età pensionabile.

Nel baillame di opinioni che si rincorrono, noi abbiamo pensato di offrirvi la prospettiva anticapitalista del KKE, il partito comunista greco, intervistando Kostas Papadakis, membro del comitato centrale. Il KKE da mesi agisce in forte opposizione con la Troika, ovvero gli emissari di Banca centrale europeaFondo Monetario Internazionale e Unione Europea incaricati di salvare la Grecia dal default. Un recente sondaggio, condotto dalla società Vprc, ha rivelato che una coalizione di partiti di estrema sinistra otterrebbe oggi il 43% del consenso: in questa coalizione il KKE avrebbe un consenso del 14%.

Quali sono, oggi, le condizioni di vita dei cittadini greci?

Terribili, una vita da inferno soprattutto per gli operai; e le misure di austerity che ci hanno portato a questa situazione verranno ulteriormente inasprite: per tutte le persone che faticano a sopravvivere si sta preparando la parte peggiore, che arriverà entro il mese di giugno. Un nuovo "protocollo d'impoverimento" è stato votato lo scorso 12 febbraio.

E cosa prevede? Ci saranno tagli agli stipendi?

Altroché: si prevede un taglio del 22% degli stipendi base, in barba ai contratti nazionali e agli accordi sindacali. Lo stipendio minimo per i lavoratori neoassunti sarà ulteriormente ridotto del 10%: si arriverà così a una riduzione totale degli stipendi del 32%. Ma non è tutto: l'occupazione a tempo pieno verrà convertita in lavoro a tempo parziale, su decisione dei datori di lavoro. Verranno bloccati gli aumenti salariali basati sull'anzianità. L'obiettivo è allineare lo stipendio dei cittadini greci a quello dei nostri rivali diretti, principalmente Portogallo e Turchia. 

Capitolo pensioni? Verranno ritoccate?

Verranno ridotte complessivamente di 300 milioni di euro l'anno. I nuovi tagli riguarderanno anche le pensioni minime.

La "scure" si abbatterà anche sui dipendenti nel settore pubblico?

Verrà abolito il lavoro a tempo indeterminato e verranno anche tagliati 15mila dipendenti pubblici. Ai precari, invece, semplicemente non verrà rinnovato il contratto. Capitolo retribuzioni: verranno complessivamente tagliati 636 milioni di euro per i dipendenti pubblici entro la fine di luglio 2012.

In quali altri settori la Troika ha deciso di risparmiare?

Nella sanità, ad esempio, il taglio sarà di 1,1 miliardi di euro. Nell'istruzione e cultura 200 milioni di euro. Nel programma per gli investimenti pubblici 400 milioni di euro. Non c'è settore che non subirà un robusto dimagrimento.

Queste misure erano evitabili? 

Il mito della crisi economica deve essere respinto. Questo massacro della classe operaia-popolare non è stato inventato oggi. Erano chiaramente descritti dal Trattato di Maastricht nel capitolo "Strategia per il 2020". Queste misure sono state concordate da tutti i governi della UE prima della crisi. E' un massacro premeditato.

Perché crede che siano state adottate misure di austerity così violente?

La crisi capitalistica è stata il pretesto per l'imposizione di misure estremamente reazionarie, che hanno come unico obiettivo fornire ai comparti industriali europei forza lavoro estremamente a buon mercato, con l'eliminazione di massa delle piccole e medie imprese. Non c'è altra spiegazione. Senza cambiamenti radicali nella gestione dell'economia e del potere, fino a quando i monopoli capitalistici saranno dominanti ovunque all'interno dell'Unione Europea, non ci potrà mai essere una politica vicina alle esigenze delle persone comuni.

Quale è la risposta del KKE e in generale dei partiti anticapitalisti vicini ai ceti popolari? 

Noi crediamo che ora la responsabilità sia in gran parte in mano ai cittadini: è necessario, perché si impedica il peggio, che il popolo reagisca. Noi crediamo che sia necessario agire per il rovesciamento del potere capitalistico. L'unica via d'uscita è prendere le distanze dalle politiche di destra dell'Uniobne Europea, ad esempio con la cancellazione unilaterale del debito pubblico. Crediamo che non ci sia nessun'altra soluzione per il popolo: chiediamo che venga rovesciato il governo e che si vada alle elezioni. Poi ovviamente speriamo che i cittadini decidano un netto cambio di rotta, che si affidino alle nostre soluzioni...

Non crede che la maggioranza degli elettori sceglierebbe soluzioni più moderate?

Credo che qualsiasi altra scelta politica moderata non spaventi chi ci ha ridotto in questo stato. Credo che i partiti riformisti non farebbero altro che avallare ancora il massacro in corso, come infatti hanno fatto in questi anni. Solo il KKE può servire gli interessi del popolo. Ma questo non basta: i lavoratori di oggi non devono essere considerati solo come elettori. Devono essere attivi, responsabili, partecipare all'attività dei sindacati, ai comitati di lotta nei luoghi di lavoro, ai comitati popolari in materia di tutti i problemi che gravano sulla gente. 

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.34) 18 febbraio 2012 16:27

    Premesso che amo la Grecia, dove mi reco ogni anno in vacanza dal 1977, che ho tanti amici greci per i quali sono in pena, che considero i greci le persone più simili agli italiani meridionali, vorrei tanto poter fare alcune domande ston Kyrio Papadaki.

    1- è a conoscenza il KKE che senza i 130 miliardi del nuovo prestito il governo greco dovrà sospendere i pagamenti di stipendi e pensioni ?

    2- è consapevole il KKE che il passare alla dracma equivale a ridurre drasticamente - molto più di quanto è avvenuto sinora - stipendi e pensioni ? oltre che azzerare i risparmi ?

    3 - quali sono le cause (escluso il capitalismo cattivo) che hanno portato la Grecia nel dramma attuale? c’entrano niente in proposito corruzione, clientelismo (sfrenato) ed evasiaone fiscale?

    4- quali misure il KKE propone per arrivare a costruire finalmente e realmente uno Stato di diritto al posto dell’attuale Stato di favori?

    L’estate scorsa ad un medico che mi spiegava il sistema del "fakelaki" (bustarella) vigente nel sistema sanitario pubblico greco, chiesi ma c’è una discussione per combiare il sistema di corruzione dilagante? neanche a pensarci fu la rispostai. D’altronde se un dirigente nazionale di un partito piccolo ma consistente che è all’opposizione come il KKE questi problemi non se li pone e preferisce parlare di farneticanti complotti del capitalismo europeo, che speranza ha la Grecia?

  • Di (---.---.---.114) 18 febbraio 2012 19:46

    situazione molto critica, c’è bisogno di analisi molto approfondite...

  • Di (---.---.---.125) 18 febbraio 2012 20:02

    L’economista Marshall Auerback -expert in investment management- ha scritto su http://www.neweconomicperspectives.org/2012/02/greece-and-rape-by-rentiers.html#more  che tutto quello che serve ai greci è di “ritrovare una dose di rispetto per voi stessi, dire alla Troika (UE, FMI, BCE) di levarsi dai piedi, e uscire dall’Eurozona”. Come l’Argentina che “ha ritrovato una dose di rispetto per se stessa, ha detto agli USA di levarsi dai piedi, e se n’è uscita dall’unione monetaria col dollaro”. Poi ha adottato la Modern Money Theory (MMT) al governo (buttando nel cestino dei rifiuti l’inefficace teoria del pareggio di bilancio, cavallo di battaglia del neoliberismo e della finanziarizzazione dell’economia) e dopo tre anni già l’Argentina preoccupava la Cina per la sua crescita economica sorprendente. Ai greci accadrebbe la stessa cosa, se non fosse la Germania a preoccuparsi per la “crescita della Grecia” (tra l’altro approfittando della situazione per ottenere l’acquisto di armi e commesse militari!). Kostas Papadakis venga a Rimini dal 24 al 26 febbraio 2012 al Summit di Modern Money Theory (MMT), dove oltre al citato Marshall Auerback potrà ascoltare William Black, Michael Hudson, Stephanie Kelton ed Alain Parguez, economisti di statura mondiale e forniti di solido curriculum. In questa fase il ripristino della sovranità monetaria, resa possibile solo dall’uscita dall’Euro, è paradossalmente più importante della lotta alla corruzione ed all’evasione fiscale. Se la Grecia avesse avuto la propria moneta sovrana l‘avrebbe svalutata ed i “sacrifici” sarebbero stati di gran lunga inferiori all’agonia determinata dalle ricette strozzine degli interlocutori europei! Faccia tesoro della frase di Albert Einstein "La mente è come un paracadute. Funziona solo se si apre" e venga -semmai come delegazione del KKE- ad informarsi direttamente di soluzioni che salverebbero per davvero la Grecia! Claudia Del Vento

  • Di (---.---.---.31) 19 febbraio 2012 09:42

    Quasi un francese su due (il 49% secondo un sondaggio Ifop pubblicato dall’edizione domenicale del quotidiano Sud-Ouest) ritiene che la Francia vivrà nei prossimi mesi o anni la stessa situazione della Grecia, sul baratro del default. Per il sondaggio, il 17% delle persone dà per ’’certo’’ che si finirà come in Grecia, mentre il 32% lo ritiene ’’probabile’’. I piu’ ottimisti sono fra i simpatizzanti del partito di destra al governo, l’UMP, che escludono al 70% lo scenario greco. Secondo Joseph Eugene Stiglitz , premio nobel per l’economia, i primi che usciranno dall’ EURO saranno quelli che ci rimetteranno di meno. Se i PIIGS (Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia, Spagna) avessero avuto la propria moneta sovrana l‘avrebbero svalutata ed i “sacrifici” sarebbero stati di gran lunga inferiori all’agonia determinata dalle ricette strozzine degli interlocutori europei. Marianna Vitiello

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.192) 19 febbraio 2012 11:51
    Damiano Mazzotti

    Andate a vedere cosa è successo con le svalutazioni monetarie in Moldavia prima di parlare...

    Si sono rubati tutti i risparmi e la gente è dovuta andare a lavorare all’estero...

    Gli anglosassoni vogliono i paesi europei divisi per fare i loro porci comodi...

    Anche la monarchia inglese e i loro parassiti finanziari e banche private vogliono distruggere l’Euro, dall’interno dell’Europa... Londra preme per la guerra... per la probabile terza guerra mondiale, per occultare i problemi finanziari nazionali, ma alla fine avranno guai peggiori... Una monarchia in meno da riverire come primati annoiati...
     

  • Di Cesarezac (---.---.---.255) 21 febbraio 2012 18:23
    Cesarezac

    Italiani e Greci sono gli eredi degli Antichi Romani e degli Antichi Greci, i popoli padri della civiltà occidentale. Oggi, Italia e Grecia sono i due Paesi ai livelli più bassi di tutte le classifiche europee comprese quelle vergognose dell’incultura.
    L’Italia nel dopo guerra aveva il Partito Comunista e il sindacato più potenti d’Europa e la Grecia segue a ruota.
    A nessuno viene in mente che ci possa essere un nesso logico nel fenomeno?
    Cesare Zaccaria

    • Di (---.---.---.120) 22 febbraio 2012 12:54

      No ! nessuno è così intelligente da fare queste relazioni illuminanti.

      Precisato che il partito comunista greco dopo la guerra era fuori legge ed è stato reintrodotti solo dopo la caduta dei colonnelli (metà anni settanta) e non ha mai superate percentuali del 10-12%, cioé di un partitino, ti resta da spiegare, caro, come mai la Francia che fino agli anni ottanta aveva il 2° partito comunista dell’Europa occidentale non si trova nelle stesse condizioni previste dalla tua illuminante connessione.

  • Di (---.---.---.198) 21 febbraio 2012 22:16

    Per le banche americane detentrici dei Credit Default Swap grechi, per la Germania e la Francia con le sue banche che hanno investito allegramente (magariin buona fede) e’ essenziale che la Grecia non fallisca senno’ non si sa che accadrebbe.

     Tutti quei soldi servono per coprire posizioni insostenibili a livello finanziario non per misure che miglioreranno le condizioni dell"economia greca. 
    A questo punto ci si chiede: a che pro questi enormi sacrifici?
    Qualcuno tra i tanti liberisti che si vedono qui me lo puo’ spiegare?

  • Di (---.---.---.137) 16 maggio 2012 02:40

    Conosco greci e ci vado spesso.Ancora oggi statali in grecia si fanno i cavoli loro,lavorando privatamente in orario di pubblico servizio,medici compresi.Tutto quello che leggo io non l’ho visto e poi non capisco come una nazione con metà degli abitanti di una metropoli (circa 11 milioni) sia così ingestibile.Inoltre non capisco perchè dei "guru" economici come Parguez che tira in ballo alcuni deliri ecc,ovviamente di parte,parlano solo oggi contro l’Euro,ma non nel 2003 quando chi lo faceva veniva preso per matto.

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