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HappyPlayTime. L’app sulla masturbazione femminile incontra la censura

Maggio è il mese della masturbazione, noi abbiamo deciso di approfittarne per proporvi contenuti a tema, in particolare a tema masturbazione femminile perchè questa, rispetto a quella maschile, è purtroppo ancora stigmatizzata.

Gli uomini che si masturbano non diventano più ciechi, mentre le donne che si masturbano continuano a diventare poco serie, “ninfomani”, sfigate senza partner.

Nonostante i sexy shop rivolti appositamente alle donne e al loro piacere, nonostante lo sdoganamento dell’argomento masturbazione e sex toys operato da serie tv come Sex and the City, nonostante al dildo/vibratore fallocentrico si siano aggiunti tanti oggetti studiati per la stimolazione clitoridea, sganciando il piacere femminile dalla necessità della penetrazione, nonostante tutto ciò per una donna dire “io mi masturbo” è ancora difficile.

La designer Tina Gong è dello stesso avviso, per questo motivo ha dato vita ad HappyPlayTime, una applicazione per smartphone e simili, che vuole insegnare alle donne a prendere confidenza con il proprio corpo, per superare lo stigma della masturbazione.

Traduco liberamente dal sito dell’app:

"Amare il proprio corpo, in qualsiasi modo, non è peccato. Basta vergogna, basta segreti. Questa piccola vulva è in missione: liberare il mondo da uno stupido stigma sociale. La sessualità è uno degli istinti primordiali per un essere umano. Essere in confidenza con il proprio piacere sessuale è un prerequisito indispensabile per ricevere piacere da altr* e per dare piacere ad altr*. Come si può provare piacere con altre persone se non si conosce cosa piace al proprio corpo? Ecco perchè la masturbazione e l’imparare come come masturbarsi sono fondamentali lezioni di vita. Purtroppo per molte donne c’è uno stigma culturale che blocca la loro auto-stimolazione. HappyPlayTime è qui per eliminare questo ostacolo il più possibile. Parlando apertamente di masturbaizone femminile stiamo facendo il primo passo per diventare veramente libere sessualmente.

Discalimer: La ricerca utilizzata in questo gioco si basa esclusivamente sulle donne cisgender e non include le donne transgender. Per le risorse sulla masturbazione delle donne transegender un buon posto dove iniziare le ricerche è a questo link".

HappyPlayTime ha una funzione educativa in chiave pop, leggera, divertente.

Invita a fare una cosa semplicissima scoprire il proprio corpo toccandolo. Il monito cattolico “non ti toccare” pesa ancora sull’esperienza di molte donne, limitandole nello sperimentare il proprio corpo, privandole del piacere che potrebbe derivare loro dal sapere, ad esempio, di avere una clitoride. Clitoride che ci hanno nascosto, di cui non ci hanno parlato perchè inutile alla funzione rispoduttiva a cui ci hanno destinate in quanto donne. HappyPlayTime nasce con l’intenzione di rompere tabù, di portare fuori l’anatomia dai libri di scienze e medicina e di iniziare a sperimentarla.

Ma qualche giorno fa arriva a Tina Gong il rifiuto della Apple a vendere l’app sui propri store online. La designer ha documentato sul proprio blog tutti gli scambi con la famosa multinazionale.

“L’app contiene materiale pornografico, in quanto presenta la descrizione esplicita di organi sessuali ed attività sessuali. Essendo presenti temi erotici e “da adulti” l’applicazione non può essere venduta negli app store, si invita la creatrice e rivederne i termini per renderla appropriata bla bla bla"

Destino curisoso quello che è toccato all’app nata con lo scopo di eliminare lo stigma sulla masturbazione femminile quello di finire vittima dello stesso stigma.

A nulla sono serviti i tentativi della designer di spiegare alla Apple la funzione educativa, l’intento di liberare le donne da tabù e retaggi socio-culturali, l’approccio ludico e allo stesso tempo informativo dell’applicazione. Si parla di vagina, vulva, clitoride, masturbazione femminile? Scatta la censura.

HappyPlatTime è stato sviluppato anche per Android ma siamo ancora in attesa di sapere se Google l’accoglierà o meno nei propri store.

Considerare questa simpatica vulva materiale pornografico ci fa capire che per eliminare lo stigma sulla masturbazione femminile c’è ancora molto da fare, ma ci fa capire anche quello che possiamo fare adesso per andare contro la censura, per ribellarci alla visione della sessualità femminile circoscritta alla funzione riproduttiva: possiamo masturbarci.

La masturbazione femminile come piacere fine a se stesso diventa un atto politico rivoluzionario in una società in cui produrre è considerato indispensabile. Sarà per questo che fa ancora così paura?

In tema masturbaizone leggi anche: Sex Toys. storia delle vibrazioni, Hysteria e “massaggia gengive”

Su HappyPlayTime leggi anche: Apple tabù masturbazione femminile

Questo articolo è stato pubblicato qui

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