• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Hanno assassinato Gheddafi

Hanno assassinato Gheddafi

Nessuno prova pietà per quel corpo senza vita coperto di sangue e calpestato?

Hanno ammazzato Gheddafi. L’hanno ucciso coloro che per anni lo hanno sostenuto e hanno coperto le tante violenze che aveva commesso. Ho deciso di scrivere dopo la visione delle terribili immagini che stanno scorrendo da ore in tv e sul web. Nessuno pare provare alcun sentimento di pietà o compassione umana per un corpo senza vita, rosso di sangue e calpestato ripetutamente. Solo tanti evviva! per la morte di un essere umano. Nessuna condanna all’assurda violenza che fino a poche ore fa riempiva la bocca dei nostri politici. Ma quella era la violenza dei black bloc che assaltavano le banche. Penso anche a tutti quei sedicenti cristiani che difendono la vita e poi non hanno rispetto per la morte, e ora tacciono.
Il mio primo pensiero è andato a Vittorio Arrigoni e al suo “restiamo umani”. Certo, Gheddafi era un dittatore, spietato e assassino, ma sempre un uomo. Un uomo che prima di morire ha supplicato il suo assassino di “non sparare”. Il suo assassino che ha solo 18 anni e ora diventerà eroe nazionale. Un ragazzo carico di adrenalina che non ha capito di essere stato solo una pedina in un gioco molto più grande di lui, una marionetta nelle mani di un Mangiafuoco che, sfruttando la sua voglia di essere libero, occuperà il suo amato paese e lo dissanguerà, sottraendogli le sue ricchezze e togliendogli quel futuro libero che sognava. Per tanti giorni continueremo a vedere le immagini di quel corpo martoriato trascinato e issato come un trofeo. Per tanto tempo vedremo le immagini di un ragazzo con il cappellino dei New York Yankees sulla testa e una pistola d’oro in mano, ignaro di quello che succederà adesso alla sua terra.
La Clinton ha già detto che la guerra non è finita e che la strada della democrazia è lunga. Se quel ragazzo non lo sa chieda ai suoi fratelli iracheni, o a quelli afghani. Gheddafi doveva essere processato davanti al tribunale dell’Aja, ma è stato ammazzato e non potrà raccontare al mondo nomi, fatti che avrebbero creato imbarazzo a molti governi occidentali. Ma ora è morto e non racconterà nulla. In quel tribunale dovrebbero presentarsi ora gli U.S.A, la Francia, l’Italiae tutti coloro che hanno legalizzato l’omicidio. Quello di un uomo e dei suoi figli, massacrati uno ad uno. Quel diciottenne col cappellino degli Yankees e la pistola d’oro in mano, ancora non lo sa. Ma dietro quella bandiera che ora sventola nel suo paese, dietro quel tricolore con la luna e una stella, ci sta nascosta un'altra bandiera con tante stelle e tante strisce.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.65) 21 ottobre 2011 16:07

    La spectre esiste.
     i governi mondiali, forse, ma quelli occidentali senz’altro, sono dei fantocci nelle loro mani. Un manipolo di persone anonime possiedono tutti i poteri economici politici militari e in gran parte anche religiosi e li usano senza scrupoli contro la giustizia, la democrazia, la pace, la libertà e lo sviluppo sociale, nell’intento di dominare nel modo più barbaro l’intero pianeta. Solo rendendocene conto, tutti, potremo cercare di contrastarli.

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.32) 21 ottobre 2011 19:02
    Damiano Mazzotti

    In una vita senza certezze la morte è garanzia di certezza. Nessu morto può fare danni.

    Con questa morte i cittadini si sono risparmiati ulteriori probabili attentati e morti in occasione dell’eventuale processo. La sapienza popolare può superare di molto i formalismi accademici

    • Di Laura Meloni (---.---.---.186) 21 ottobre 2011 20:46

      Forse lei ha ragione. Forse no. Dubito che quando lo hanno ammazzato abbiano pensato al processo e agli ulteriori probabili attentati e morti che avrebbe provocato. Dubito anche molto che i morti e gli attentati siano finiti qua. Temo che siamo solo all’inizio.

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.11) 22 ottobre 2011 04:13
    Damiano Mazzotti

    Non è neccessario pensarci c’è un saggezza inconscia... e poi è facile discutere di fronte a uno schermo... ma a rischiare la vita nello scontro con i fedelissimi c’erano dei ragazzi...

    E dopo che hai rischiato la vita non continui a farti prendere per il culo da un dittatore blaterante senza dignità. Avrebbe dovuto suicidarsi e invece la sua morte è finita in diretta.

    Ben gli sta. Detto tra parentesi: (Non sono tutti sono fessi come la maggioranza degli italiani come)

    E anche questa è democrazia: quando i fatti della vita permettono a un ragazzo di 20 anni di farsi giustizia insieme ai suoi compagni un po’ più grandi.

    L’odio è il figlio primogenito e prediletto dell’ingiustizia. 

    • Di Laura Meloni (---.---.---.115) 22 ottobre 2011 10:24

      Ripeto. Può darsi che lei abbia ragione, può darsi di no. Ricordiamoci che la guerra in LIbia non è partita proprio dal popolo come in altri Stati, ma è stata fomentata dalle potenze occidentali per i soliti motivi che non penso ci sia bisogno di citare. Riporto qui un pezzo di un articolo di Massimo Fini, giornalista che apprezzo molto e profondo conoscitore dei meccanismi internazionali, che spiega bene il mio pensiero e quello che davvero anche io ritengo sia successo (ovviamente non oso nemmeno paragonarmi a Fini):
      <<Di tutte le aggressioni perpetrate dalle Democrazie dopo il crollo del contraltare sovietico quella alla Libia è la più sconcertante. Per anni Gheddafi aveva trafficato col terrorismo, ma da quando la Libia aveva pagato un enorme risarcimento per le 700 vittime dell’attentato di Lockerbie, il Colonnello era tornato a pieno titolo nell’arengo della rispettabilità internazionale. Paesi europei facevano lucrosi affari con la Libia (non olet) e il leader libico era ricevuto con tutti gli onori dai Premier anche se nessuno è arrivato alle vergognose manifestazioni di soccombismo di Berlusconi. Poi qualcuno, improvvisamente, ha deciso che Gheddafi doveva essere eliminato. ’Agent provocateur’ francesi e britannici furono inviati in cirenaica per fomentar la rivolta. Quando è scoppiata Gheddafi ha cercato di reprimerla. Si disse allora che sparava sui civili. Ma una rivolta, un’insurrezione, è fatta, per definizione, da civili, altrimenti porta un altro nome, si chiama golpe militare. Si varò una risoluzione Onu che, si disse, doveva imporre una ’no fly zone’ per impedire a Gheddafi di sfruttare la propria superiorità aerea. Anche se violava il principio di diritto internazionale della non ingerenza negli affari interni di uno Stato sovrano, peraltro già buttato a mare con la Serbia, la cosa ci poteva anche stare per rendere meno sperequati i rapporti di forza fra le fazioni. Ma subito si capì che le Democrazie non volevano affatto difendere i civili libici, ma semplicemente abbattere il regime di Gheddafi bombardando con gli aerei Nato anche le sue forze terrestri, i suoi comandi e la popolazione che gli era rimasta fedele. A causa dell’intervento Nato non sapremo mai quale era la reale consistenza della rivolta. Sappiamo però che il dittatore non era così isolato come oggi si vuol far credere. Come scrive Sergio Romano sul Corriere (24/8) il suo nazionalismo, l’antiamericanismo, il no al radicalismo religioso avevano l’approvazione di una parte consistente del popolo libico. Inoltre le grandi risorse del sottosuolo gli avevano consentito di creare nuovi ceti sociali benestanti. Se fosse altrimenti non si capirebbe la strenua resistenza che i gheddafiani, pur in totale inferiorità militare, stanno opponendo alla Nato. Il ministro Frattini ha dichiarato che "Se Gheddafi continuerà ad incitare alla guerra civile sarà tenuto come unico responsabile del bagno di sangue" (peraltro già avvenuto: 20 mila morti)>>.
      Questo ad agosto. Gheddafi è stato preso ad ottobre. Spero davvero con tutto il cuore che ora i libici possano conoscere un futuro migliore. Un’ultima cosa: il mio articolo era partito, ed è per questo che ho avuto bisogno di scrivere, dal fatto che a me quel corpo straziato ha provocato una razione orribile, mi ha provocato una pena infinita, nonostante non si trattasse certamente di Gandhi. Forse sono io troppo suggestionabile.

  • Di paolo (---.---.---.175) 23 ottobre 2011 12:00

    Cara Laura la pietà umana è una cosa seria e bisogna averne rispetto ,per cui va concessa a chi se la merita e Gheddafi non se la meritava .Per cui più che assassinato ,direi "giustiziato" anche se in maniera sommaria.
    Ha ragione Damiano ,da vivo avrebbe continuato a dividere il popolo e la partita non si sarebbe mai chiusa .
    La tua reazione di orrore e la pena infiinita che hai provato ti fanno onore e confermano che le donne sono infinitamente migliori degli uomini .Non è una questione di suggestione.
    ciao

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares