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HCS: “Non vogliamo ritornare al futuro… noi vogliamo un futuro!”

L'articolo seguente tratta di un problema di rilevante importanza, uno dei temi più discussi in ambito politico-amministrativo a Civitavecchia. La società Hcs, adibita al mantenimento di una Civitavecchia pulita, è disastrata, con un buco nel bilancio da colmare lasciato dall'amministrazione precedente. Con la nuova amministrazione, insediata da poco, si sperava in rassicurazioni per i lavoratori a rischio licenziamento, che non tardarono ad arrivare tramite una lettera firmata di pugno dall'attuale Sindaco. 

Ma come sono andate poi le cose? Qui di seguito si ha un'analisi della situazione in studio in sede comunale in questi giorni...

“Non fidatevi di chi ha già mentito e mentirà ancora privandosi del vostro futuro. Chi lavora non sarà licenziato, perché il lavoro è un diritto di ognuno e dovere di un buon amministratore è di creare lavoro ed occupazione per tutti. Questo ho sempre fatto e questo continuerò a fare con il vostro supporto a la vostra fiducia”.

Queste sono le parole che, l’allora candidato e oggi sindaco Pietro Tidei, aveva indirizzato ai dipendenti di Città Pulita, il 13 maggio scorso.

Oggi queste parole sanno di falsità e opportunismo per guadagnare voti al seggio elettorale. Oggi, dopo che le urne hanno dato la loro sentenza ecco che viene mostrata a tutti la vera faccia dell’amministrazione comunale. Certo Hcs era in crisi da tempo, per colpa di chi, con la scusa di gestire una grande società, è stato pagato profumatamente per farsi i fatti suoi. Sarà colpa anche della passata amministrazione che ha riempito la società di articoli 90, con un numero di dipendenti tali da competere con l’Ama di Roma. La crisi c’è e da tempo.

Il 23 novembre 2012 è arrivata la pugnalata alla schiena dei lavoratori che colpisce anche le loro famiglie; chi prometteva di portare un’aria di novità e che nei veleni che hanno caratterizzato la scorsa campagna elettorale, prometteva di tutelare queste persone. Basta! è arrivato il momento di dire basta alle prese in giro, basta a far pagare ai dipendenti gli errori commessi da altri. Anche loro hanno diritto al lavoro, hanno diritto alla propria dignità di persone, hanno il diritto di mantenere la propria famiglia, hanno il diritto di permettere ai propri figli di studiare all’università per dargli la possibilità di tentare una strada migliore.

Questi uomini hanno diritto di guadagnarsi con onore la propria pensione, perché mentre i parlamentari possono garantirsi una pensione di lusso per pochi anni in Parlamento, il resto della popolazione deve sputare sangue e spezzarsi la schiena per molti anni. Questo è un piccolo blog, nato dallo spirito di alcuni ragazzi che sono stanchi di sentire le solite favole, siamo solidali con i dipendenti e le famiglie che rischiano di non avere più un futuro, noi, i lavoratori di Hcs, non li lasciamo soli. Noi puntiamo il dito verso il sindaco affinché mantenga la parola data. Con la vita degli altri non si scherza.

Speriamo a breve in una risposta da parte del sindaco o di chi per lui e auspichiamo la salvezza dei lavoratori e delle loro famiglie, questo sarebbe il gesto per confermare che in quella lettera non si cercava voti, ma si diceva la verità.

di Audrey

Questo articolo è stato pubblicato qui

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