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Civitavecchia in sella!

L'articolo di J. J. di Res Vobis riguarda un'innovazione nella realtà di Civitavecchia: il bike sharing. 

Ho letto sulla cronaca locale che sono state completate due stazioni di Bike sharing: la prima al parco della Resistenza e la seconda allo Stadio del Nuoto. Sono in progetto, inoltre, nuove stazioni di noleggio di biciclette ecologiche con pedalata assistita e alimentate ad energia solare all'Uliveto e a viale Baccelli. All'assessore Galletta dico... ottimo!

Il progetto del Bike sharing non è nuovo nel mondo moderno e anzi è fortemente sviluppato nel Nord Europa, visto il benessere che è in grado di portare a livello ambientale e, diciamolo, salutare. Il noleggio di queste biciclette permette infatti di ridurre l'inquinamento atmosferico e consentire a chiunque di potersi godere salubri pedalate per Civitavecchia. Forti riscontri (anche di interesse economico a questo punto) si potrebbero riscontrare, magari, anche a livello turistico. Diciamo la verità... è molto più facile ed interessante girare una città in sella ad una bicicletta, piuttosto che fare lunghe passeggiate delle volte stancanti! Con una buona politica turistica ed un attento studio di marketing, si potrebbe sfruttare un possibile ritorno economico del Bike sharing che farebbe bene alle casse cittadine. Ricordiamoci, in fondo, che i turisti del Nord Europa sono abituati ad utilizzare le biciclette.

Tuttavia ci sono dei problemi annessi al Bike sharing come ad altre realtà del genere: la manutenzione. Per questo motivo sento di dire all'amministrazione di non abbandonare, una volta iniziato, un progetto così tanto positivo, rischiando di gettare tutto alle ortiche. Le stazioni di noleggio hanno bisogno di cura e necessitano di difesa da possibili atti vandalici che, ahimè, sembrano essere fin troppo diffusi. La manutenzione (e porto solo un esempio) potrebbe essere finanziata con gli stessi guadagni ottenuti dal noleggio per le biciclette e molto altro si potrebbe fare in relazione a tale progetto. Porre maggiore attenzione alla circolazione stradale e costruire nuovi passaggi per le biciclette rappresentano, ad esempio, alcune buone conseguenze del Bike sharing.

Tutto questo però non può ricadere solo su una mera responsabilità amministrativa, ma necessita anzi di una partecipazione cittadina, nel rispetto della crescita urbana del proprio ambiente. Auspico quindi un giusto impegno e criterio di realizzazione da parte dell'amministrazione in un progetto che, a parere del sottoscritto, può dare molto alla nostra città. E' il momento di cambiare, facciamolo partendo dalla semplicità delle azioni.

 

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