Google vira "a destra"?
Google vira "a destra". Not be Evil, il noto slogan buonista di Montain View, sembra meno perentorio.
Nei giorni scorsi a Roma, ultima provincia dell’impero dell’Enterprise Research più potente dellla rete, si è tenuta una serata di demo dei nuovi prodotti di Google. Per la prima volta mi sono trovato davanti i giovani ed intraprendenti boys del due Page-Brin, che non mi parlavano di nuove potenze di rete e di soluzioni software aperte, ma di oggetti di ferro e di sistemi chiusi.
Due le singolarità: la prima, che la potenza di Google viene infilata in una bottiglia e ceduta a singoli soggetti, un po’ come nei film di Totò che si vendevano ai turisti bottigliette con l’aria di Napoli.
Ad un primo sguardo, ed è quello che vorrei proporre come tema di ricerca e discussione, appare una regressione, la prima nella sua storia, che vede Google andare verso Microsoft, mentre il mondo va verso Google: tanto più che il prodotto viene presentato come diretto alla P.A., in un momento in cui, dopo mille salti mortali, gli apparati della pubblica amministrazione italiana si stanno convincendo a transitare verso l’open source.
Che cosa dobbiamo attenderci in futuro? Tanto più che in vista dell’annunciato Google Wave, il più grande e completo integratore interoperabile della rete, apparirebbe davveso strano una sbandata proprietaria.
Si tratta di un dispositivo per le aziende, in particolare per aziende a rete, per network ramificati che devono comunicare rapidamente.
Fatemi sapere cosa pensate o se avete altri dati diversi.