be’, in realta’ direi che le cose non sono (ne’ possono essere) cosi’ nette, ne’ nel dipingere G virante a destra ne’ come alfiere dell’opensource; le questioni sono piu’ ampie e riguardano l’architettura stessa della rete, certe dinamiche del business e, soprattutto, quali saranno le risposte degli utenti e del mercato...
ma di sicuro occorre stare in guardia, come ben spiega jonathan zittrain in questo pezzo uscito l’altro giorno sul new york times, in cui segnala certi pericoli del cloud computing come concetto e pratica diffusa, a partire ovviamente dall’annuncio di chrome come OS: http://www.nytimes.com/2009/07/20/o...
questa la conclusione del pezzo:
"We’ve only just begun to measure this problem, even as we fly directly into the cloud. That’s not a reason to turn around. But we must make sure the cloud does not hinder the creation of revolutionary software that, like the Web itself, can seem esoteric at first but utterly necessary later."