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Gli Usa, Obama e Abu Ghraib

Perché non impariamo tutti a nutrire le nostre convinzioni dai fatti reali e non dalle teorie, dalle superstizioni religiose, dalle ideologie, dalla propaganda giornalistica?

"Il fatto del torturatore carceriere" di Abu Ghraib (Iraq), saltato su una mina in Afghanistan, è un libro di storia contemporanea su come funzionano in realtà le cose in America che si dimostra il paese più fascista del mondo, disonorando il valore della democrazia.

Questo criminale torturatore, Santos Cardona, che faceva azzannare al suo cane i prigionieri irakeni nudi - processato negli Usa da un Tribunale militare per una colpa che poteva essere punita con 20 anni di carcere - fu ritenuto colpevole e gli fu inflitta la pesantissima pena di 90 giorni di lavori forzati e una multa di 7.200 dollari detratti dalla sua busta paga.

Praticamente un encomio dei giudici alla sua condotta, in linea con l’ ideologia fascista che domina nell’esercito americano, e non una parola sulla responsabilità degli ufficiali americani che comandavano quella prigione, come se un sergente immigrato, uno dei tanti “latinos”, avesse fatto quell’ operazione di sua iniziativa.

La sua sfortuna fu di essere fotografato da un collega che immortalava quella vigliaccata, ma è il simbolo di come funziona realmente la prepotenza Usa, che aggredisce una nazione sovrana con false prove, bombarda civili, usa uranio impoverito che ucciderà anche i suoi soldati, ordina torture ai prigionieri e insulta il comune buon senso sostenendo che fa tutto questo mossa dal desiderio di diffondere la democrazia, ispirata anche dalla fede cristiana (i marines definiti dai preti “legionari di Dio”).

Ma la vera faccia dell’America viene fuori dall’epilogo della storia.

L’ex-sergente Cardona viene assunto senza problemi da una regolarissima agenzia americana di “contractors” (leggi mercenari assassini), che fornisce personale per servizi di scorta e sicurezza alle guerre in corso, gente che agisce al di fuori di ogni legge, dal grilletto facile, e posso presumere che il passato di torturatore del neo-assunto sia stato considerato un titolo di merito, una credenziale.

La straordinaria resistenza afghana all’aggressione dell’Occidente, con una benedetta mina, ha posto fine all’esistenza di questo immigrato sudamericano mandato allo sbaraglio da una nazione cinica, avida, piena di quei truffatori che hanno riempito il mondo di titoli bancari fasulli, tossici, nel tentativo di esportare la loro crisi causata proprio dalle enormi spese militari.

Il giudizio sugli Usa va dato analizzando i fatti e non su vuota retorica. Questo paese non ha nulla a che fare con la democrazia e la libertà, né con la fede cristiana, prova ne sia la spesa militare che è la più alta del mondo, spende più di tutte le altre nazioni sommate insieme, ha 900 basi militari al di fuori dei propri confini, e occupa l’Europa con la Nato nel tentativo di impedirne l’integrazione economica con la Russia ed i paesi arabi.

L’America di Obama continuerà in questa politica, e non vi sarà nessuna novità, nessuna svolta storica finchè gli americani penseranno di ottenere con la forza ciò che invece dev’essere lasciato al libero mercato, e finché tutto l’apparato imperiale militare non verrà azzerato, parlare di rapporti democratici fra le nazioni è una ridicola presa per i fondelli.

 

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