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Giro della padania. Contestarlo è un diritto costituzionale

Il Giro della padania, la corsa ciclistica organizzata dalla Lega nord ha vissuto durante la sua seconda tappa da Loano a Vigevano alcuni momenti concitati e di tensione. La corsa infatti è stata interrotta da contestazioni nei pressi di Savona da esponenti del Prc, del Pd e della Cgil che hanno fatto sventolare dei tricolori. Per evitare altre contestazioni la corsa ha subito deviazioni mentre Ivan Basso e Sasha Modolo hanno denunciato di essere stati insultati e presi a sberle, mentre un polizziotto è rimasto ferito.

Partendo dal presupposto che ogni tipo di violenza va stigmatizzata e condannata, non può essere mai accettata o giustificata, non si può che essere solidali con gli italiani, (al di là del partito politico a cui appartenevano) che non facendosi intimidire dalla dialettica leghista boicottano il giro padano con mezzi pacifici e nonviolenti.

In uno stato democratico ogni libera manifestazione maggiormente se sportiva andrebbe consentita e tutelata. In questo caso però si vorrebbe far passare un messaggio politico di divisione che va contro I dettami costituzionali (l’Italia è una ed indivisibile) attraverso un evento sportivo che di amatoriale o agonistico ha ben poco.

All’ignoranza leghista è giusto contrapporre senza remore il patriottismo costituzionale che si sta diffondendo sempre più nel nostro paese.

E’ giusto reagire contro le provocazioni della Lega Nord soprattutto in un clima in cui il Governo italiano ha tollerato troppo le intemperaze e la maleducazione formale ed istituzionale del partito di Bossi. Gli italiani sono stanchi degli eccessi leghisti, degli insulti che essi quotidianamente rivolgono alle regioni del sud, del continuo inneggiamento della secessione della Padania.

Se la manifestazione leghista non è accolta con calore ma anzi con insulti ciò rappresenta una reazione a ciò che ha seminato in questi anni la Lega nord.

Perché chi ha boigottatto in tutti i modi i festeggiamenti per il centocinquantesimo anniversario dell’unità d’Italia insultando la maggioranza degli italiani che credono nei valori di libertà del Risorgemento oggi si indignano se viene ostacolata una corsa ciclistica di quart’ordine?

Perché coloro che hanno portato al petto simboli discutibili come il fazzoletto verde padano nel cuore del Parlamento si scandalizzano se ad una manifestazione pubblica viene sventolato il Tricolore, simbolo di unione e stabilità all’interno della nostra comunità?

Come si può pensare che alle provocazioni verbali leghiste si possa sempre soprassedere, e non reagire, essendo tutti saturi della politica dell’insulto, della canottiera, del dito medio alzato di Umberto Bossi? 

Il governo in carica vorrebbe che i cittadini italiani accettassero supinamente le misure inique che hanno appena votato al Senato, la condotta vergognosa del presidente del Consiglio che invece di governare pensa ai suoi interessi privati, ed inoltre bisognerebbe subire senza fiatare le pagliacciate leghiste che umliano l’Italia.

No ragazzi, la misura è colma, se si è deciso di reagire è perché si é passato il limite della decenza. Il Giro della padania va pacificamente e costituzionalmente boicottato.             

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.35) 8 settembre 2011 12:21

    Concordo pienamente! E’ ora che si cominci a reagire al disgusto che provocano questi elementi che predicano bene e razzolano male, molto male. Inoltre se siamo nella cacca lo dobbiamo anche a questo pseudo partito che in tutti questi anni ha sostenuto un vergognoso presidente del consiglio in cambio di pura e semplice propaganda in particolare contro gli immigrati contro i quali vengono prese iniziative disgustose.
    Il cittadino medio si è impoverito e i politici della lega si sono arricchiti e ben inseriti nel potere con tutti i vantaggi conseguenti. Dal fastidio per il loro modo cafone di operare siamo ormai all’esasperazione con tutto ciò che ne consegue. Siamo stati fin qui anche troppo e troppo a lungo tolleranti. Sembravano macchiette e ci facevano ridere. I danni che hanno prodotto però li pagheremo a lungo. Adesso è ora di metterli a tacere. Se l’Italia li disgusta se ne vadano. Nei paesi civili non troveranno ospitalità. 

  • Di Alessandro Tucci (---.---.---.3) 8 settembre 2011 14:26

    Secondo me, il "Giro di Padania" sarebbe rimasto solo una corsa minore, frutto al massimo della solita iniziativa pacchiana della Lega, e nota solo ai pochi appassionati che seguono l’intera stagione ciclistica, se i contestatori non avessero deciso di dare all’evento più importanza di quella che ha.

    Secondo me, con l’intervento dei militanti di Rifondazione e di CGIL lì presenti (non sapevo che ci fosse anche gente del PD), l’evento ha assunto una forte valenza politica. Sì, ok, la valenza politica ce l’aveva dalla nascita, visto che era sponsorizzato dalla Lega, ma l’avrebbe persa in poco tempo, cadendo nel dimenticatoio e perdendosi nel marasma del calendario ciclistico, molto affollato.
    Invece, ora, per il solo fatto che quei militanti erano lì a sventolare bandiere (le mani addosso a Modolo, poi, hanno contribuito a peggiorare la cosa), c’è un’intera frangia di sinistra e centro-sinistra che ha fatto una figura come minimo intollerante (per non dire violenta, visto come si è evoluta la situazione). Visto che sento di appartenere a quell’area (ovviamente tralasciando il discorso sul modo in cui i partiti implementano certe idee), mi dispiace che si sia fatta una figura del genere.

    E’ stata un’azione politicamente molto miope, e lo sarebbe stata anche se si fosse limitata allo sventolio di bandiere. E comunque, spero che i dirigenti locali di partito o sindacato siano abbastanza intelligenti da togliere la tessera a quel signore che è andato a dare un ceffone a Modolo; e, soprattutto, spero che lo dichiarino pubblicamente, in modo almeno da pulirsi un po’ la faccia.

  • Di paolo (---.---.---.107) 8 settembre 2011 15:44

    La moderazione , caro Tucci ,in alcuni casi si trasforma da virtù in vigliaccheria ,connivenza o quanto meno menefreghismo .Non mi riferisco ovviamente al tuo commento ma più in generale .

    Fascismo e nazismo sono stati possibili perché molti chiudevano gli occhi oppure non si volevano sporcare le mani . Tollerando oggi questo e domani quello ci ritroveremo punto e a capo .

    Non è in discussione il fatto sportivo in se ma ,lasciando perdere gli aspetti folcloristici e demenziali,è in discussione il significato politico che si è dato a questa manifestazione ciclistica . Se mi fossi trovato sul percorso avrei lanciato pomodori ,qualcuno ha proposto bulloni (completi di dado) .Forse è una esagerazione.
    Ma ho l’impressione che stiamo tutti prendendo sottogamba che in questo paese c’è una minoranza con un deficit culturale tipico dei movimenti estremistici e xenofobi ,che si è messa una camicia verde e parla apertamente di secessione , di controllo del territorio . E il fatto tragico è che siedono in Parlamento in aperta violazione della costituzione .
    Ridendo e scherzando tra qualche anno ci ritroviamo in una guerra civile . Altro che seghe e cannucce .
    Quindi ,per favore , lasciamo stare la tolleranza e riserviamola per cose che la meritano . Qui mi sembra che siamo di fronte ad un colpevole eccesso di tolleranza .
  • Di (---.---.---.227) 8 settembre 2011 18:09

    Non se ne può più!!! E’ ora che qualche partito di peso a livello nazionale assuma finalmente la difesa dell’unità e della identità nazionale italiana. La tolleranza agli insulti quotidiani verso il Sud sta producendo guasti devastanti nel Mezzogiorno dove pseudo-storici e cialtroni vari hanno facile gioco a diffondere ideologie separatiste.

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