• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Politica > Fornero: "I giovani studiano troppo poco e non sanno l’italiano". Alla (...)

Fornero: "I giovani studiano troppo poco e non sanno l’italiano". Alla faccia dei laureati disoccupati

Ennesima sparata del ministro del lavoro Elsa Fornera, alla quale evidentemente piace provocare i cittadini italiani già abbondantemente infuriati per le conseguenze della crisi economica.

La tecnica, infatti, ha detto:
"I nostri giovani sanno troppo poco: non conoscono le lingue, italiano compreso, e neanche i rudimenti della matematica. Non sanno fare di conto. Sono dati che evidenziano che c'è una percentuale ancora troppo alta di popolazione giovane lasciata a se stessa. Un dato questo rischioso per i giovani ma anche per la società". 
Poi il ministro, alla faccia delle migliaia di laureati in cerca di un posto di lavoro, ha dichiarato: 
"Questo vuol dire che i nostri giovani studiano ancora troppo poco. Inoltre, se andiamo a guardare la qualità della nostra istruzione e formazione con test consolidati,si evidenzia che i nostri ragazzi sanno troppo poco".
Segnaliamo a tal proposito l'ironica risposta del blogger Matteo Platone.

Commenti all'articolo

  • Di Sandro kensan (---.---.---.189) 7 maggio 2012 18:30
    Sandro kensan

    In una università scientifica si trattava di fare funzionare un apparecchio al che lo studente si lamentava di non essere in grado di farlo funzionare, l’insegnante ha allora invitato lo studente e a leggersi il manuale, quindi lo studente ha affermato: ma è in inglese!

    Questo in una università scientifica.

    Comunque non è colpa degli studenti, con la riforma dell’università voluta dal governo B. e dalla ministra del tunnel, in cui tutti si dovevano laureare, si è messo in "campo" (di terra) una università alla portata dei meno dotati per cui il livello di conoscenze si è tremendamente ridotto.

    La confindustria aveva bisogno di meno qualità e di più quantità per cui una laurea non si doveva più negare a nessuno.

    Che dire?

    Distribuiamo un po’ le responsabilità: confindustria per volere questa università e i cittadini votanti (almeno il 50% dei votanti) per essere corresponsabili di questa decisione. Poi certamente gli studenti che in questa mediocrità ci sguazzano.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares