Federico Elmetti

> " tu pensi che se avessero voluto inquinare la sentenza e fare pressioni andavano a cena da quei due giudici?"

Ma assolutamente no! Infatti, io ho detto espressamente che ci sono andati per giocare a briscola chiamata, o, al massimo, a scopone scientifico (le versioni sono ancora contrastanti). Leggi più attentamente la prossima volta.

> "Non conosci altri modi meno verificabili per fare pressioni ed accordi sottobanco?"

E’ una domanda per me o per Mazzella?

> "Piantatela", "fate pena", "siete alla frutta"...

Scusa, ma con chi stai parlando? Non so se ti sei accorto, ma io sono una persona sola. Mi accontento del "tu". Il "voi" risparmiatelo per il cavaliere, che come tutti sanno, è uno e trino.

P.S. Se volevi fare un po’ di pubblicità al tuo blog nostalgico fascista, bastava che postassi il link, senza mascherarlo all’interno di commenti più o meno sconclusionati.

Ciao Paolo,
capisco la tua frustrazione per questo modo di fare informazione da parte dei media italiani, in cui al massimo si riesce a parlare di un po’ di gossip e magari, come Minzolini insegna, nemmeno di quello. So benissimo che ci sono molti altri fatti evidentemente più importanti del Patrizia-gate, come lo chiami tu. Quelli che tu hai citato sono dei validissimi esempi di notizie molto più gravi ed ugualmente censurate dalle tv di stato. Non per questo, secondo me, l’indignazione deve venire meno a fronte di un così sfacciato scempio della libertà di informazione. Come possiamo pensare di poter arrivare a far sapere alla gente, per esempio, della sciagurata trattativa tra stato e mafia portata avanti dal generale Mori nel ’92 per conto delle Istituzioni e per tramite di Vito Ciancimino e delle pericolose relazioni tra serivizi segreti deviati, massoneria e criminalità organizzata, quando questi direttori di rete non hanno nemmeno il coraggio di informare l’opinione pubblica su più innocue relazioni tra il presidente del consiglio e volgarissime prostitute?