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Conferenza stampa G8: il trappolone

Doveva essere la passerella finale. I giornali italiani lo sostenevano con convinzione: non passerà lo scoglio del G8. Quelli esteri facevano a gara per rilanciare gli scandali del nostro presidente del consiglio, per ribadire la sua inadeguatezza a governare il nostro paese e tanto più ad organizzare l’incontro tra i potenti della terra. Vignette dissacranti, editoriali al vetriolo, una sparatoria gratuita sulla Croce Rossa dalle Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Po.

Dicevano: vedrete, arriveranno i nostri, arriveranno i giornali della stampa straniera, quelli sì che non si fanno sottomettere, quelli sì che non hanno il guinzaglio e, vedrete, lo ribalteranno come un calzino, lo tempesteranno di domande scomode, lo distruggeranno e allora anche la stampa italiana non potrà più tirarsi indietro ed avrà finalmente il coraggio di far sentire la propria voce. Il G8, dicevano, sarà il grande trappolone. Silvio non ci dorme la notte, è angosciato, non pensa ad altro.

L’Aquila. Ore 13:58. Conferenza stampa finale al termine del G8. Una sala strapiena di giornalisti di tutto il mondo è in trepidante attesa. Nei giorni precedenti poche sono state le occasioni di porre delle domande direttamente al presidente del consiglio, organizzatore in pectore dell’evento. Ora c’è una processione di giornalisti assetati di sapere, chiedere, conoscere. Fanno a gara per essere i primi a porre la loro domanda, quella domanda che hanno preparato da mesi, che hanno ripetuto a memoria per giorni e giorni mica di fare poi brutta figura, la domanda che finalmente metterà in crisi il presidente del consiglio e che li accrediterà agli occhi del mondo come esempio fulgido di giornalismo libero e indipendente.

Tutti in platea hanno già l’acquolina in bocca. Pare già di sentirli. Si partirà con il caso-Noemi. Un paio di domande ben assortite sulla frequentazione di minorenni e sui trascorsi poco chiari del padre di Noemi. Poi si passerà alle foto di Villa Certosa, quelle foto che il Times aveva minacciato pubblicare. E poi via con un’altra raffica di domande sul giro di prostitute a Palazzo Grazioli. Qui ce n’è da sbizzarrirsi. Gli appalti truccati, le inchieste di bari, le amicizie con Tarantini indagato per spaccio di droga, le dichiarazioni imbarazzanti della D’Addario, gli assegni da migliaia di euro distribuiti alle favorite dell’harem. E poi ancora, un’altra domandina, giusto per il gusto di infierire, sulla cena segreta con due magistrati della Corte Costituzionale. Magari anche un accenno alle bordate arrivate dalla Chiesa. E poi, per dargli il colpo grazia, la fatidica domanda che tutti stanno attendendo. Buttata lì, quasi con nonchalance: "Signor presidente, ha poi risposto alla lettera di Bernardo Provenzano che le prometteva aiuti politici in cambio di una rete televisiva favorevole a Cosa Nostra? Sa, giusto per sapere..."

L’Aquila. Ore 14:00. Inizia la conferenza stampa finale al termine del G8.

Berlusconi è lì, pronto a soccombere sotto il tiro incrociato. Lo sa e si prepara all’ultima battaglia. Ha il volto tirato. E’ conscio che questa sarà la sua ultima conferenza stampa e con l’ironia che da sempre lo caratterizza, chiosa: "Vi ringrazio e mi consegno alle vostre domande". Mi consegno. Le parole non sono casuali. E’ un esplicito segnale di resa. Come il condannato a morte che saluta il plotone di esecuzione che gli darà la morte.



Parte l’affondo del primo cronista. Si chiama Gianpaolo Pioli del Quotidiano Nazionale. A lui (e chissà perchè proprio a lui) è spettato l’onore di infliggere la prima stoccata. Attacca veemente: "Lei pensa di poter dire di essere già amico di Obama?"

Berlusconi non riesce a reggere l’urto dell’impatto. Si aspettava qualcosa di forte, ma questo va ben oltre le sue aspettative. Si vede che è in evidente imbarazzo. Abbozza: "Ho avuto un rapporto molto cordiale. Lui mi ha raccontato cose della sua vita privata. Io gli ho raccontato cose della mia vita privata".

Eccola là. Prima frase, prima gaffe tremenda. Ghedini gliel’aveva detto di non pronunciare mai il binomio "vita privata". E lui invece, preso di sprovvista dalla cattiveria della domanda si è lasciato andare. Il prossimo giornalista prenderà la palla al balzo e si accanirà sicuramente a chiedere sarcastico di quali “cose della sua vita privata” abbia parlato al presidente Obama. Nell’ilarità generale. Silvio si morde le labbra. Ecco che arriva la seconda bordata.



E’ Antonio Preziosi del giornale RadioRai, che non si fa pregare e va subito al dunque: "Volevo chiederle che emozioni le ha dato quello che ieri sera è stato già definito da molti osservatori un momento storico, la stretta di mano tra Obama e Gheddafi". Berlusconi barcolla. Questo è veramente troppo anche per un uomo consumato come lui. Balbetta: "Mah, veramente, non ho provato nessuna emozione...". Poi si guarda in giro, spaesato. Sa di averla detta grossa. Ma non c’è tempo di pensarci. Già un nuovo squalo è pronto ad azzannarlo.

Si chiama Andrea Fabbozzi del Manifesto. Quando Silvio sente che è un giornalista del Manifesto gli prende un coccolone. Si appoggia con le mani al banchetto perchè lo regga. Fa un sorrisino di circostanza e attende la scure. Figurarsi, questo è un comunista dichiarato. Chissà cosa si inventa. E infatti arriva il missile terra-aria: "In questi giorni lei ha goduto della tregua chiesta dal presidente Napolitano. Finito il G8, lei può impegnarsi a ricambiare ed evitare attacchi alla stampa?". Berlusconi è letteralmente al tappeto. Tenta di replicare, più per istinto di sopravvivenza che altro: "Io non ho goduto di nulla. Io non ho fatto nessun attacco alla stampa. E’ la stampa che ha attaccato me. Normalmente non ho risposto. Qualche volta qualche risposta l’ho data".

In sala tutti sghignazzano. E’ chiaro che è una menzogna colossale. Nessuno avrebbe potuto bersela. Silvio lo sa bene. Ma sa anche che sono le sue ultime cartucce. Al microfono si è già presentato Alessandro Barbera della Stampa. Ecco un gancio in pieno volto: "Oggi i giornali scrivono che nella cena di ieri sera c’è stato un piccolo cambiamento nella disposizione dei posti a tavola. Volevo chiedere se è stata una scelta sua quella di avvicinare Obama a Gheddafi". Berlusconi tira un sospiro di sollievo. Questa se l’era preparata. Ha già la risposta pronta: "I posti a tavola sono stati assegnati dal cerimoniale della presidenza della Repubblica". Si risolleva, Silvio. Ha messo a segno il primo punto. E’ così che si difende un vero lottatore. Ora sfida con lo sguardo persino il prossimo giornalista, che già smania per riuscire in ciò in cui il suo collega precedente ha fallito.

E’ una donna. Si chiama Simonetta Guidotti, di RaiNews24. E’ un fiume in piena. Inarrestabile: "Presidente, quando dopo il terremoto lei decise di trasferire dalla Maddalena a L’Aquila il G8 si definì un pazzo lucido. Ecco: la scommessa è stata vinta. E’ andato tutto bene, l’organizzazione è stata perfetta. Nessuno si è lamentato per quanto riguarda le decisioni politiche prese. Quale di queste cose più le dà soddisfazione?". Berlusconi arretra. E’ stato un colpo basso. Da una donna, poi. Tenta di difendersi, dice che questo è stato il miglior G8 di sempre. Ovviamente sa che è una bestialità, ma non può far altro che continuare con la pantomima. Ringrazia Bertolaso e la Guardia di Finanza. Cerca di convincere i presenti che i cantieri per la ricostruzione incominceranno con tre giorni d’anticipo. Una balla così grossa non la raccontava dai tempi dello stalliere di Arcore. Si guarda attorno per cercare sguardi amici. Non ne trova.

Anzi. E’ pronto l’ennesimo giornalista assetato del suo sangue. Ma quanti sono? E’ Andrea Pesciarelli, del TG5. Silvio si ravviva. Non riesce a crederci. E’ un suo giornalista, di quelli che lui ha creato. Questo dovrebbe essere dalla sua parte. Ma non c’è nulla da fare. Persino l’inviato del TG5 non riesce trattenersi dalla foga forcaiola che sembra aver preso tutti i presenti. Usa parole di una durezza spietata: "Facendo un bilancio di questo vertice, ci troviamo di fronte ad un album fotografico pieno di istantanee importanti. Alcune con i grandi della terra che lei ha accompagnato tra le rovine del terremoto o la stretta di mano tra Obama e Saddam...eeeeh..il presidente libico Gheddafi. Ma anche quelle legate ai rintocchi di campane che oggi hanno chiuso questo vertice. Se lei dovesse sceglierne una in particolare, quale sceglierebbe e perchè?". Da lui proprio non se l’aspettava. No. Silvio più che adirato è profondamente deluso. Preso dallo sconforto, come il generale abbandonato anche dai suoi più fedeli collaboratori, risponde sdegnato: "Io sceglierei i rintocchi di campana".

Il prossimo è un giornalista aquilano. Si chiama Franco Gizzi. Le sue parole trasudano dignità. Tutto il dolore del popolo d’Abruzzo condensato in poche accorate frasi: "Signor Presidente, io volevo semplicemente ringraziarla a nome de L’Aquila che non si è fatta strumentalizzare politicamente per questa sua favolosa intuizione che ci ha fatto veramente sognare in questo periodo. Le chiedo di mantenere alta l’attenzione. Ho già sentito che lei sarà qui a L’Aquila nel prossimo mese di agosto per trascorrere parte delle sue preziose ferie. La nostra speranza è che si continui a lavorare per ricostruire questa nostra città distrutta dal sisma". Silvio è sconcertato. Questa volta è rimasto anche lui senza parole. Non si raccapezza. Tenta una battuta: "Posso farle io due domande? Prima domanda: lei è sicuro di essere un giornalista? Seconda domanda: è sicuro di sentirsi bene?".

Un’ironia spicciola che non viene gradita dal pubblico. Mugugni in platea. Silvio è alle corde. Ma ha ancora la forza di rispondere all’ultima devastante domanda. Gli viene posta da Luigi Ambrosino dell’Agenzia Ansa: "Dopo mesi di polemiche intense sulla stampa straniera pensa che si possano gettare le basi per riannodare i fili del dialogo con l’opposizione?". Silvio fa come per andarsene. Questo è veramente un insulto alla sua persona. Ha per un attimo l’istinto di buttare all’aria tutto, lanciare via il microfono contro quel giornalista spudorato e gridare al mondo la sua rabbia per un evidente complotto planetario ordito contro di lui. Ma si trattiene. Pensa a Napoleone sull’Isola di Sant’Elena. Pensa a se stesso a Villa Certosa. Ha un ultimo scatto d’orgoglio. L’ultimo, prima di scomparire definitivamente dalla scena politica. "Dialogo con quest’opposizione? Mai!".

La platea scoppia in un boato e bordate di fischi lo assalgono. La security a stento riesce a sottrarlo alla furia dei giornalisti che vorrebbero fargli altre domande. Finisce così miseramente l’era gloriosa di Silvio Berlusconi IV da Arcore. Grazie ad un sussulto di dignità della stampa cosiddetta libera.

Che, checchè se ne dica, è ancora brillantemente in vita e salvaguarda ogni giorno la stabilità democratica del nostro paese.

Grazie di cuore.

Commenti all'articolo

  • Di virginia (---.---.---.240) 11 luglio 2009 10:10

    Quanta fantasia! Che sfoggio di elucubrazioni che hanno il sentore di un’utopia surreale.
    Silvio che stramazza, che reagisce all’uppercut ma è quasi KO. Silvio che sta per svenire....e via con una serie di considerazioni partorite da una testa malata ( quella dell’articolista). Io c’ero, ho visto le reazioni della sala e del presidente: ho avuto l’impressione contraria e cioè che lo sbandamento fosse tutto dei giornalisti che volevano sì dimostrare la loro imperturbabilità nell’assedio, ma in realtà non sapevano più che domande porre che non fossero quelle scaturite dal gossip.
    Il "trappolone" come lo chiama lei non è riuscito!
    Cerchi di essere più "cool" nelle sue osservazioni. O, meglio, cerchi di non dare per vero quello che è soltanto frutto della sua fantasia. E desiderio.

  • Di alice (---.---.---.148) 11 luglio 2009 11:25

    virginia da quello che ho capito e sono abbastanza certa è tutto un articolo fortemente e amaramente ironico e penso te lo possa confermare l’autore, che aggiunge al giornalismo un po’ di racconto, di suspence, di climax, e vuol dire semplicemente che nessun giornalista, avendone avuto la ravvicinata possibilità, ha messo in difficoltà il premier e che lui alla fine se l’è cavata benissimo e il suo sudore freddo probabilmente non è neanche trasparito... ma se tu c’eri e dici che invece domande su cose scomode ci sono state, perché bisogna anche vedere come sono stati affrontati gli argomenti anche se sono stati affrontati, mi piacerebbe avere da te maggiori chiarimenti e allora l’autore non renderebbe esattamente conto di come sono andate le cose, facendo solo un resoconto molto parziale e quindi lo invito, ti invito a risponderci su questo, anche se io al primo impatto tenderei a credergli, a crederti, data la tale censura in cui viviamo... 

    • Di Federico Elmetti (---.---.---.147) 11 luglio 2009 11:57
      Federico Elmetti

      Cara Alice,
      io credo che Virginia stesse scherzando. Aveva capito perfettamente il tono sarcastico dell’articolo e ha voluto semplicemente continuare sulla falsariga dandomi del malato di mente. E’ davvero simpatica. La ringrazio anzi per il suo spiccato senso dell’humor.

      Per quanto riguarda la conferenza stampa, è durata esattamente 23 minuti. Se hai qualche dubbio sul tipo di domande fatte (come è giusto che sia, visto che è sempre meglio controllare di persona le informazioni), su youtube te la puoi rivedere tutta, divisa in tre tronconi (di cui uno è linkato nel testo). Fammi sapere. Ciao!

    • Di Elena (---.---.---.39) 11 luglio 2009 12:54

      grande federico, non so da che parte tu stia... ma l’articolo è simpaticissimo, secondo me la sinistra ha ricevuto il colpo mortale durante quella conferenza stampa..Berlusconi sereno, come non mai, i giornalisti più intimoriti che mai davanti alla tranquillità del premier, i gossip non pagano... mai, men che meno in politica.Speriamo che questa lezione serva a questa sinistra totalmente allo sbando. 

  • Di Massimo (---.---.---.131) 11 luglio 2009 12:39

    Se l’autore mi smentirà e mi dirà che ha voluto scrivere un articolo serio, con una puntigliosa relazione sulla conferenza stampa, ne sarei veramente sorpreso.
    Mentro lo leggevo , non ho avuto alcun dubbio di trovarmi di fronte ad una pagina satirica molto intelligente e e di grande bravura , per intenderci tipo Ale e Franz, ma anche meglio.
    E’ ovvio , salvo, ripeto, smentite , che la critica sottesa è ai giornalisti che non hanno creato alcun problema a Berlusconi , ma anzi ne hanno ratificato, in un qualche modo, il successo .

  • Di sR (---.---.---.111) 11 luglio 2009 13:07

    che peccato quando non si riesce a cogliere l’ironia...


    Bravo Federico, mi ha fatto sganasciare!

    E’ stata la conferenza stampa più ridicola e assurda dai tempi della sua discesa nel campo di patate.

    Poveri noi

  • Di Andrea (---.---.---.132) 11 luglio 2009 13:11

    Spero che l’articolo sia ironico... le domande dei giornalisti erano delle cose oscene. Anzi più che domande erano una richiesta "Silvio sono tuo amico, mi assumi nei tuoi giornali?".

    La prossima volta potrebbero chiedergli quante volte ha fatto il ruttino e se dopo il riposino aveva l’alzabandiera... giornalisti di merda leccapiedi.

  • Di Andrea (---.---.---.62) 11 luglio 2009 16:53

    Ma i valorosi giornalisti stranieri si può sapere dov’erano finiti? Misteri...

  • Di peter (---.---.---.204) 11 luglio 2009 17:01

    giornalisti? cosa sono?
    Mr. B. li ha ’intercettati’ e aboliti.

  • Di Federico Elmetti (---.---.---.147) 11 luglio 2009 17:56
    Federico Elmetti

    Ragazzi, facciamo così’, la prossima volta metto i sottotitoli, ok?

    Tornando seri, io credo che quella conferenza stampa sia stata palesemente pilotata. Nessuno mi toglierà dalla testa che si è scelto chi avrebbe parlato e soprattutto che domanda avrebbe posto sulla base di una rigida selezione. Non a caso Gizzi, che si è presentato come un giornalista aquilano indipendente "che parlava a nome di tutti gli aquilani" e che si è sperticato in lodi, immense lodi che neanche il ragionier Fantozzi di fronte al supermegadirettore e che hanno imbarazzato perfino Berlusconi stesso, sia per puro caso il fratello del capo- ufficio stampa della Regione per il PDL. Ma probabilmente è solo un caso.

  • Di mauro bonaccorso (---.---.---.17) 11 luglio 2009 20:12

    Federico sei un grande.
    Mauro

  • Di Ocram (---.---.---.82) 11 luglio 2009 20:40

    E’ evidente che la conferenza stampa sia stata una farsa: non una domanda sugli accordi firmati, non una domanda sulla politica interna legata agli accordi, non una domanda.
    Anestesia totale; il giornalismo italiano ora si può asportare senza danneggiare l’organismo.
    Semprechè asportare il cervello ad un organismo non gli causi troppi danni.
    Bravo all’autore.

  • Di paolo praolini (---.---.---.104) 11 luglio 2009 23:45

    Semplice, schietto ed ironico, mi è piaciuto l’articolo!
    E’ chiaro che questa conferenza stampa ha definitivamente dichiarato la morte e l’inconsistenza del giornalismo tradizionale.
    Non una domanda su argomentazioni importanti per il paese o che potessero determinare una discussione animata, solo leccate di accondiscendenza al ’RE’.
    Siamo proprio messi male in Italia e non solo...

  • Di Federico (---.---.---.66) 12 luglio 2009 00:03

    Ciao a tutti ragazzi,
    scusate se mi intrometto in questa allegra diatriba. Il G8 è finito (grazie a Dio !) e Obama e la Moglie sono in Ghana a compiere un rito che ha una rilevanza straordinaria oltre che dei risvolti concreti poichè hanno accordato aiuti finanziari indicando dei numeri, prendendo impegni . Obama ha esortato il popolo del Ghaha a prevenire le malattie (leggi usare il preservativo contro AIDS e simili), li ha indicati come esempio di democrazia.
    La prima cosa che si nota è il primo viaggio dopo anni di guerre, di un presidente americano non per alleanze perverse, non per visite alle truppe ma per qualcosa che produrrà effetti positivi e pacifici.
    La seconda, sembra fatto apposta subito dopo il G8, mica l’avrà fatto per far risparmiare Cherosene all’aereo presidenziale. Grande Obama !!!!
    Lasciate stare il G8...Berlusconi se potesse lo prolungherebbe fino a Dicembre ma lunedì mattina lo attendono coi denti affilati la lega e gli ex AN per le badanti e tutte le altre beghe e beghine che ci attendono......ovviamente il PD fa ninnaò...ciao a tutti da Roma

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.66) 12 luglio 2009 10:49
    Damiano Mazzotti

    L’articolo è ottimo... e voleva colpire sia berlusconi che i giornalisti... e ci è riuscito....

    però traspariva molto desiderio di rivalsa e un affondo sulla malaparata di Veltroni e Cloneey ci sarebbe stato bene.... potevano scegliere un altro momento se volevano interessarsi seriamente alla Regione...

    • Di baloon (---.---.---.7) 12 luglio 2009 18:36

      l’articolo mi è piaciuto molto. purtroppo in sala giornalisti veri nel senso di liberi non ce n’erano, ma solo amici del cavaliere o gente ricattabile sennò il gran successo del vertice non si spiega. è evidente che la selezione è stata fatta a priori.
      complimenti al sindacato dei giornalisti che difende la libertà di informazione.
      i giornalisti bravi ci sono, ma non sono stati invitati.

  • Di Paolino Paperino (---.---.---.230) 12 luglio 2009 19:21

    La cosa più comica è il commento della Signora Virginia.
    Al peggio non c’è mai fine...purtroppo.

  • Di Certini Franco (---.---.---.16) 13 luglio 2009 09:36

    Compagni, una domamada (UNA) ad EZIO MAURO:

    CHE ASPETTA A DIMETTERSI?

  • Di doni (---.---.---.192) 17 ottobre 2009 11:31

     Che pena, articolista. Non ha niente di meglio da fare? Saper scrivere ed essere ironici non basta...

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