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Finalmente la Class action anche in Italia?

Un importante strumento a tutela dei cittadini

Conformemente ai principi stabiliti dalla normativa comunitaria, volti ad innalzare i livelli di tutele dei consumatori, è in discussione da parte della II Commissione Giustizia della Camera dei deputati la regolamentazione della legge relativa alla "Class Action" introdotta nel nostro ordinamento con l’approvazione della Finanziaria 2008.

La "Class Action" è un’azione legale collettiva e risarcitoria per danni subiti da semplici cittadini, consumatori e utenti, da parte delle grandi aziende e delle multinazionali. Deve quindi essere esercitata da più soggetti, per la soluzione di una questione comune, attraverso le Associazioni dei consumatori e utenti, rappresentati a livello nazionale.

La competenza è del Tribunale, in composizione collegiale, che dovrà accertare il diritto al risarcimento dei danni subiti in conseguenza di atti illeciti extracontrattuali, di pratiche commerciali scorrette e di comportamenti anticoncorrenziali, quando sono lesi diritti di una pluralità di consumatori o di utenti.

L’azione collettiva è molto importante per la tutela del cittadino, ma questa formidabile arma per proteggere Davide contro Golia preoccupa non poco il mondo delle imprese, ma anche, per l’effetto boomerang, le Associazioni dei consumatori. Le procedure di attuazione della "Class Action" non sono affatto semplici: si temono, da ambo le parti, tempi lunghi per le sentenze, risarcimenti incerti e costi molto alti.


Ecco perchè questa legge, approvata nella precedente legislatura, non è ancora entrata in vigore. Si è cominciato a discuterla nel 2001 in Parlamento, ma poi si è arenata in Senato. E’ stata ridiscussa nel 2006 e solo dopo un percorso tortuoso è stata introdotta per la prima volta nel nostro ordinamento, con l’approvazione, come già detto, della Legge Finanziaria 2008.

Finalmente, ora, dopo qualche proroga e se tutto procederà nel verso giusto, la disciplina dell’azione collettiva risarcitoria acquisterà efficacia da 1 luglio 2009. Almeno si spera, ma non è dato ancora sapere se la legge avrà effetto retroattivo.

La "Class Action" è in uso in taluni stati europei ed è propria negli Stati Uniti d’America, dove è conosciuta anche come "Rappresentative Action".

Nell’ordinamento statunitense, però, si ha la possibilità di ottenere, oltre i risarcimenti veri e propri, anche i danni punitivi ("punitive demages"), che nel nostro ordinamento non sono recepiti. Si ricorda, in proposito, il caso Parmalat e l’esemplare sentenza del Tribunale Federale di New York.


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