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Esclusivo: “Ecco cosa c’è dietro San Precario e No B Day”

Chi c’è dietro al No B Day? Qual era il ruolo di IdV e altri partiti? Chi è san Precario? Perché Borsellino non doveva parlare dal palco del 5 dicembre? Ecco un’intervista shock ad uno degli amministratori "epurati" del No B Day.

Esclusivo: “Ecco cosa c'è dietro San Precario e No B Day”

- Sul No B Day “mi chiedono di tacere”. Chi? E perché? C’entra con le “pressioni affinché ci mettiamo in contatto con l’IDV per fruire di un finanziamento per il palco”, denunciate da Franca Corradini? Chi è la Corradini?

“Innanzitutto, vorrei sottolineare di aver esternato i miei dubbi e le mie preoccupazioni a San Precario e agli altri amministratori della pagina. Non ho avuto risposte nemmeno in seguito alla mia epurazione e questo mi ha fatto riflettere. A chiedermi di tacere sono stati in primis gli altri (ex) amministratori della pagina ed in seguito alcuni sostenitori del NBD. Quelli che “il fine giustifica i mezzi” o “cacciamo Berlusconi, poi facciamo chiarezza in casa nostra”. Sono stato contattato da simpatizzanti di destra, delusi dalla partecipazione dei partiti di sinistra e dalla connotazione stessa che il NBD andava assumendo.

Fui cacciato senza un vero perché, così decisi di rendere noti i miei dubbi in una lunghissima nota su facebook. A causa di questa sono stato minacciato ed insultato dalle stesse persone con cui ho collaborato e lavorato alacremente sino a pochi minuti prima, in primis Franca Corradini. È stata lei a parlare di queste pressioni da parte dell’Idv. Fu lei a dirmi privatamente che “sono successe cose gravissime, ben peggiori di un’epurazione”. Fatti che prometteva di svelare solo a manifestazione avvenuta, per non “rovinare tutto”. Conservo tutte le e-mail e gli screenshots che pubblicai, noncurante della privacy, ma voglioso di riscoprire nella signora un baluginio di onestà e coerenza. Per tutta risposta, lei minacciò di adire a vie legali nei miei confronti, reo di aver pubblicato falsità sul suo conto. Attendo ancora una lettera da parte sua.

Non conosco personalmente la Corradini, ma so del suo passato da attivista comunista e della sua collaborazione con San Precario per il ‘No Gelmini Day‘, cui aderì Italia dei Valori dopo solo 4 giorni, se non erro. Fatalmente, la signora è stata candidata nelle liste di questo partito. Dev’essere stata una scelta davvero difficile per lei…”.

 

- Dice, sempre lei: “Pare che qualcuno di noi abbia presi accordi in tal senso. Finanziamento che sarebbe giunto anonimo… Direi che oggi il trucco è di dominio pubblico”. Quale trucco? Cosa dobbiamo aspettarci noi fessacchiotti?

“Onestamente, non sono ben sicuro di sapere a cosa si riferisse la Corradini. Probabilmente al fatto che la manifestazione di apartitico non aveva più nulla, nemmeno la dicitura nel logo (che mi fu poi rimossa, guardacaso). Abbiamo poi scoperto che Idv ha pagato il palco e che la Corradini ha preferito tacere ed accettare una candidatura di partito, pur di non fare chiarezza. A me questo basta e avanza, ma non ho mai cercato di rovinare la festa a nessuno. Tuttavia, ho ritenuto giusto far sapere che non è tutto viola quel che luccica. In tanti avrebbero partecipato sapendo di questi finanziamenti, di certo non avrei speso notti intere ad ammazzarmi di lavoro a sostegno di quella che poi ho ritenuto fosse una beffa bella e buona, che io ho contribuito ad allestire. Mi sento la prima vittima di questo raggiro e mi rammarico per la mia stessa ingenuità”.

 

- Di cosa ti occupavi? Come sono avvenuti i primi contatti?

San Precario ed io lavoravamo alle nostre fanpages su facebook dedicate all’informazione che i media normalmente evitano di diffondere. Ci siamo conosciuti ed abbiamo apprezzato l’altrui lavoro. Lui mi contattò per fare un po’ di spamming a favore della nascente pagina del NBD e per curare la parte grafica della pagina. Mi occupavo dei loghi, dei codici FBML da inserire sulla pagina, oltre che dei volantini, delle gif, dei video, e della casella di posta dedicata ai sostenitori che chiedevano l’inserimento del proprio banner nella bacheca e dei profili Twitter, Youtube e Myspace.

Pensa che scemo: rifiutai di inserire i banner di circoli di estrema sinistra, di Idv e dei Verdi. All’indomani della mia cacciata, seppi della conferenza stampa di Di Pietro & Ferrero e vidi nella web TV del PdCI un video riguardante il volantinaggio a favore del NBD. Sono io a pensar male o i dubbi cominciano ad essere tanti?”.

 

- Parliamo prima dei gazebo: la proposta era farli per il 31 ottobre. Data troppo vicina, impossibile avere le concessioni dai comuni. Ma San Precario, la figura mistica, insiste. Fino a spiegarvi come fare, grazie ai giovani padani..

“Ricordo come fosse ieri la chattata collettiva fra amministratori da cui scaturì questa grandiosa idea. Non fui l’unico ad esternare le sue perplessità, ma altri decisero di accodarsi ubbidienti alle pressioni dell’anonimo precario. Lo feci anch’io, sia chiaro, ma la mia curiosità mi ha spinto ad andare oltre la fiducia cieca che si può avere nei confronti di un collaboratore. Cercai su Google una sorta di vademecum per l’allestimento di gazebo in piazza. Venni a sapere delle tempistiche per l’autorizzazione, che variano da comune a comune. Il preavviso richiesto è talvolta di 30 giorni. Rischiavamo seriamente di fare una enorme figura di merda, alla faccia dell’organizzazione. Se la memoria non mi inganna, a Modena la procedura richiede addirittura una certificazione antimafia. Non parliamo poi dei contributi da versare per eventuali raccolte fondi o distribuzioni di volantini Ovviamente se si vuol fare tutto in regola, s’intende. Ufficialmente fui cacciato proprio a causa della cancellazione da parte mia della nota-vademecum pubblicata daSan Precario. I miei appunti non sono serviti a nulla. Nemmeno dopo aver fatto notare che parte del testo e delle procedure sono state prese paro-paro dal sito dei Giovani Padani, fonte notoriamente affidabile, no?”.

 

- Chi lo sa! Ma chi è san precario? Un leghista? Un Bonaparte in 2.0? Leggenda narra che si tratti di un amministratore un po’ dispotico: cosa gestisce? Come lo fa?

San Precario ama scrivere e solitamente lo fa bene. Ha sicuramente una spropositata stima per la propria persona, che spesso lo porta a chiedere fiducia incondizionata ed a prevaricare i suoi stessi collaboratori. Da solo però non può far tutto: da quel che ho potuto notare, non ha gran familiarità con il pc, pertanto ha avuto bisogno di persone in grado di fare spamming, di curare le relazioni con la stampa, con i bloggers e di curare la parte grafica. Se avesse potuto avrebbe certamente fatto tutto da solo, ma vuoi mettere la soddisfazione di utilizzare l’altrui lavoro per poi prendersi il grosso dei meriti? Non è sicuramente un leghista, ma il Bonaparte virtuale può calzargli a pennello. A proposito, mi aiuti a ricordare quale altra figura sia solita paragonarsi a Napoleone?! Ho un vuoto di memoria”.

 

- Non saprei. E’ vero che le tue proposte venivano dapprima cassate e sbeffeggiate dal Sacro Utente, poi riprese a tua insaputa e spacciate per nuove?

“Io la buttavo lì, provavo a proporre qualcosa di fresco e contagioso. Avevamo bisogno di promozione virale ed a costo praticamente zero. Da questo punto di vista Mascia ha fatto un ottimo lavoro, ma alcune di quelle ideuzze le ebbi io tempo prima. Furono bollate come “cazzate” dal già citato santino anonimo.
Non amo parlare troppo bene di me e non so se effettivamente sarebbero state utili, ma di certo qualcuno deve aver cambiato parere”.

 

- Non sono migliaia, ma blogger che giurano d’aver visto usurpare i propri “multimedia” da san precario esistono. Credi sia possibile?

“Non stento a crederlo. Lavorai per 3 giorni ad una gif animata per il NBD e solo a diverse settimane dalla mia espulsione ottenni la rimozione dalla pagina principale del NBD. Stesso discorso per il logo, poi sostituito da quello di Vacon Sartirani. Non volevo avere più nulla a che fare con l’organizzazione, pertanto fui io a richiedere che oltre alla mia persona venisse rimosso il frutto del mio lavoro. Mannino (uno degli amministratori della pagina, ndr) assecondò alle mie richieste solo dopo avergli comunicato di aver contattato lo staff facebook”.

 

- Nelle conversazioni che hai avuto con gli altri organizzatori e che hai riportato nella tua nota sembra che questi, pur essendo spesso in disaccordo col grande capo e d’accordo con te, abbiano qualcosa da temere. Meglio non svegliarlo che so’cazzi, o qualcosa come “sono con te ma non davanti a lui”. Ma perché?

“Bella domanda. Non ho certezze, ma solo sensazioni. La Corradini è senz’altro la persona più vicina a San Precario. Hanno entrambi una forte personalità e credo che per giungere a certe decisioni i due si siano scornati privatamente più volte. Mannino non ha mai preso posizione in maniera netta, se non in privato e lo stesso (o quasi) vale per Grisorio, cui va riconosciuto però il merito di aver chiesto timidamente chiarezza in merito alla partecipazione dei partiti ed alla mia epurazione. Tutto rientrato presto: poi l’abbiamo visto ad Annozero. Non credo che negli altri ci fosse una sorta di timore reverenziale nei confronti di quel “CT virtuale” che ci ha convocati per questo NBD. Credo semplicemente che a tanti piaccia apparire: partecipando a talk show, o in un video riproposto da youtube o in veste di candidati di un partito. Era una occasione troppo ghiotta, no? Quante volte capita di poter salire su un palco e salutare centinaia di migliaia di persone? Tanto vale far finta di nulla. Semmai poi si potrà dire di esser stati all’oscuro”.

 

- E’ vero che è stata messa in piedi una onlus alla quale è stato dato poco spazio? E’ vero che è piena di debiti? Chi l’ha fondata?

“Onestamente di questo so poco o nulla. Quando si cominciò a parlare di enti o onlus da allestire ad hoc avevo già rimesso le pantofole, separandomi dal pc”.

 

- Chi ha rovinato il No B Day, se è stato rovinato?

“Nelle intenzioni iniziali il NBD doveva essere una manifestazione dalla forte connotazione simbolica. Nessuno di noi sperava di poter davvero ottenere le dimissioni di Berlusconi, ma volevamo dimostrare che qualunque cittadino poteva andare oltre ai silenzi del regime RaiSet ed organizzare raduni di piazza nella propria città, con costi irrisori o nulli. Quando ancora gli iscritti alla pagina erano poche centinaia, Mannino mi confidò in privato un suo pensiero che feci subito mio e che per me rappresentava il vero manifesto dell’evento: “Meglio 10.000 senza bandiere che 70.000 con l’aiuto dei partiti”. Non importavano i grandi numeri, non avevamo nulla da dimostrare a nessuno. Gli iscritti aumentarono vorticosamente, al ritmo di 10000/12000 al giorno e questo credo abbia dato alla testa a qualcuno. Si cominciò a parlare di palco, concerti, finanziamenti… tutte cose secondarie rispetto all’obiettivo primario. Alla fine il NBD non è stato poi così diverso da decine di altre manifestazioni contro Berlusconi. Questo è nato dal basso? Non sono nemmeno più sicuro di questo, ormai”.

 

- E chi sarebbe allora il gancio dei partiti? E quali partiti?

” Su facebook ci sono vari gruppi in cui tesserati Idv parlano dell’organizzazione del partito con toni polemici. A quanto pare, il movimento di Di Pietro avrebbe già in passato “foraggiato” la nascita di manifestazioni da far apparire spontanee. In pratica, meglio far credere di aver aderito ad un evento nato dal basso piuttosto che rivendicarne la paternità. L’effetto mediatico è ben diverso e pure i costi si riducono. Nelle varie settimane il numero di organizzatori del NBD aumentò ed i compiti vennero divisi. Non so dire chi gestisse i contatti coi partiti, ma so che il 7 novembre erano presenti comunisti ed Idv ad una riunione preliminare che non portò assolutamente a nulla. Sono molte, troppe le cose non chiare anche per chi – come me – ha collaborato all’evento. Spesso la man sinistra non sapeva che facesse quella destra”.

 

- E’ vero che il San voleva vietare a Borsellino di prendere la parola dal palco? E perché, se sì?

“Non è un’informazione che ho appreso in maniera diretta, ma sì, è vero. Per correttezza però, credo sia giusto chiedere a chi ha avuto contatti con Borsellino proprio durante questi accadimenti”. (Stiamo provvedendo, ndr)

 

- Siamo 260mila coglioni?

“Veramente la pagina raggiunse 100.000 iscritti in più. Non so quanti di questi si possano definire “coglioni”, di certo mi sento il primo della lista. Gli obiettivi erano ben altri”.

 

- E’ opera tua il primo logo del Nbd, quello su sfondo bianco? No, perché è orribile.

“A scegliere il mio logo furono gli stessi iscritti dopo che ne postammo alcuni all’interno della fan page, compreso quello che poi fu adottato dopo che chiesi la cancellazione del mio lavoro. Mello nel suo libro fa credere che il logo di Sartirani fu preferito al mio. Come vedi, pur di non svegliarsi da un sogno sono in tanti a voler vendere fumo, a scapito della verità. Meno male che si tratta solo di un logo, pur se bruttino".
U‘

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