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Elia Banelli

Elia Banelli

Giornalista pubblicista e consulente finanziario,
Dal 2006 al 2009 ho lavorato per The Blog Tv, società di produzione televisiva, contribuendo alla realizzazione di programmi "user generated content" per La3Sport e 7Gold (Tifosi 2.0), per National Geographic Channel (Blog Notes su Sky 405) e per Ycs Channel, prima sul canale Sky 863 e successivamente per Music Box (Sky 703). Ho gestito il blog "In Viaggio Con Obama". Appassionato di politica, economia, finanza, informazione e giustizia.

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  • Primo articolo giovedì 07 Luglio 2008
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Ultimi commenti

  • Di Elia Banelli (---.---.---.59) 13 maggio 2009 15:32
    Elia Banelli

    Tu fai una critica a priori senza entrare nel merito. Mi pare che l’accusa di pressapochismo riguardi molto di più i tuoi commenti.
    Chi sarà preposto a guidare il futuro esercito dell’Ue? I problemi si affrontano passo dopo passo, tu esponi una critica su cose che ancora non esistono.
    Il processo per la creazione di un esercito comune sarà lungo e raggiungibile negli anni, forse. Quando si affronterà il tema e si arriverà alla sua composizione si deciderà chi dovrà prenderne il comando. Si potrà pensare ad una leadership semestrale, come succede adesso, anche per le politiche militari ma con voti raggiungibile a maggioranza del Parlamento.
    Si tratta di trovare accordi per una politica militare comune, maggiormente autonoma dalla Nato e dagli Stati Uniti. Chi ha a cuore l’indipendenza dell’Europa come soggetto politico non può trascurare l’aspetto strategico e militare. L’Idv lavorerà per trovare accordi in questa direzione.


  • Di Elia Banelli (---.---.---.59) 13 maggio 2009 15:20
    Elia Banelli

    Il problema di un controllo della Bce è al centro dell’attenzione di molte politiche europee. Una delle accuse principali che le viene mossa è appunto la sua eccessiva indipendenza rispetto ai governi. Cercare una soluzione per ridurre questa autonomia e sottoporla ad adeguati controlli non è una semplice trovata elettorale, ma un percorso lungo e sicuramente difficile al quale si potrà arrivare anche tramite la modifica degli statuti. La storia insegna che in politica non esistono processi irreversibili.
    Porsi come obiettivo un maggiore controllo sulle banche centrali mi sembra un orizzonte credibile e comunque un progetto da intraprendere, a meno che non si è gelosi custodi del sistema attuale.
    Leggo comunque da Wikipedia:
    "i cittadini dell’Unione europea possono influenzare le decisioni della BCE solo in maniera del tutto indiretta tramite il processo elettorale in ciascuno degli stati membri: anche così, però, l’influenza sulla concreta politica operativa della BCE esercitabile da parte dei cittadini europei è di rilevanza assai modesta. Di contro è pur vero che la BCE rimane responsabile delle proprie decisioni sia nei confronti del Parlamento europeo che del Consiglio dei ministri: come già indicato le nomime del presidente, del vicepresidente e degli altri membri del Comitato esecutivo della BCE devono infatti essere approvate da consiglio e parlamento prima di diventare effettive ed, inoltre, la BCE deve presentare una relazione annuale del proprio operato di fronte al parlamento riunito in seduta plenaria".
    Una leggera forma di controllo esiste già, si tratta di rinforzarla nel futuro trovando adeguati accordi in sede comunitaria.


  • Di Elia Banelli (---.---.---.59) 13 maggio 2009 14:58
    Elia Banelli

    Mazzetta, tu spacci per fatti quelle che sono tue idee personali. Ma la realtà è diversa,
    L’Idv non parla di non candidare "denunciati" o "indagati" ma "condannati con sentenze passate in giudicato". C’è una bella differenza.
    Nel Parlamento italiano il problema è la presenza di persone condannate per i reati di cui ti ho parlato, non di fantomatici reati politici per cui spesso scatta la denuncia e per l’obbligatorietà dell’azione penale si deve procedere per forza. Andiamo al dunque e vediamo le sentenze di condanna per attività politica fine a se stessa.
    Se tu sei condannato perchè ostruisci il passaggio di un treno che trasporta armi lo consideri un reato politico? Per la legge invece è un semplice reato di ostruzionismo e basta, anche per ragioni di protesta. Altrimenti ciascuno è "legittimato" a ostruire i convogli ferroviari per i più disparati motivi (perchè trasportano armi, pecore o perchè la moglie fugge con l’amante). E di esempi ce ne sono tanti.
    Il problema in Italia sono i politici condannati che legiferano non i denunciati in via di giudizio che hanno tutta la libertà di fare politica.



  • Di Elia Banelli (---.---.---.59) 13 maggio 2009 13:25
    Elia Banelli

    Leoluca Orlando è stato il primo sindaco anti-mafia di Palermo, colui che ha rotto l’omertà della politica facendo sì che il comune si costituisse parte civile nei processi per mafia.
    Ha lanciato la "primavera siciliana" dopo che in Sicilia governavano i Vito Ciancimino.
    Ha continuato in tutti questi anni a combattere il sistema di malaffare e di inganni anche delle successive amministrazioni comunali, con Cammarata, ecc....
    Era stato proposto nella Commissione Vigilanza Rai, snobbato da tutta la politica, compreso il Pd, che inciuciò per la nomina di Villari. Solo questo atteggiamento di ostilità dei partiti testimonia la sua personalità "atipica".


  • Di Elia Banelli (---.---.---.59) 13 maggio 2009 13:19
    Elia Banelli

    9) Non è assolutamente una cosa stupida, non sai di cosa parli. E’ uno dei percorsi finali intrapresi con il Trattato di Lisbona, ratificato da quasi tutti i principali paesi europei ad eccezione dell’Irlanda che l’ha bocciato con un referendum. Sono anni che si discute della possibilità di creare un esercito unico europeo che superi la Nato. Se non hai mai seguito il dibattito sul tema non puoi sparare giudizi a caso.

    10) Le sentenze europee si attuano in Italia, certo, ma dall’Europa possono arrivare sanzioni e direttive precise se non vengono rispettate. Con persone oneste e pulite al parlamento europeo si potrà rinforzare il livello di intervento e pressioni sull’Italia per rispettarle. Necessario questo alla luce del recento caso Europa 7.

    11) Che ragionamento è? In Parlamento si lanciano proposte, le si discute insieme e si cerca di trovare un accordo finale. Se l’Italia dei Valori condurrà queste battaglie di civiltà e buon senso, più rappresentanti ci saranno a sostenerle e migliore sarà la capacità di influenzare le decisioni collettive. L’Italia farà la sua parte e cercherà l’accordo con gli altri membri del Consiglio.

    12) Parliamo dell’obbligatorietà di una seconda lingua europea presente anche negli altri paesi dell’Ue. Se il Parlamento europeo attua una direttiva del genere può fungere da stimolo verso i paesi membri.

    Il Parlamento Europeo serve a tutto questo.


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Economia Cronaca Politica

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