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Elezioni. Perché cresce l’astensionismo

Sulla scia delle recenti elezioni amministrative, anche alle politiche l’astensionismo è volato, toccando un nuovo record: un elettore su quattro ha rinunciato a votare!

 

Questo massiccio astensionismo elettorale esprime la profonda sfiducia del cittadino nei confronti di una classe politica alla quale non riconosce la volontà di risolvere i problemi del Paese.

Ad esempio, nella campagna elettorale appena conclusa la disoccupazione adulta – quale drammatico e dilagante fenomeno sociale da affrontare e contrastare con politiche mirate e qualificate - è stata misconosciuta e sottaciuta da partiti e movimenti, e l’assenza di proposte politiche in merito ne costituisce l’oggettivo riscontro. Moltissimi cittadini, milioni di persone e famiglie si sono sentiti abbandonati a loro stessi, orfani, privi di rappresentanza.

La politica ha rinunciato a confrontarsi e a misurarsi su fenomeni sociali - quali la disoccupazione adulta - che attanagliano ormai troppi cittadini, facendo scempio delle loro vite, giorno dopo giorno!

Drammatici problemi - che richiedono seria attenzione, immediati e specifici interventi - rimangono senza prospettiva di soluzione; intanto un numero crescente di italiani precipita in una spirale di povertà e di emarginazione sociale, a volte senza ritorno!

Con l’astensionismo elettorale i cittadini esprimono la propria disaffezione, l’insofferenza nei confronti di un certo modo di fare politica.

Attraverso l’astensionismo elettorale i cittadini denunciano, certificano anche l’inadeguatezza di una classe politica che dichiara di volersi adoperare per il lavoro dei giovani, mentre non ha saputo tutelare quello degli adulti!

E quando un cittadino non si sente rappresentato per l’inadeguatezza delle proposte politiche, l’astensionismo elettorale volontario è atto di protesta civile e democratico - risultato di una sofferta presa di coscienza individuale – ma anche possibile punto di partenza di nuove istanze sociali e politiche!

Luchino Galli

Questo articolo è stato pubblicato qui

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