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Elezioni: Grillo sfonda, vince Berlusconi e il centrosinistra delude. Ma a pagare sono gli italiani

Come in tutti i post elezione ci troviamo di fronte a un profluvio di “what if” di fantascientifica memoria, in un gioco che serve ad acuire il dolore dei militanti o dei semplici votanti, ma che non scalfisce minimamente chi avrebbe potuto cambiare qualcosa e non l'ha fatto. Nessun mea culpa definitivo in quel continuo giocare coi numeri che rigetta in gola il famoso detto su matematica e opinione.

Ma quel che è chiaro a tutti coloro che si aspettavano una vittoria abbastanza netta del centrosinistra è che questa vittoria non c'è stata, anzi. Ciò che è certo in questa tornata elettorale è che a potersi dire veramente e appieno vincitori, ognuno a modo proprio, sono Beppe Grillo e il suo Movimento 5 stelle, che è primo partito alla Camera e secondo partito al Senato – e sfata il mito delle piazze piene e urne vuote -, e un Berlusconi che a forza di promesse impossibili, e dato per spacciato neanche 2 mesi fa, è riuscito in una rimonta che in pochi potevano pronosticare. A Grillo la responsabilità, ora, di riuscire a coordinare e mettere ordine al giusto entusiasmo dei suoi. E a noi la curiosità di vederli all'opera in posizioni di comando della nazione.

Tecnicamente il Pd ha vinto sia al Senato che alla Camera, ma se vittoria è stata, è chiaramente di Pirro. Alla Camera il centrosinistra, anche a causa della débacle di Sel, non riesce a mettere neanche un punto tra sé e il centrodestra, e nonostante ciò si aggiudica un inutile, ai fini della governabilità, premio di maggioranza (con un Centro Democratico decisivo che farà contenti i Marxisti per Tabacci), visto che al Senato riesce, invece, nell'impresa (ché di impresa si tratta) di perdere Sicilia, Campania, Puglia e Lombardia, consegnandolo così a Berlusconi.

Comprimari tutti gli altri, con Monti che arranca tra il 9% (Senato) e il 10% (alla Camera), La Lega becca il 4 alla Camera e al Senato, ma sembra aver conquistato il Pirellone con Maroni e se ne va soddisfatta, Ingroia che passa a stento il 2% alla Camera e non lo supera al Senato, mentre il resto non supera lo zero virgola, a parte un Giannino poco sopra l'1 alla Camera. 

Insomma, se questi fossero i numeri definitivi, avremmo un paese ingovernabile, a meno di apparentamenti che paiono, ad oggi, improbabili. Eppure, se a destra giustamente esultano per il risultato, a sinistra ci si lecca comunque le ferite e in molti pensano, a proposito di what if, a cosa sarebbe potuto succedere se si fosse andati a votare l'anno scorso, con Berlusconi a terra ed un Grillo senza la forza che è riuscito a conquistarsi in un anno in cui ha battuto a tappeto il paese parlando alla pancia - e non solo – del paese, mentre il Pd era ancora focalizzato a combattere e dar forza al centrodestra, dandogli il fianco per rialzarsi.

Senza contare chi rimpiange quello che nella testa di molti poteva essere l'unico a battere il Cavaliere, ovvero Matteo Renzi e, al contempo, chiede che qualcuno si assuma la responsabilità di questo fallimento. Ma se sulle responsabilità si potrebbe anche essere d'accordo (anche dal Pd ci dicevano che Berlusconi era lontano, mentre con un'altra settimana di campagna elettorale chissà dove saremmo andati a finire), su Renzi lo si può essere fino a un certo punto. Se c'è una cosa che è scorretto imputare al Pd, infatti, sono le Primarie e i suoi risultati.

Piuttosto è Vendola a doversi fare un'analisi di coscienza e capire dove Sel ha sbagliato e soprattutto cosa. Attestarsi attorno al 3% sia alla Camera che al Senato, vuol dire aver sbagliato tutto, soprattutto se non sfonda neanche nella propria Puglia.

E Fini? E Casini? Beh addio anche a loro, che paradossalmente pagano l'apparentamento con Monti e singolarmente bazzicano attorno all'1% alla Camera (Fli sotto l'1 e Udc poco sopra). Almeno l'Udc sfonda in Trentino grazie a Dellai e si leva qualche soddisfazione, mentre Fini alla Camera si vede sorpassato anche da Fratelli d'Italia, il movimento della Meloni che si attesta attorno al 2%.

Cosa ne sarà dell'Italia da domani è un mistero, nonostante le dichiarazioni di rito della serata. Col mandato di Napolitano in dirittura d'arrivo, Grillo che non ha intenzione di apparentarsi con nessuno, forte di un risultato incredibile - nei numeri ma non nella genesi - e l'impossibilità di un inciucio Bersani-Berlusconi, a pagare continueranno a essere gli italiani.

Commenti all'articolo

  • Di Cesarezac (---.---.---.252) 26 febbraio 2013 09:41
    Cesarezac

     Berlusconi era dato per spacciato e invece ha sorpreso i celebrati politologi i famosi giornalisti. Questa è la chiara dimostrazione che farebbero meglio a cambiare mestiere. Dietro al successo di Berlusconi c’è la maggioranza silenziosa, la parte migliore dal popolo Italiano, non quella plebaglia delle violenze e dei vandalismi e degli sputi ai carabinieri, non i mille assassini o complici di pluriomicidi che hanno partecipato ai funerali del brigatista Prospero Gallinari, altro che promesse impossibili, Berlusconi convince per i programmi. Poco più di un anno di assenza dal governo del PDL di Berlusconi sono stati sufficienti al prof.Monti per gettare l’Italia in una tragica recessione. Gli imprenditori costretti al suicidio chi li richiamerà in vita, quelli che sono fuggiti all’estero chi li convincerà a tornare?

    Queste sono state le elezioni ramazza, hanno gettato nella spazzatura i traditori Fini, Casini, le toghe rosse Ingroia e Di Pietro, e hanno provocato una salutare emorragia dalla sinistra orfana del comunismo. Governo Bersani massimo sei mesi, e poi i nodi verranno al pettine e saranno guai per la sinistra che finirà sinistrata essa stessa dopo avere sinistrato il Paese. 
    • Di Geri Steve (---.---.---.21) 26 febbraio 2013 11:59

      Le opinioni non condivise vanno controbattute, ma rispettate.

       

      Certo, quando l’opinione è che dietro a B invece che l’altrui "plebaglia" ci sia un’elite e che questa sia "la parte migliore del paese" è piuttosto difficile controbattere con  rispetto. Ma soprattutto, direi che è proprio inutile.

       

      GeriSteve

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.243) 26 febbraio 2013 10:15
    Damiano Mazzotti

    L’importante è che il paese sia governabile quanto basta per arrivare a una vera legge elettorale costituzionale e proporzionale in grando di garantire la scelta diretta del candidato in collegi uninominali senza transumanze dei politici più datati in molti collegi di molte regioni.

     E ringrazieremo tutti Grillo e il Movimento 5 stelle se si arriverà a una Legge Elettorale degna di un Paese Civile (ora siamo a livelli di un paese ex-comunista prima della caduta del Muro di Berlino, anche se la legge è responsabilità del PDL e dei leghisti, e naturalmente del Pd, che l’ha lasciata lì).

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.243) 26 febbraio 2013 11:37
    Damiano Mazzotti

    Ancora qualche lezione di civiltà e i giovani rifaranno l’Italia come si deve, nel giro di 5 anni. A tale scopo segnalo l’inizio del Festival della Narrativa Francese, a Roma (Palazzo Farnese, ore 19), con Amin Maalouf, il primo e forse l’unico studioso che ha parlato di crisi della legittimità politica nei paesi islamici: http://aminmaalouf.narod.ru, www.aminmaalouf.net, http://institutfrancais-italia.com (farà tappa in 14 città italiane fino al 9 marzo, l’ingresso è libero).

  • Di (---.---.---.53) 26 febbraio 2013 11:41

    Gli italiani stanno già pagando la corruzione e l’incompetenza di questi sciagurati. Sarebbe ora che qualcuno presentasse il conto anche a loro.

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.243) 26 febbraio 2013 13:00
    Damiano Mazzotti

    Comunque bisogna ringraziare anche Giannino, che togliendo voti molti significativi a Berlusconi ha riequilibrato i poteri e ha impedito la scalata di Berlusconi alla Presidenza della Repubblica.

     La vita è bella anche per questo: i sognatori e i romanzieri della vita personale possono aiutare la vita sociale.

  • Di Geri Steve (---.---.---.46) 26 febbraio 2013 16:58

    Leggo: "a sinistra ...in molti pensano, ..., a cosa sarebbe potuto succedere se si fosse andati a votare l’anno scorso, con Berlusconi a terra ed un Grillo senza la forza che è riuscito a conquistarsi in un anno"

     

    una risposta facile e una domanda difficile:

    Il PD avrebbe stravinto; MA PERCHE’ NON LO SI E’ FATTO? 

    Errore?  complicità?

    in quest’articolo : http://www.agoravox.it/Post-elezion...
    io sostengo che adesso dovremmo finalmente capirlo.

     

    GeriSteve

     

  • Di (---.---.---.42) 27 febbraio 2013 10:25

    Egr. Direttore, nell’articolo vi sono molte considerazioni condivisibili, ma quella che mi sembra un’inutile forzatura è l’affermazione "vince Berlusconi". Da quando seguo la politica i confronti si son sempre fatti con dati omologhi: politiche con politiche, amministrative con amministrative etc. mai, dico mai con i sondaggi. Come può aver vinto un leader il cui partito ha perso sei milioni e trecentomila voti cedendo in più due delle tre regioni che governava. Vittoria di Pirro per il PD? Condivido. La delusione per coloro che votano questo partito è stata grande, ma se gli eletti del "Movimento 5 Stelle" si disporranno a collaborare potrebbe venirne fuori, sotto la loro spinta, un’epocale ventata di cambiamento. Punti d’incontro, a mio avviso, ce ne sono molti e il miracolo potrebbe avvenire. In caso contrario, tutti di nuovo alle urne.
    Un’ ultima cosa riguardo alla tiritera, già messa in circolazione, secondo la quale con Renzi le cose sarebbero andate meglio. Un tempestivo sondaggio di Pagnoncelli ha stabilito che il partito dei progressisti avrebbe, col sindaco di Firenze per leader, guadagnato il 3% alla sua destra e perso, compreso il mio voto, il 4% a sinistra. Musician

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