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Elezioni Francia. L’esagono è quasi tutto rosa. Sarkozy alla resa dei conti?

Elezioni Francia. L'esagono è quasi tutto rosa. Sarkozy alla resa dei conti?

Non sarà Grande Slam per i socialisti. Non lo sarebbe stato comunque, anche se avessero conquistato il fortino di destra Alsazia e mantenuto La Reunion, stando alle parole del segretario del Partito Socialista Aubry, che non reputa il Languedoc-Roussillon, conquistato dall’ex Ps, ora DVG (Diverse Gauche) Freche, controverso personaggio della sinistra francese, una vittoria del Ps. Non sarò Grande Slam, dicevamo, ma la sinistra vince senza dubbi queste elezioni regionali francesi.
 
Neanche il calo di qualche punto degli astenuti al secondo turno delle regionali francesi (tra il 49% e il 49.5%) è riuscito a riabilitare i bleu di Sarkozy, che evita la disfatta totale grazie al successo alsaziano. Stando agli Exit Poll la sinistra (Ps, Europe Ecologie e Fronte de gauche) avrebbe confermato il numero delle regioni che aveva prima di queste elezioni e sarebbe al 59%, mentre l’Ump di Sarko si sarebbe fermato al 41% nelle regioni in cui c’era un testa a testa; se contiamo invece le regioni in cui c’era un triangolare col Front National, le cifre cambiano, ma non la sostanza, con le sinistre al 49, l’Ump al 33,5% e il FN al 17,5 (Le Monde). A livello nazionale le cifre sono: Ps al 54,3%, Ump al 36,1%, FN al 8,3% (presente solo in 7 regioni) stando al Nouvelle Observateur (OpinionWay).
 
Il salvataggio dell’Alsazia, soprattutto, e la conquista di La Reunion rendono la pillola meno amara per il partito di governo, che già era pronto, stando alla stampa francese, a un rimescolamento governativo che probabilmente sarà meno ampio del previsto. Ma queste elezioni dovranno far riflettere Sarkozy riguardo la sua politica di questi ultimi mesi, nonostante le sue dichiarazioni pre voto che volevano questa tornata prettamente regionali. L’Ump, quindi, deve guardarsi a sinistra ormai, dove la Aubry è riuscita in un miracolo che fino a qualche mese fa nessuno si aspettava, ovvero rendere nuovamente competitivo il Ps e tenere a distanza anche gli alleati di EE e del FdG, ma soprattutto a destra dove Le Pen gongola, dopo essere tornato a numeri che lo ribaltano sulla scena nazionale. Un risultato sia personale che di partito che si è avvantaggiato della politica votata al dibattito sull’identità dell’Ump e sullo spauracchio dell’immigrazione che gli ha dato forza, convinzione e voti. E un risultato ottenuto anche grazie al Marine Le Pen e alla sua politica aggressiva di questi ultimi mesi, con una campagna più contro l’Ump che contro il Ps che ha dato i suoi frutti.
 
La sinistra è, senza dubbio, la vincitrice di questa tornata, come detto, pur perdendo La Reunion (soppesata con la probabile vittoria in Corsica e con la Bretagna, unica regione in cui Ps e EE non si sono alleate). Anche se qualche piccola ombra rimane. Due ombre per la Aubry, che si chiamano George Freche, come detto, e Ségoléne Royal. Freche, come detto, dopo il divorzio dal Ps ha vinto con il 53,5% di preferenze (meno, comunque, del 58% che si aspettava) e che ora punta addirittura alle prossime Presidenziali in nome di una “sinistra popolare”. L’ex segretario Ps, invece, è la candidata che ha vinto con la maggiore percentuale. Nel Poitou-Charentes, la Royal è accreditata del 60% contro il 40 di Dominique Bussereau. L’ombra Royal incombe, ma la Aubry è ormai la donna forte della sinistra francese (e europea).
 
"I francesi hanno sanzionato una politica ingiusta" dice a caldo la Aubry “hanno detto no allo sfruttamento dellle paure del Governo”. E a destra? La destra ammette la sconfitta. Fillon, Primo Ministro francese ammette: “I risultati di questa sera conferma il successo delle liste di sinistra. Non abbiamo saputo convincere”. Segue a ruota Xavier Bertrand, segretario generale dell’Ump che dice: “Onestamente questa sera la sinistra a vinto le elezioni regionali”. Le Pen gioca sulla sconfitta della politica e della vittoria del suo partito “Il vero vincitore di queste elezioni”: “Possiamo dire che si tratta di una sconfitta del mondo politico come possiamo vedere dal 50% di astensione.
 
Nella foto le donne della sinistra: Marie-George Buffet (FdG), Martine Aubry (PS), Cécile Duflot (EE)

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