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E se fosse tutta una questione di ormoni?

La crisi finanziaria s’intende. Se lo chiede, ma è quasi una domanda retorica che prevede un “si” di risposta, il Timesonline del 23 novembre. E i motivi per crederci sono molti. Molte sono anche le tesi portate a conferma. 

In pratica i ricercatori che si sono particolarmente impegnati sullo studio della crisi finanziaria hanno osservato che il livello degli ormoni specificamente maschili, testosterone e cortisolo, influenza in modo inconfutabilmente il loro comportamento.
In particolare il livello di testosterone, cui si attribuisce la maggiore o minore carica di aggressività e quello del cortisolo che determina una maggiore o minore capacità di far fronte allo stress, influiscono a tal punto da indurre negli operatori finanziari euforia o depressione.
 
Parola di John Coates, ex operatore finanziario attualmente ricercatore in Neuroscienze all’Università di Cambridge e del suo collega Joseph Herbert. Entrambi hanno studiato i comportamenti degli operatori della City di Londra ed hanno visto che in quelli di successo il livello di testosterone aumenta a tal punto da indurre a operazioni sempre più azzardate.
 
Inoltre è provato che, mentre in tempi di euforia dei mercati si assiste ad una notevole, a volta sconsiderata, spinta agli investimenti, in tempi di “magra” è il livello di cortisolo che frena la carica di adrenalina rendendo gli operatori timorosi e incapaci di reagire.

 
Insomma più si cresce finanziariamente, più si osa. Mentre più si cade, più ci si deprime e ci si immobilizza. La crisi dei sub-prime e tutte le sue conseguenze ne sono un esempio parlante.
 
E’ tuttavia curioso venire a sapere dagli stessi ricercatori che nei mercati finanziari le donne sono state sempre penalizzate in quanto giudicate incapaci di operare con coraggio e determinazione. Si è detto infatti che il loro comportamento in quanto nutrici, troppo orientate verso la famiglia, rende le donne inadatte a fronteggiare l’altalenante andamento dei mercati.
 
E’ dunque confortante venire a sapere che proprio in questi momenti di cautela ed incertezza si incomincia a valorizzare la prudenza connaturata delle donne.
Sta a vedere che il nostro senso pratico e la maggiore aderenza alla realtà vengono oggi chiamati in causa per ovviare al disastro finanziario in cui sono incappati i nostri avventurosa maschi.

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