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Delitto Olgiata Alberica Filo della Torre come Via Poma: trovato il colpevole

La Contessa Alberica Filo della Torre fu uccisa nella sua villa dell’Olgiata dal domestico. Il delitto che colpì la Roma bene nei primi anni ’90 – la nobildonna fu uccisa il 10 luglio del 1991 - è arrivato ad un epilogo. Come per il delitto di Via Poma in cui perse la vita Simonetta Cesaroni ci sono voluti vent’anni per trovare il colpevole.

Dopo 20 anni, finalmente, il delitto della Contessa Alberica  Filo della Torre trova il suo colpevole. Si tratta del domestico filippino Manuel Winston Reves che ha appena confessato al PM Francesca Loy di essere stato lui l’autore del crimine.

“Mi volevo togliere un peso che portavo dentro di me da 20 anni: sono stato io ad uccidere la contessa Alberica”, sono state le parole con le quali ha ceduto dopo tutto questo tempo. Era stato arrestato ieri con l’accusa di omicidio e il GIP ha disposto la custodia cautelare in carcere. In un primo momento si era avvalso della facoltà di non rispondere ma poi, dopo un’ora, ha chiesto di incontrare, nuovamente il magistrato e ha confessato.
 
Durante l’interrogatorio nel carcere di Regina Coeli avrebbe detto Manuel che non ricorda le motivazioni dellomicidio : “Ricordo solo che ero andato da lei a chiedere di poter lavorare nuovamente presso la villa perchè avevo bisogno di soldi”. Dice di non ricordarsi bene il motivo che lo spinse ad uccidere la Filo Della Torre. ha detto al pm. L'ex domestico della contessa. All’epoca dei fatti, non lavorava più nella villa da circa due mesi perché era stato licenziato.
 
Ha chiesto “scusa al marito e ai figli della contessa, ma anche a tutti gli italiani”, ed ha aggiunto di sentirsi liberato poiché “Ogni volta che sentivo parlare della contessa mi prendeva l'angoscia», ha aggiunto il filippino spiegando le ragioni della sua confessione”.
 
Le indagini erano state riaperte su sollecito di Pietro Mattei, vedovo della contessa, con un'istanza nella quale chiedeva l'utilizzo delle nuove e più sofisticate tecnologie, specie quelle relative all'identificazione delle tracce biologiche, per riesaminare degli oggetti repertati nella stanza in cui avvenne il delitto.
 
Sono state 51 le tracce di sangue campionate dagli uomini del Ris sul lenzuolo che stringeva il collo di Alberica Filo della Torre. Ma la traccia di Dna decisiva che ha incastrato il filippino è stata trovata sul lenzuolo usato per strangolare la donna. Il rilievo biologico di due centimetri quadrati è "perfettamente coincidente" con il profilo di Dna di Winston. A rivelarlo sono stati, nel corso di una conferenza stampa, i carabinieri del Ris di Roma, che con il comandante Luigi Ripani hanno rianalizzato tutti i reperti del delitto. La traccia ematica lasciata sul lenzuolo è compatibile con un'abrasione che Winston si sarebbe procurato nella colluttazione con la vittima. "È una prova scientificamente devastante" ha detto il comandante del Ris di Roma. A quella prova, oggi, si è aggiunta la confessione.
 
Vent’anni dopo anche per la Contessa Alberica Filo della Torre, come per Simonetta Cesaroni, si è arrivati alla verità.

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