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Consigli ai giovani per salvarsi la pensione

Non c’è bisogno di scomodare storici ed economisti di fama mondiale per analizzare la precaria situazione pensionistica che riguarderà molti giovani ed i nati dopo gli anni 60, coloro che prima del 1/1/1996 hanno meno di 18 anni di lavoro alle spalle e calcolano la previdenza con il sistema contributivo.

La più fortunata resta la generazione che ha maturato la pensione con il vecchio regime retributivo, che potrà così usufruire di coefficienti di trasformazione più elevati.

Per tutti gli altri è ora di correre ai ripari ed affiancare alla pensione pubblica una seconda rendita previdenziale, necessaria per garantirsi un minimo di benessere durante la vecchiaia.

Dopo il 2015 chi andrà in pensione subirà un doppio effetto negativo: con l’aumento della vita dovrà lavorare di più e crescerà l’età per la pensione, mentre gli assegni dell’Inps saranno molto più bassi di quelli attuali, con la possibilità nel 2040 di arrivare a meno della metà per i lavoratori dipendenti ed addirittura ad 1/3 per gli autonomi.

Le soluzioni per fronteggiare il rischio sono due.
La prima è l’acquisto di un immobile da locare, facendo coincidere la rendita con l’affitto mensile.

Bisogna però prendere in considerazione tutti gli inconvenienti: in una grande città nel 2009 un bilocale ha reso in media dal 3,9 al 4,8% (non un affare enorme) al quale bisogna dedurre le tasse in fase d’acquisto e le imposte legate all’affitto, insieme ai costi di gestione e manutenzione. Da non sottovalutare poi il rischio di problemi con gli inquilini e quindi di non ricevere il canone dovuto.

Meno pensieri e preoccupazioni possono offrire invece le polizze Vita (una classica rivalutabile a premi annui) finalizzata a costruire un capitale per poi liquidare una rendita ad un’età prestabilita, con la possibilità di indicare un beneficiario in caso di morte del contraente.

Il limite principale sono i costi: un uomo di 60 anni per ricevere in vita 1.000 euro al mese deve disporre di un capitale di oltre 319.000 euro, se ne ha 65 invece ne bastano 265 mila. Per le donne, che vivono più a lungo, seviranno cifre maggiori.
L’alternativa è l’opzione finanziaria: un 65enne potrebbe arrivare a 1.000 euro mensili investendo 177 mila euro in un fondo azionario, ma con un rischio considerevole, visto l’andamento ancora incerto dei mercati.

Secondo gli esperti del settore conviene invece privilegiare le soluzioni assicurative ed i fondi pensione, dove la rendita è garantita, ed i piani individuali pensionistici, ricordandosi sempre che "non esiste un investimento valido in assoluto ma bisogna partire dalle esigenze del singolo cliente".

La previdenza complementare è invece la strada migliore per i giovani.
Chi vorrà ricevere come pensione i famosi 1.000 euro al mese, se inizia a versare a 30 anni, puntando su un portafoglio azionario, gli possono bastare 1.300 euro all’anno, ovvero 100 euro al mese, fino a 65 anni.

In media la percentuale del proprio stipendio da versare subito in un fondo pensione dovrebbe ammontare a circa il 10%.

Se si sposta l’età ai 40 la situazione è già più controversa: occorrono circa 350 euro al mese da versare fino a 65 anni per staccare un assegno da 1.000 euro, da affiancare ovviamente ala normale pensione pubblica.

La regola principale resta comunque una sola: "alla pensione bisogna pensarci quando si è giovani, quando si è anziani è troppo tardi".

I commenti più votati

  • Di materialeresistente (---.---.---.201) 19 giugno 2010 22:45
    materialeresistente

    Quello che scrive queste baggianate è uno che lavora nel gruppo allianz, assicurazioni e fondi guarda caso. Dovrebbe spiegare quanto hanno reso i fondi pensione rispetto al tfr, ad esempio.

    Poi, come si può prendere seriamente uno che suggerisce di locare un immobile per avere un’integrazione? E con quali soldi lo acquistiamo? O pensa di locare quello dell’eredità? ma se uno loca quello (se non lo ha diviso con i fratelli) una casa se la deve cercare. 
    Forse i suoi sono consigli per i figli di papà. Ma quelli mica hanno bisogno dell’integrazione.

Commenti all'articolo

  • Di Renzo Riva (---.---.---.95) 19 giugno 2010 15:36
    Renzo Riva

    Pubblicato come lettera su
     

    Il Gazzettino

    24 settembre 2006

    Fascicolo di Udine

    Pagina XVII (PN 21)

    Una società migliore
    a tutti i giovani
    compete combattere

    Alcune considerazioni per tratteggiare la protervia della politica sindacale per mantene­re posizioni di rendita, nonché degli stessi pensionati che han­no conquistato con le famose "lotte" i privilegi che le giovani generazioni stanno pagando, taglieggiati nel proprio reddito dalla scelte politico-sindacali che impone loro tasse e contri­buti che depauperano di oltre il 50% il totale del lavoro da loro prodotto.
    Dico questo special­mente ai pensionati che hanno promosso e partecipato dome­nica 10 settembre alle 11 pres­so la Piazza di Madonna alla 10a festa dei pensionati; "anzia­ni e non" avevano pure avuto l’ardire di scrivere sul volanti­no e le locandine esposte nei locali pubblici.
    Ciò è stato pro­mosso dalle organizzazioni sin­dacali dei pensionati spi/cgil, fnp/cisl e uilp/uil in collabora­zione con i comuni Buja, Arte-gna, Bordano, Forgaria, Gemona, Montenars, Osoppo, Trasaghis.
    Ciò ha raccolto pertanto una platea a disposizione delle autorità che hanno potuto fare la passerella di rito per acqui­sirne il consenso, quasi in for­ma cooperativa.
    Lo sanno i pensionati attuali che i giovani d’oggi pagano esosi contributi e tasse per mantenere i loro pri­vilegi e le rendite di posizione? Che sono frutto delle insane politiche concorsuali di tutti i partiti e sindacati e che hanno permesso nel pubblico impie­go: al genere femminile pensio­namenti con 14 anni 6 mesi ed 1 giorno di contributi; pensio­namenti per ambo i generi con 19 anni 6 mesi e 1 giorno di contributi, e solo nel pubblico impiego; come è notorio per un lavoro altamente usurante.
    Si sono posti quindi sul groppone dei contribuenti, pertanto an­che dei lavoratori non dipen­denti, assieme ai privilegiati del parastato.
    Non capisco come un lavoratore dipendente delle acciaierie, dell’edilizia ed in genere di tutti i lavori gravo­si possano continuare a mante­nere questa "classe" sindacale attraverso il pagamento delle trattenute sindacali automati­che in busta paga e sul tratta­mento pensionistico; che sia frutto della sindrome di Stoc­colma?
    Ai giovani competerebbe di lottare come fecero D’Alema e tanti suoi compagni in gioventù, mettendo a ferro e fuoco l’Italia negli anni 70, "guadagnandosi" lui in tal modo anche un appartamento Inps in piazza Navona, pagato con i contributi dei lavoratori.
    Gli incendiari di ieri sono gli stessi che oggi pretendono di fare i pompieri; in puro stile bipartisan, col concorso di tutti i partecipanti al desco della spesa pubblica.
    Oggi, i sinistri pacifondai, i no-global dei co­siddetti centri sociali, alcune associazioni Onlus, altre Ong (Organizzazioni non governati­ve) sono mantenuti ad arte dal­le amministrazioni pubbliche fiancheggiatrici, con lauti con­tributi pubblici e con il silente assenso delle gerarchle cattoliche.
    Permettono ai sinistri il diversivo del Libano che cade a fagiolo per distogliere l’atten­zione dell’opinione pubblica dall’invasione islamica dell’Ita­lia che hanno favorito e dai problemi energetici, e come conseguenza economici, che at­tanagliano il Paese.
    Beati i pensionati se ce la faranno a morire prima di co­noscere e sperimentare le con­seguenze della loro operosa vi­ta.
    La meritocrazia vorrebbe che ognuno abbia in conse­guenza di quanto ha dato.
    Ma di questi tempi anche la giusti­zia è impegnata altrove: sul fronte dell’obbligatorietà dell’ azione penale; per le malversa­zioni sindacali e amministrati­ve del personale politico non c’è tempo.

    Renzo Riva
    Buja

  • Di (---.---.---.230) 19 giugno 2010 17:52

    e banelli ve la vende la pensione...

  • Di (---.---.---.90) 19 giugno 2010 20:20

    l’ennesima truffa ha danno degli umili. basta sfornare una legge come è già successo in passato,con le pensioni minime delle donne,che sono state legate al reddito del marito,e i privilegi che la casta politica gode, sono assicurati. vergognatevi non si arriva alla fine del mese, dove li troviamo i soldi. VITTORIO

  • Di (---.---.---.156) 19 giugno 2010 22:15

    Sono un professionista quasi giovane, sposato con una professionista quasi giovane; paghiamo tutte le tasse e anche le rispettive casse previdenziali e ogni volta sono lacrime e sangue.
    Sono sincero e onesto quando dico che dopo aver pagato l’affitto, le spese per lavorare, le tasse, il cibo non ci resta più nulla. Lavoro ne ho tantissimo ma una volta finito le fatture restano non pagate ed è una cosa che succede sempre piu frequentemente; piu di una volta ho fatto un lavoro ho emesso fattura, ci ho pagato le tasse sopra e non ho ricevuto un centesimo.
    Se decidessimo di pagare anche un fondo pensionistico non avremmo piu i soldi dell’affitto quindi l’unica mia conclusione è che non abbiamo nessuna speranza per il futuro e che i soldi che versiamo per la pensione sono buttati nel water.

  • Di materialeresistente (---.---.---.201) 19 giugno 2010 22:45
    materialeresistente

    Quello che scrive queste baggianate è uno che lavora nel gruppo allianz, assicurazioni e fondi guarda caso. Dovrebbe spiegare quanto hanno reso i fondi pensione rispetto al tfr, ad esempio.

    Poi, come si può prendere seriamente uno che suggerisce di locare un immobile per avere un’integrazione? E con quali soldi lo acquistiamo? O pensa di locare quello dell’eredità? ma se uno loca quello (se non lo ha diviso con i fratelli) una casa se la deve cercare. 
    Forse i suoi sono consigli per i figli di papà. Ma quelli mica hanno bisogno dell’integrazione.
  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.159) 20 giugno 2010 10:41
    Damiano Mazzotti

    La realtà è che l’80 per cento dei vecchi che sono in pensione più o meno anticipata, ricevono un compenso altamente immeritato e ingiustificato...

    Ma fino ad oggi comanda la casta dei vecchi che si raccomandano tra di loro e si fanno le leggi su misuraa fino a quando l’Italia farà la fine dell’Argentina e allora anche loro dovranno ridursi le pensioni... O meglio i nuovi governanti più giovani capiranno che dovranno ridurre gli emolumenti di questi parassiti per continuare a far funzionare un paese...

    Con pensioni anticipate nel pubblico, con pensioni ridotte e assunzione di giovani che costano meno e lavorano di più e meglio (perchè più istruiti e flessibili), ne godrebbe anche il funzionamento degli apparati e della burocrazia di Stato... e i conti pubblici: i giovani neoassunti costano molto meno...

  • Di (---.---.---.90) 20 giugno 2010 14:41

     oltre alla classe politica obsoleta da archiviare, per i suoi danni evidenti,creati da persone disoneste,che il solo modo di governare  che conoscono, è quello di fare i loro affari, danneggiando il popolo che rappresentano. dovremmo archiviare anche i partiti che hanno partorito il caos,figlio del male, che non ha più ideologie da professare. visto , che i politici sono senza anima, e privi di fede. come le banderuole, girano ha secondo il vento, e la loro convenienza, andando di partito in partito.  quello che più mi angoscia, e la leggerezza, dimostrata dal popolo, che non arriva ha capire il lavaggio sistematico del cervello, ha qui è sottoposto giornalmente. Con la mancanza di vera informazione,rimpiazzata da opinionisti che  in tutte le trasmissioni televisive, danno  solo informazioni di comodo, senza un vero contraddittorio, che possa smentire tutte le bugie che dicono. bugie, che verrebbero smascherate, se venissero scelti anche opinionisti di estrazione popolare,gente che viva  i disagi creati da  governanti disonesti, che  si permettono ,di varare finanziarie lacrime e sangue, ha qui siamo abituati, per risanare in parte  le ruberie da loro commesse. se ciò avvenisse, la verità sarebbe messa ha confronto con le bugie di tutti i giorni,mettendo il popolo, di fronte ad una verità che oggi non conosce. il vero portatore di verità, è solo il popolo che  vive quotidianamente,con le sue gioie e/i suoi dolori.  una volta estirpata questa erba velenosa, che come una droga offusca la mente dei più deboli, potremmo coltivare il seme della speranza.  VITTORIO    

  • Di (---.---.---.27) 20 giugno 2010 16:16

    Locare un’appartamento?
    Ma se un lavoratore in media prende 1200 euro al mese e li spende in affitto,cibo,benzina e riscaldamento.
    Con quali soldi lo compriamo un’appartamento?
    Fondi pensioni integrativi?
    Ma se è a rischio anche la pensione "garantita" dello Stato,ci dobbiamo fare dissanguare anche dalle assicurazioni che.in balia dei mercati,potrebbero fallire?
    E chi me li da i 100euro o 200 per il fondo pensione se si arriva a fine mese quasi a zero?
    Questa è la fantasia di chi non ha la più pallida idea di cosa vuol dire essere un’operaio in un’Italia dove il lavoro è sempre meno e sempre più mal pagato rispetto al costo della vita reale. Ritornate nel mondo reale e scendete fra noi umili operai invece di fare finta che vada tutto bene.

  • Di Libero Mercato (---.---.---.31) 21 giugno 2010 10:09

    L’articolo evidenzia proprio il contrario, che non va tutto bene, perchè le pensioni pubbliche, doppo 50 anni di sperperi e generose elargizioni statali, sono destinate ad erodersi in media dal 30 al 50% entro il 2030. E’ un processo storico inevitabile. Perciò chi è abituato ad un certo reddito (supponiamo anche 1.200 euro) dovrà abituarsi a vivere durante la vecchiaia con almeno la metà (senza calcolare l’impatto negativo dell’inflazione). L’unico modo, serio e concreto, per risolvere questa improvvisa situazione di maggiore povertà che toccherà quasi tutti noi è quella di affidarsi ad una previdenza integrativa, per colmare la differenza e sopravvivere con una pensione più dignitosa. Il problema è capirlo in anticipo e cominciare a risparmiare quanto prima, almeno il 10% del proprio stipendio. Altrimenti sarà troppo tardi.

  • Di Libero Mercato (---.---.---.150) 21 giugno 2010 12:09

    Le rispondo subito. Per calcolare il rendimento dei fondi pensione aperti bisogna prima prendere in considerazione la tipologia di investimento, solitamente divisa in quattro fasi: Obbligazionario, Bilanciato prudente, Bilanciato aggressivo e Azionario.
    Non c’è ovviamente un rendimento unico per tutti i fondi ma le faccio volentieri alcuni esempi concreti.
    Il fondo Allianz investito in "Linea Tranquilla" ha dato il 10,12 % in 3 anni.
    Il Fondo Previras (collocato anche da Allianz) nella Linea Obbligazionario Misto ha prodotto il 15,83% nello stesso periodo.
    Per fare due esempi estremi, il Fondo Mediolanum Previgest nell’Azionario ha perso il -21,92% mentre la componente Obbligazionaria ha dato il 13,51%.
    Unipol Previdenza, con garanzia di rendimento, ha dato un buon 17,94%, al contrario Zed Omnifound nella componente azionaria ha perso il 26,80%.
    La differenza sostanziale sta nel saper scegliere tra i diversi profili di rischio, dove si possono ottenere ottimi guadagni ma anche grosse perdite.
    Ma ogni singolo investitore ha esigenze e propensioni diverse e non si può fare un calcolo univoco e valido per tutti. Per quello ci vuole una consulenza professionale e personalizzata.

  • Di (---.---.---.90) 21 giugno 2010 18:05

    questo non è il mondo che sognavo,per i miei figli. dopo i tanti sacrifici, fatti dalla mia generazione, per lo più priva, di licenza elementare, ma con tanta voglia di cambiamento, dopo il ventennio fascista, e una guerra. ci siamo rimboccati le maniche,e dopo tanti sacrifici,supportati dal sogno di un mondo migliore, da lasciare a/i nostri figli. sacrifici che non vengono riconosciuti da queste nuove generazioni,povere di spirito combattivo. che danno credito, ha persone prive di scrupoli, che gettano, la colpa su i loro padri. la vera colpa e figlia dell’indolenza, e della leggerezza, che alberga nella stragrande, maggioranza, dei giovani di oggi, abituati ad avere tutto scodellato. svegliatevi,e svegliate anche il vostro cervello,altrimenti per cosa vi abbiamo fatto studiare, per riportare il tutto al punto di partenza? noi vecchi, dovremmo essere di stimolo, al vostro orgoglio, se ne avete, per ciò che con la nostra ignoranza siamo riusciti bene o male ha fare,senza piangerci addosso, ma rimboccandoci le maniche. ricordatevi quel vecchio detto che dice, chi è causa del suo mal pianga se stesso. volevo semplicemente dirvi che ho 5 figli, anche se ho la seconda elementare, hanno sempre fatto tesoro, dei consigli da me dati, trovandoli indicativi, e anche se diplomati,hanno capito, che se non ai santi, in paradiso,bisogna lottare,per crearsi un futuro,onestamente, e grazie ha DIO ci sono riusciti. vittorio

  • Di Libero Mercato (---.---.---.40) 22 giugno 2010 12:23

    Di quale "truffa agli umili" si sta parlando?

  • Di Libero Mercato (---.---.---.40) 22 giugno 2010 12:45

    "Non abbiamo nessuna sperana per il futuro e che i soldi che versiamo per la pensione sono buttati nel water". Davvero condivide una visione così pessimista e apocalittica???
    Comunque, basta fare qualche calcolo ed una seria pianificazione dei propri risparmi per scongiurare del tutto un futuro così oscuro.
    Dipende anche dall’età che ha... lei è sicuro di poter vivere in vecchiaia con la metà del reddito (se non di meno) che ha adesso senza calcolare gli effetti negativi dell’inflazione che "si mangia" letteralmente il valore del denaro?
    Risparmire per sè, il futuro e la propria famiglia, non è solo una saggia decisione ma è l’unica alternativa possibile per fronteggiare il calo degli assegni, dopo anni di sperperi e favoritismi di ogni tipo. Risparmiando anche una modica cifra del suo stipendio (poniamo 200 euro divisi tra lei e la sua compagna o moglie) avrà una rendita pensionistica integrativa che le risolverà davvero molti problemi!!!
    A lei la scelta, ma prima ci si pensa meglio è, altrimenti dopo diventa inutile o ci vorranno troppi soldi per ottenere le stesse condizioni...

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