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Come mettersi contro Berlusconiani e Anti-Berlusconiani con un solo articolo

E’ più di un anno che mi trovo alla testa di questo giornale. Durante il suo primo mese circa 20mila persone lessero gli articoli pubblicati, oggi sono – siete – in 400 mila, che mensilmente ne sfogliate le pagine.

A scrivervi siete in tanti, 1500 circa, e in tutto abbiamo pubblicato più di 10mila articoli, molti contro Berlusconi, alcuni a favore. Ma è proprio su questa distanza berlusconiani-antiberlusconiani che mi sono trovato a dibattere oggi pomeriggio.

Proprio da questo incontro/scontro è nata la volontà di scrivere questo articolo. Di farlo non da direttore di AgoraVox Italia ma da cittadino. Da cittadino che legge e guarda con critico distacco l’opposizione tra berlusconiani e anti-berlusconiani (o direi guelfi e ghibellini). Da un cittadino stanco di leggere (e a causa del suo ruolo a volte correggere) articoli pieni di astio.

Un articolo che non vuole, in nessun modo, dettare la linea del giornale, ma vuole essere uno stimolo al dialogo.

Un articolo che nasce dal desiderio di sorridere anche di fronte ai problemi di un’Italia stritolata dal clientelismo e dalla criminalità organizzata. Un’Italia in cui si è ancora giovani a quarant’anni, un’Italia in cui la mancanza di futuro costringe i sogni a diventare sempre più piccoli.

Ma anche davanti a tutto ciò credo che bisogna saper sorridere, non alla maniera di Berlusconi, ma alla maniera di chi ha gli occhi felici. Sorridere rimane, per me, l’unico modo per far capire che non si sta mentendo, che il sogno di uno può essere il sogno di molti. Rimane per me l’unico modo di far capire che non ci si arrende davanti a chi ci vuole rassegnati o incattivititi. Per me non è un problema di serietà o meno, non è un problema di sottostimare la vita o le sue complicazioni, è un problema di vivere come se fosse un’altra, e non questa, l’Italia che abbiamo in mente.

Penso che l’antiberlusconismo tout court sia la peggiore strada per battere Berlusconi, penso che ci faccia tornare in una situazione di guelfi e ghibellini. Penso che manifestare sia sempre giusto ma non vorrei che il No-Berlusconi day si riducesse all’ennesimo attacco alla persona e non alle scelte politiche. Non vorrei che servisse solo a marcare un solco ancor più netto, se mai ce ne fosse bisogno, tra una parte e l’altra.

Penso che la sinistra non riesca più a parlare alla gente e che una manifestazione lasci il tempo che trova. Penso che nessun partito della sinistra ha - ne pensa di metter in atto - un canale di comunicazione quotidiano con le persone e con le esigenze della popolazione.

Allora tutto si riduce ad un pro o contro Berlusconi - che non è l’unico male italiano, né il male assoluto - e diventa una sorta di partita di calcio dove si parla allo stomaco e non alla testa delle persone. Altrimenti come chiamereste voi sei mesi a parlare di escort mentre l’Italia è in crisi?

La sinistra dovrebbe tornare a parlare con le persone ogni giorno, come faceva un tempo attraverso le sezioni; dovrebbe cercare nuovi canali, poiché, oggi quel modello non è più replicabile - i mezzi di comunicazione ne hanno annientato la possibilità -. E’ inimmaginabile avere un portale partecipativo dove ascoltare e dialogare con la base? E’ impensabile nell’era del Web? Obama non ha vinto grazie al web?

Altrimenti scendere in piazza rimane un moto di “pancia” che non si accompagna ad un percorso politico di controproposte.

O in un’assurda e immorale iperbole si potrebbe arrivare, finanche, a mettere le bombe, poiché anche quello è parlare con la pancia e fa anche più rumore.

Penso che la sinistra perda perché c’è una pretesa di seriosità, di essere meglio di chi vota Berlusconi, invece, chi lo vota siamo anche noi, nel senso di tutte quelle persone con le quali ci relazioniamo ogni giorno – da qualche parte ha avrà anche preso il 38% dei voti degli italiani, più 11% della Lega - e finché ci crederemo "migliori" o "differenti" non riusciremo mai a comunicare alla testa degli italiani...

I "compagni" di Stalingrado-Sesto San Giovanni hanno votato Lega... Questo perché la sinistra non parla più a loro - nei modi e nella forma -, basta prendere le statistiche di chi vota a sinistra oggi: bobò, intellettuali dell’ultima ora, industriali alla Della Valle, docenti universitari, etc...

Chi sa cosa significa stare in fabbrica a ciclo continuo o guida l’autobus per otto ore nel traffico di Napoli, pensate sia davvero interessato alle beghe di segreteria di partito? Chi dopo una giornata di lavoro torna a casa stanco siete sicuri che voglia sapere se Rutelli rimane nel PD o se Sinistrà e Liberta diventa Sinistra Libertà Ecologia e frittura di paranza?

Allora ripenso ai discorsi dei “vecchi” di chi, attraverso le sezioni, parlava e cercava di capire le istanza di quella che una volta era chiamata “base”. “Prima c’erano i cineforum, che noia, ma almeno era un modo per fare qualcosa, per stare insieme”, queste parole mi suonano nelle orecchie, come i versi di Majakovskij.

E oggi? Oggi cosa propone la sinistra? Un’adunata di piazza qui e lì? Le elezioni primarie? In cosa l’elettorato ha un ruolo attivo?

Nell’epoca del Web 2.0, del contenuto generato dagli utenti è pensabile una struttura partitica in cui l’elettore esercita solo un ruolo passivo?

Gli italiani votano Berlusconi perché ha saputo dar loro un sogno, fatto di ballerine e Drive In. Un sogno kitsch, un sogno anni ottanta dal quale l’Italia non è ancora uscita.

Mentre a sinistra non sanno più far sognare... Tutto qui... Semplice come il sogno grazie al quale ha vinto Obama...

Ma per sognare bisogna saper sorridere e, a volte, ridere.

 

I commenti più votati

  • Di Federico Pignalberi (---.---.---.82) 17 novembre 2009 23:01

    Caro Francesco,
    sono convinto anch’io che Berlusconi non sia il male assoluto, né tantomeno il peggiore, dell’Italia di oggi. Ti chiedi, giustamente, se a forza di parlare di Berlusconi non si perdano di vista i problemi e le speranze delle persone. Se non ci si distragga dai cancri veri del nostro Paese, che, semplificando, hai sintetizzato in tre parole, clientelismo e criminalità organizzata.

    Sicuramente è vero. Berlusconi è riuscito, per quindici anni, a dettare l’agenda della sua opposizione che, troppo spesso, si è limitata ad inseguire. La tua analisi si basa sul riscontro, incontestabile, di un’Italia divisa in due “fazioni”. Berlusconiani, antiberlusconiani. Guelfi e ghibellini, li chiami.

    Scrivi che manifestare è sempre giusto, ma esprimi perplessità, che nel merito non condivido, sul No-Berlusconi Day che correrebbe il rischio di ridursi “all’ennesimo attacco alla persona e non alle scelte politiche”. Senza dubbio. Le scelte politiche di Berlusconi non prescindono dalla sua persona e dalle sue vicende personali, ma ne sono la diretta conseguenza.

    Fai l’esempio delle escort che, converrai con me, rappresentano uno degli scandali relativamente di minore pericolosità e rilevanza fra quelli che lo hanno investito. Se ne è parlato troppo, è vero. Eppure anche queste vicende hanno influito su questioni politiche di non secondaria importanza. Personalmente ne ho scritto soltanto tre volte. L’ultima volta, quando Repubblica iniziò ad insistere con le domande su Noemi e le euroveline, per chiedere che si parlasse anche di altro (il sostegno elettorale di Cosa nostra a Dell’Utri alle europee del ’99). Ancora prima, quando per minacciare i magistrati romani che dovevano decidere sul caso Saccà disse “se viene fuori una mia telefonata di un certo tipo cambio Paese”, per ricordare delle sue telefonate, che sembrava dovessero uscire a breve, con Mara Carfagna.

    Il ministro Carfagna (emblema degli scandali femminili del premier) non è, ad esempio, un problema concreto per la politica italiana? Dovrebbe tutelare i diritti di donne, gay, immigrati, disabili. Invece è conosciuta per essere, oltre che presunta amante di Berlusconi da tempi insospettabili, calendarista e ballerina seminuda. È capace, una donna che ha fatto carriera con gli strumenti più maschilisti, di difendere il valore delle donne di merito dalla mercificazione del corpo e dalle protezioni clientelari? E così le altre euroveline, tanto preparate quanto poco inclini a vestirsi, o una prostituta avrebbero potuto, se candidate (non lo furono grazie alla lettera di Veronica), contribuire al progresso della società come altri candidati di valore quali, ad esempio, Luigi De Magistris o Rosaria Capacchione?

    E ancora, sono trascurabili la sua congenita avversità alla contribuzione fiscale e la sua propensione ai reati finanziari che hanno portato a varare una legge che, favorendo gli evasori e le mafie, soffoca nelle imposte i cittadini onesti e quanti, anche volendo, non possono sottrarsi alle proprie trattenute? E le sue relazioni, più o meno dirette, con esponenti della criminalità organizzata o con loro alleati? E la sua “peculiare vulnerabilità giudiziaria” (come la ha definita Galli Della Loggia sul Corriere della Sera) che lo ha portato a ideare una legge che garantirà, di fatto, l’impunità perpetua ai colletti bianchi, principali protagonisti del cancro italiano? E, in sostanza, i suoi numerosi e smisurati conflitti di interrese?

    Sulla sinistra non mi esprimo, perché dovremmo chiarire prima chi è oggi la sinistra in Italia. Un’osservazione alla tua analisi, però, mi viene spontanea. Sembri confondere, se non leggo male, lo “schieramento antiberlusconiano” con la sinistra. O, meglio, attribuisci agli “antiberlusconiani” una connotazione politica unicamente di sinistra. Non penso che sia vero. Sono convinto che esista un elettorato di destra profondamente scettico e refrattario all’operato, e quindi, alla persona, di Berlusconi. Un fronte sicuramente minoritario, ma che merita di non essere trascurato.

    Sostieni che la sinistra “parli alla pancia” delle persone. Non sarebbe un bene, ma non ci credo. Parlare alla pancia del popolo funziona, Berlusconi lo ha dimostrato. Se la sinistra (se per sinistra intendiamo Pd e Sinistra e Libertà) ne fosse capace, dubito che perderebbe tanti consensi ad un ritmo così irrefrenabile.

    Gli italiani votano Berlusconi perché ha creato in loro, prima del sogno, il bisogno di sognare. Mentre la realtà, già poco attraente, viene resa sempre più drammatica e nauseante. Gli elettori sono stati plasmati a sua immagine e somiglianza. Non solo i suoi,ma, più in generale, il popolo. Aveva ragione Gaber a dire “non temo Berlusconi in sé, ma Berlusconi in me”. AgoraVox serve a proteggersi e a proteggere. A restituire un senso alla realtà. La verità è l’unico antitodo possibile all’illusione del sogno berlusconiano.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.220) 17 novembre 2009 20:37

    Caro Francesco,il problema attuale è che purtroppo si parla di centro-sinistra o centrodestra ,ma ricordiamoci che gli Italiani da 50 anni sono in maggioranza centristi .Orbene se tutti i centristi si unissero in un unico polo tutte queste anomalie finirebbero.Ma vi rendete conto della percentuale che non va a votare?Il problema è che il centrosinistra viene comandato dai vecchi comunisti et similia(primedonne,incoerenti sempre in lotta per il potere e ricordiamoci che Berlusconi non ebbe il colpo definitivo perchè Dalema barattò il tutto con il caso cooperative )e pertanto non è esatto parlare di centrosinistra ma di governo di sinistra.E l’altro polo lo chiameresti centrodestra quando chi comanda è la lega che ricatta di far mancare la maggioranza e si frega i ministeri più importanti ed a iosa per un partito che non ha una maggioranza.Fini ha barattato la presidenza lasciando i ministeri più importanti !Ed i centristi chi sono i berlusconiani?ma scherziamo!L’UDC capì subito e ,non avendo avuto Casini la presidenza ,ne uscì fuori !Anche se esce per strada e dialoga con la gente il PD rimane sempre PC e non avra’ la maggioranza che in precedenza ha avuto grazie a Prodi(centrista) che ha sempre vinto con Berlusconi,ma è sempre stato vittima del fuoco amico PC. Per quanto riguarda Berlusconi,non dimentichiamo quanta satira ,quante invettive,procedimenti penali(non per interessi privati) si sono fatti nei confronti di Andreotti(50anni) ; e Cossiga lo vogliamo mettere ,che da Presidente della Repubblica ha dovuto picconare ? E il grande penalista Leone che fu costretto a dimettersi da Presidente della Repubblica per suo figlio? E non dimentichiamoci quante persone lavorano nelle aziende di Berlusconi e che lo votano perchè potente ed in maniera interessata (alla gente come Berlusconi in democrazia non si deve dare la possibilità di partecipare alla politica ). Allora (ricordando Manzoni) scriviamo di Carneade !Anchio nei miei articoli mi son sentito dare del berlusconiano e subito dopo dell’antiberlusconiano,persino ex comunista pentito ! C’è comunque in giro una gran voglia di eliminare dalla politica attiva Berlusconi 

    • Di Francesco Piccinini (---.---.---.123) 19 novembre 2009 15:55
      Francesco Piccinini

      è vero che c’è una gran voglia di eliminarlo ma rimane una forma mentis pervasa di berlusconismo - nel senso di tv/ballerine e strass -, il punto è cambiare questo modo di pensare... Ma non sarà facile, in Italia c’è una generazione cresciuta a pane e veline...

  • Di Elia Banelli (---.---.---.152) 17 novembre 2009 21:28
    Elia Banelli

    Bravo Francesco, condivido in gran parte il tuo pensiero (anche se con una sottile differenza: preferisco che piuttosto della sinistra in Italia si affermi una destra "normale"). Anche a me non piace questa ennesima manifestazione solo ad personam che non entra nel merito delle decisioni politiche ed economiche (più difficili da criticare quando si tratta poi di proporre una seria alternativa). Lo dico da anti-berlusconiano, questa manifestazione serve a Di Pietro per l’ennesima prova di forza su chi fa più opposizione.Purtroppo.

  • Di (---.---.---.224) 17 novembre 2009 22:56

    amico francesco, non e’ esere contro o pro Berlusconi, che si cambiano le cose. il fatto e’ che da ormai 50 anni o piu’ che girano le stesse facce il ricambio gerenazionale e’ solo una clonazione di loro stessi per seguire sempre con i loro privilegi intralazzi, clientelismo, coruzione, nepotismo e molto piu. l ’ Italia ha una marchia in piu’ nel ’ arte nella moda nel disegno, nell inventiva e creativita’ alla fine siamo la VI potenza economica mondiale, quelle persone che hanno contribuito a raggiungere questo risultato, gridano, BASTA esere vittime, BASTA lamentarsi, bisogna reagire, reagire con forza utilizando un mezzo penetrante INTERNET. 

    Intenet ci permettera’ di comunicare non farci sentire soli e di creare un pensiero dove le persone si riconscono. cosi’ nascera’ un movimento traversale che cerchera’ con i mezzi a disposizione di porsi un fine. il cambio del sistema. che saranno sostituite da quelle persone che oggi con le loro qualita’ fanno grande l ’Italia nel mondo.
    • Di Francesco Piccinini (---.---.---.123) 19 novembre 2009 16:02
      Francesco Piccinini

      spero davvero che il web crei nuove forme di comunità che, poi, riescano ad andare anche oltra la rete.
      Quanti giovani in gamba oggi sono costretti ad emigrare... Sono stato a Boston, tra Harvard e il Mit ci sono centinaia di italiani, se ascolti le loro storie sono sempre le stesse, partiti perché stritolati dalle logiche baronali... Poi te li ritrovi che a lavorare con dei premi nobel... E’ difficile tutelare questo patrimonio?

  • Di Federico Pignalberi (---.---.---.82) 17 novembre 2009 23:01

    Caro Francesco,
    sono convinto anch’io che Berlusconi non sia il male assoluto, né tantomeno il peggiore, dell’Italia di oggi. Ti chiedi, giustamente, se a forza di parlare di Berlusconi non si perdano di vista i problemi e le speranze delle persone. Se non ci si distragga dai cancri veri del nostro Paese, che, semplificando, hai sintetizzato in tre parole, clientelismo e criminalità organizzata.

    Sicuramente è vero. Berlusconi è riuscito, per quindici anni, a dettare l’agenda della sua opposizione che, troppo spesso, si è limitata ad inseguire. La tua analisi si basa sul riscontro, incontestabile, di un’Italia divisa in due “fazioni”. Berlusconiani, antiberlusconiani. Guelfi e ghibellini, li chiami.

    Scrivi che manifestare è sempre giusto, ma esprimi perplessità, che nel merito non condivido, sul No-Berlusconi Day che correrebbe il rischio di ridursi “all’ennesimo attacco alla persona e non alle scelte politiche”. Senza dubbio. Le scelte politiche di Berlusconi non prescindono dalla sua persona e dalle sue vicende personali, ma ne sono la diretta conseguenza.

    Fai l’esempio delle escort che, converrai con me, rappresentano uno degli scandali relativamente di minore pericolosità e rilevanza fra quelli che lo hanno investito. Se ne è parlato troppo, è vero. Eppure anche queste vicende hanno influito su questioni politiche di non secondaria importanza. Personalmente ne ho scritto soltanto tre volte. L’ultima volta, quando Repubblica iniziò ad insistere con le domande su Noemi e le euroveline, per chiedere che si parlasse anche di altro (il sostegno elettorale di Cosa nostra a Dell’Utri alle europee del ’99). Ancora prima, quando per minacciare i magistrati romani che dovevano decidere sul caso Saccà disse “se viene fuori una mia telefonata di un certo tipo cambio Paese”, per ricordare delle sue telefonate, che sembrava dovessero uscire a breve, con Mara Carfagna.

    Il ministro Carfagna (emblema degli scandali femminili del premier) non è, ad esempio, un problema concreto per la politica italiana? Dovrebbe tutelare i diritti di donne, gay, immigrati, disabili. Invece è conosciuta per essere, oltre che presunta amante di Berlusconi da tempi insospettabili, calendarista e ballerina seminuda. È capace, una donna che ha fatto carriera con gli strumenti più maschilisti, di difendere il valore delle donne di merito dalla mercificazione del corpo e dalle protezioni clientelari? E così le altre euroveline, tanto preparate quanto poco inclini a vestirsi, o una prostituta avrebbero potuto, se candidate (non lo furono grazie alla lettera di Veronica), contribuire al progresso della società come altri candidati di valore quali, ad esempio, Luigi De Magistris o Rosaria Capacchione?

    E ancora, sono trascurabili la sua congenita avversità alla contribuzione fiscale e la sua propensione ai reati finanziari che hanno portato a varare una legge che, favorendo gli evasori e le mafie, soffoca nelle imposte i cittadini onesti e quanti, anche volendo, non possono sottrarsi alle proprie trattenute? E le sue relazioni, più o meno dirette, con esponenti della criminalità organizzata o con loro alleati? E la sua “peculiare vulnerabilità giudiziaria” (come la ha definita Galli Della Loggia sul Corriere della Sera) che lo ha portato a ideare una legge che garantirà, di fatto, l’impunità perpetua ai colletti bianchi, principali protagonisti del cancro italiano? E, in sostanza, i suoi numerosi e smisurati conflitti di interrese?

    Sulla sinistra non mi esprimo, perché dovremmo chiarire prima chi è oggi la sinistra in Italia. Un’osservazione alla tua analisi, però, mi viene spontanea. Sembri confondere, se non leggo male, lo “schieramento antiberlusconiano” con la sinistra. O, meglio, attribuisci agli “antiberlusconiani” una connotazione politica unicamente di sinistra. Non penso che sia vero. Sono convinto che esista un elettorato di destra profondamente scettico e refrattario all’operato, e quindi, alla persona, di Berlusconi. Un fronte sicuramente minoritario, ma che merita di non essere trascurato.

    Sostieni che la sinistra “parli alla pancia” delle persone. Non sarebbe un bene, ma non ci credo. Parlare alla pancia del popolo funziona, Berlusconi lo ha dimostrato. Se la sinistra (se per sinistra intendiamo Pd e Sinistra e Libertà) ne fosse capace, dubito che perderebbe tanti consensi ad un ritmo così irrefrenabile.

    Gli italiani votano Berlusconi perché ha creato in loro, prima del sogno, il bisogno di sognare. Mentre la realtà, già poco attraente, viene resa sempre più drammatica e nauseante. Gli elettori sono stati plasmati a sua immagine e somiglianza. Non solo i suoi,ma, più in generale, il popolo. Aveva ragione Gaber a dire “non temo Berlusconi in sé, ma Berlusconi in me”. AgoraVox serve a proteggersi e a proteggere. A restituire un senso alla realtà. La verità è l’unico antitodo possibile all’illusione del sogno berlusconiano.

    • Di Francesco Piccinini (---.---.---.123) 19 novembre 2009 16:09
      Francesco Piccinini

      Parlare alla pancia del popolo funziona, Berlusconi lo ha dimostrato.
      Esatto è proprio questo il punto! Non puoi parlare alla pancia con gli stessi mezzi e le stessi canali di Berlusconi, lui ha 5 reti! Non avrai mai lo stesso impatto. Allora bisognerebbe cambiare registro, cercare altre parole.
      Spiegare... La Germania in 50 anni ha fatto il più grande salto culturale mai visto, è un percorso lungo e complesso.

      Per il resto sulle escort e sulla carfagna, concordo ma una volta visto che la gente non è interessata per una logica da "curva di prodotto" è inutile continuare.
      Meglio prenderlo con le mani nel sacco sui suoi rapporti con la mafia... Con il processo a Dell’Utri.
      Contrappore lo stile di Rosaria Capacchione a quello di Berlusconi, professionalità e risultati alle "barzellette"

      I risultati poi vengono...

  • Di morias (---.---.---.67) 18 novembre 2009 01:35
    morias

    Caro Francesco,
    con il tuo articolo non ti sei messo contemporaneamente contro Berlusconiani e Anti-Berlusconiani, ma semplicemente dalla parte del buon senso.
    Un saluto

  • Di Virginia Visani (---.---.---.235) 18 novembre 2009 09:56
    Virginia Visani

    E’ un bell’articolo-editoriale ( anche se dici di non voler parlare da direttore. E’ un bell’articolo che stimola alla riflessione su che cosa sa la sinistra oggi e perché abbia perso.
    E’ vero che Berlusconi ha regalato un sogno, sia pure kitsch, mentre la Sinistra non sa sorridere. Però, pur non sentendomi berlusconiana, devo dire che Silvio incarna il sogno del Selfmade Man,della ricchezza ma soprattutto ha dato l’illusione che la ricchezza fosse alla portata di tutti, purché si impegnassero a "fare", "lavorare", "progredire". Insomma ha contrapposto la politica del "fare", alla politica dell’analizzare, senza concretezza.
    I valori? scomparsi sia a destra sia a sinistra. Ne parla soltanto il Papa.
    p.s. alla fine di ogni capoverso ci sono dei segni grafici che non dovrebbero apparire.

  • Di (---.---.---.222) 18 novembre 2009 10:23

    Caro Francesco ,ho dato una velocissima scorsa al tuo articolo ( mi manca il tempo adesso) e sicuramente gli presterò maggiore attenzione in serata. mi è balzata agli occhi però un’affermazione che da cittadino di sesto san giovanni ed elettore di sinistra mi lascia un pò stranito....:I "compagni" di Stalingrado-Sesto San Giovanni hanno votato Lega...
    Premesso che come definizione è abbastanza vecchiotta , forse aveva un significato quando c’era un pci e una cortina , non è che oggi suoni molto lusinghiera . 
    L’altro motivo di stranimento mi deriva dal fatto che abbiamo una giunta di sinistra .
    Alberto Fortuzzi

  • Di Bernardo Aiello (---.---.---.2) 18 novembre 2009 12:14
    Bernardo Aiello

    Egregio dott. Piccinini,
    mi inserisco in questo forum di dimensioni fluviali, anzi pari ad un fiume in piena, sperando di essere letto anch’io.
    Direi che, dal suo articolo, il problema da analizzare non è il "fenomeno Berlusconi" quanto piuttosto il "fenomeno sinistra in crisi", anzi "Partito Democratico" in crisi.
    E’ certamente un fenomeno complesso ed è impossibile individuarne una sola causa. Sono molteplici e concomitanti e ciò rende difficile l’analisi.
    Personalmente, a costo di apparire eretico, ritengo che la causa principale sia una non ancora pienamente compiuta democratizzazione di questo partito.
    In effetti le sue due componenti essenziali, quella ex comunista e quella ex sinistra democristiana, in partenza erano sostanzialmente oligarchiche.
     La prima vedeva in Unione Sovietica una elite di burocrati, denominata "nomeclatura", esercitare un controllo assoluto sulla vita politica. Essa si è sciolta come neve al sole quando uno dei leader ha seguito non il proprio tornaconto, ma le proprie idee ed ha parlato di glassnost (=trasparenza) e perestroija (= riforme).
    Quanto alla Chiesa di Roma, tutto è tranne che democratica : l’unico momento di democrazia è l’elezione del Pontefice e viene giustificato con l’intervento dello Spirito Santo. Ovviamente la pratica religiosa è cosa ben diversa dalla politica e non richiede la democrazia. Ma un movimento politico cattolico, la democrazia, certamente non la possiede nel suo DNA.
    E’ naturale che l’insieme di due movimenti politici in origine di tipo oligarchico non trovi agevolmente la via della democrazia. Per contro l’altissima partecipazione alla primarie testimonia una grande esigenza di democrazia nel Partito Democratico, ma le primarie non si fanno per eleggere il segretario : si fanno in una concreta prospettiva di elezioni per scegliere il candidato da contrapporre, uniti poi tutti insieme, al candidato delle destre.
    Quando e se questo avverrà :
    a) il percorso di assimilazione del metodo democratico da parte del Partito Democratico si potrà dire concluso ;
    b) il Partito conterà molto di meno, in analogia a quanto poco potere esercitano i partiti Democratico e Repubblicano negli Stati Uniti.
    Ovviamente è indispensabile perchè ciò accada l’intervento di un personaggio di grande levatura, tipo Michail Gorbacev, che ancora non appare all’orizzonte.
    Bernardo Aiello

  • Di l’incarcerato (---.---.---.10) 18 novembre 2009 12:34
    l'incarcerato

    Condivido tutto quello che hai detto Francesco. E aggiungo che il dopo Berlusconi sarà un guaio amaro perchè c’è un vuoto pericoloso visto la mancanza di alternativa e idee.

    Chi riempirà quel vuoto? Vigili!

  • Di pv21 (---.---.---.72) 18 novembre 2009 12:35

    La storia insegna che la FEBBRE del Tribuno cerca di imporre (a tutti) le proprie regole, verità e debolezze. Come Onorevole (Ghedini) detta le norme ai giudici e come Avvocato le usa davanti ai giudici. Per effetto domino una casta di Primi SUPER Cives rivendica la perduta immunità (o impunità?). I concorsi per PM nei paesi in mano a camorra e mafia vanno deserti. L’Italia è ferma in attesa che il Premier non venga offuscato o distratto dalla sua missione epocale. La sovranità popolare tace mentre si attaccano le Istituzioni democratiche. Ecc ecc Stiamo aspettando cosa? (altro ancora => http://forum.wineuropa.it

  • Di (---.---.---.133) 18 novembre 2009 14:37

    Un bell’articolo, di sicuro. Se non altro molto più interessante di altri.
    Ma su alcune cose non mi trova d’accordo:

    - "Penso che l’antiberlusconismo tout court sia la peggiore strada per battere Berlusconi"
    Io penso che sia l’unica strada (abbiamo visto che fine a fatto la strada del "dialogo" del PD di Veltroni); quali altre strade ci possono essere verso ladri, truffatori, corrotti, etc. Il dialogo? di cosa vuoi dialogare con uno che dice che è lecito evadere le tasse, con uno che si fà le leggi per sè, che dice che i magistrati, i giornalisti e i politici che non la pensano come lui sono "comunisti" (come se fosse un’offesa)?
    L’antiberlusconismo tout court è l’unica strada MA non deve sfociare nella violenza verbale e nell’accanimento; bisogna essere documentati ed in grado di dare le prove di tutto ciò che diciamo, bisogna proporre alternative, bisogna far riflettere, far vedere il rovescio della medaglia, far vedere e capire cosa faremmo o cosa vogliamo che sia fatto. Bisogna far vedere il futuro, quello dei berlusconiani e quello degli anti-berlusconiani.

    - "Penso che manifestare sia sempre giusto ma non vorrei che il No-Berlusconi day si riducesse all’ennesimo attacco alla persona e non alle scelte politiche"
    Non ci sono mai stati attacchi mirati alla persona perchè Berlusconi è il Presidente del Consiglio italiano, e come tale deve rispondere di tutto ciò che fà perchè deve essere CREDIBILE agli occhi di TUTTI gli italiani.
    Quali sono gli attacchi alla persona che ha ricevuto? Se qualcuno riesce a farmi qualche esempio di attacco alla persona, vediamo se non è legato a scelte politiche o a concetti di credibilità e moralità (che dovrebbero essere un dovere e un piacere per un Presidente del Consiglio).

    - "Berlusconi - che non è l’unico male italiano, né il male assoluto"
    Non è l’unico male italiano ma è, ora come ora, IL male assoluto.
    Non ne siete convinti?
    Allora pensate a quello di cui hanno discusso in Parlamento in queste settimane; pensate a quante volte l’Italia (politicamente) si è fermata perchè Berlusconi doveva farsi una legge; pensate ai tagli che ha fatto alle forze dell’ordine ed alla giustizia in generale; pensate alla lotta alla crisi (assolutamente inesistente) o a quella contro l’evasione fiscale (ma c’è sempre?); pensate allo scudo fiscale, ai condoni, a questo ddl "salva-carcerati"; pensate al dirottamento dei finanziamenti dalle scuole pubbliche verso quelle private (principalmente cattoliche); il taglio dei finanziamenti all’università ed alla ricerca, etc.
    Berlusconi NON SAREBBE il male assoluto; il problema è che, finchè non ci occupiamo di lui, non possiamo occuparci dei veri problemi dell’Italia (perchè lui ha altre priorità e ora comanda lui).

    - "Penso che la sinistra perda perché c’è una pretesa di seriosità, di essere meglio di chi vota Berlusconi"
    Non vorrei sembrare polemico o irrispettoso verso gli elettori del PdL (che comunque rispetto) ma, in un certo senso, è anche vero.
    Io, vorrei che gli elettori del PdL riflettessero su una cosa:
    Un evasore fiscale per chi voterà? Per il PD che aveva inasprito la lotta all’evasione fiscale (anche se era ai tempi di Prodi, ora non saprei se lo rifarebbero) o per Berlusconi che ha fatto lo scudo fiscale?
    Una persona che vorrebbe falsificare i bilanci per chi voterebbe? Ovviamente per Berlusconi che glielo ha depenalizzato.
    Una persona che ha interesse a non essere processato per chi voterebbe? Per Berlusconi perchè stà insabbiando la giustizia attraverso la diminuzione dei tempi della prescrizione, il taglio dei fondi alla Giustizia ed ai corpi di polizia, la promulgazione di leggi che, per aiutare lui, bloccano o rallentano migliaia di altri processi.
    Insomma: và bene agli elettori del PdL di votare le stesse persone che sono votate da evasori fiscali, falsificatori di bilanci, persone che temono di essere intercettati telefonicamente, persone che temono la giustizia e il processo?
    Io penso di no.
    L’uomo può sbagliare, non c’è niente di male in questo. E’ il reiterare che è diabolico.

    - Per quanto riguarda le cose che hai detto della sinistra: è ovvio che la sinistra in Italia non esiste più (e anche da molto tempo, aggiungerei) quindi è inutile continuare a parlare di destra e sinistra.
    Gli stati moderni democratici possono parlare di destra o sinistra, noi non siamo un paese moderno democratico: noi siamo 63simi nella classifica dei paesi meno corrotti.
    Il nostro problema non è sinistra o destra; ora, il nostro problema è la moralità.
    Dopo, potremo parlare anche se sia meglio un governo di destra o di sinistra, ma ora abbiamo bisogno di un governo che pensi ai cittadini ed all’Italia.

    Mi scuso per essermi dilungato così tanto.

    GranchiF

  • Di (---.---.---.110) 18 novembre 2009 15:24

    Caro Piccinini,
     l’unico metro di giudizio della realtà è quello storico-liberale, che ti permette di guardare ai fatti con distacco ed obbiettività. Per questo il tuo intervento e intelligente ed apprezzabile. Purtroppo nel nostro paese questa mentalità è carente e patrimonio di una sparuta minoranza. Ciononostante bisogna insistere su questa strada. Auguri per il tuo lavoro dal più anziano (forse) dei collaboratori di AGORAVOX.
    antonio251039

  • Di (---.---.---.130) 18 novembre 2009 17:25

    Sono stato e sarò ancora un po’ assente per diversi e tristi motivi personali ma voglio lasciare egualmente un commento. Condivido,da sempre, che vanno discusse e combattute o difese le idee, i fatti e non le persone: un motivo per cui non mi trovo quasi mai d’accordo con chi adopera il turpiloquio per condire le proprie frasi e i propri pensieri, come fa Grillo ad esempio. Per contro avverto nel web e anche nei media la voglia di bannare e di far tacere pensieri e opinioni diverse da quelle ufficiali: mi riportano queste constatazioni alla metà degli anni 70 quando era pressochè impossibile parlare nelle assemble scolastiche senza avere un’autorizzazione dai capataz di turno, quelli stessi che oggi sono diventati parlamentari e politici di successo (o meno) o che sono diventati giornalisti o persone affermate (parlo per Cagliari e dintorni in particolare, ma se facciamo le debite proporzioni...): nel web, a parte poche eccezioni è assente la possibilità di discutere, di poter dire la propria senza il rischio di essere insultati e/o bannati. In tv le domande,come avviene da decenni, sono concordate e anche nei giornali esistono filtri con il risultato che è impossibile rivolgere domande o far valere e presentare idee proprio e/o diverse. Cosa comporta tutto questo? Che non ci sarà progresso o comunque ci si stuferà e si getterà la spugna, si chiuderanno blog e ci saranno solo internauti plaudenti ai vari Grillo, Berlusconi o chi per lui. Certamente non pagherà mandare Silvio dove ,forse, dovrebbe andare, e se è vero che è stato votato quei voti li ha ricevuti da chi si è trovato bersagliato da Prodi e compagni, da chi è stato messo alla berlina come evasore quando, come commerciante o autonomo non lo era o non era a livelli di aziende blasonate (e con fabbriche e lavoratori per lo più all’estero): questi che lo hanno votato hanno visto che lui è ,come già si sapeva, l’altra faccia della medaglia. Del resto i programmi,stando anche a siti come effedieffe o altri commentatori, erano simili e senza novità di rilievo: quindi chi oggi lo vuole mandare dove meriterebbe,lo dovrebbe fare a ragion veduta avendo cioè qualcosa di nuovo e diverso da dire, da proporre ma sopratutto fattibile. Infatti spesso si vende la pelle dell’orso prima di averlo fatto fuori: quindi si va contro le disposizioni o direttive europee, si scopre che poi le cose promesse non si possono fare e che tutto rimane come prima solo con persone,al governo, diverse solo per il nome ma eguali nel non poter o voler far niente. Quanto a chi si vuole sfogare con manifestazioni o altro, lo faccia pure, al massimo si toglie un po’ di rabbia di dosso e ,diversamente da altri ha almeno un po’ di speranza per un futuro migliore cosa che chi ha capito o crede di aver capito, non ha più.
    illupodeicieli

  • Di Francesco Piccinini (---.---.---.123) 19 novembre 2009 15:53
    Francesco Piccinini

    è vero che c’è una gran voglia di eliminarlo ma rimane una forma mentis pervasa di berlusconismo - nel senso di tv/ballerine e strass -, il punto è cambiare questo modo di pensare... Ma non sarà facile, in Italia c’è una generazione cresciuta a pane e veline...

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