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 Home page > Tribuna Libera > Charlie Hebdo: cadono i miti di un occidente senza identità

Charlie Hebdo: cadono i miti di un occidente senza identità

Dopo l'attentato alla sede del giornale Charlie Hebdo da parte di un Islam offeso, per la pubblicazione di vignette, secondo loro, blasfeme sul profeta Maometto, si pone il problema della libertà d'opinione nel cuore di un occidente che sembra aver smarrito la bussola di valori fondanti ed imprenscindibili della nostra cultura. Fondamentale diventa l'apporto che una giornalista come La Fallaci, per la lucidità dimostrata nell'analizzare un fenomeno: l'Islam, che già all'epoca le costò improperi ed ingiurie per quanto andava affermando.
 
 
Cosa avrebbe scritto Oriana all'indomani dell'assalto a Parigi della redazione di Charlie Hebdo da parte di fanataci islamici? È proprio contro costoro che Fallaci ha sempre alzato la voce esprimendo posizioni che la riportano ancora oggi agli onori della cronaca per la sua visione profetica che di quel mondo ebbe, e al quale non ha lesinato doverose critiche.
 
Non si può parlare di questa donna senza tenere in debito conto questa parte del suo pensiero che ha pervaso i suoi scritti, i suoi libri di cui uno dal titolo la "Rabbia e l'Orgoglio" divenuto, alla luce dei fatti odierni, una specie di testamento che ci fa venire i brividi per la lucidità delle sue analisi, ignorate o vanificate da ambienti radical chic dell'epoca. "Non sono né di destra né di sinistra", ripeteva Fallaci e aveva ragione da vendere. Spesso le idee non hanno etichettature, il pensiero corre libero e non teme ostacoli perché le passioni non si possono contenere, specie quando come un grido irrompono nel silenzio squarciandolo, per abbattere i muri della paura. Per una donna della sua tempra vivere oggi sarebbe stato impossibile, l'avrebbero messa senz'altro alle corde per fatti che stanno rendendo più misera e incerta la vita di ognuno, creando intorno un gran senso di disorientamento e incertezza.
 
Cosa avrebbe detto Fallaci a proposito di una democrazia, come quella attuale dove si diventa gufi o rosiconi se si esprime un parere che cozza contro il pensiero dominante? "Democrazie pigre e deboli diventano armi di ricatto contro il cittadino", e Fallaci è stata lungimirante anche in questo.
 
D'altra parte la giornalista e scrittrice aveva un'esperienza tale, accumulata durante il suo lavoro in zone di guerra o per interviste con uomini come Gheddafi e Komeini, che hanno segnato la storia che andrà ampliata per le cose da dire e che ancora oggi diventano testimonianza di un passato divenuto attualità 
Nessuna donna fin'ora è riuscita a raccontarci con lucidità quel mondo islamico contro il quale la sua indignazione si era levata alta all'indomani dell'attacco alle Torri Gemelle.
 
E non si era sbagliata per nulla la donna che cercava ovunque la verità quando parlava di un "Corano misericordioso che tale non è, anzi per noi occidentali diventa referenza verso una religione a senso unico".
 
Per la sua forza e determinazione, per la sua schiettezza e libertà d'opinione Fallaci oggi sarebbe stata condannata al silenzio e certamente l'orrore per l'ultimo ostaggio bruciato dai tagliagole gli avrebbe fatto rizzare i capelli in testa, dando più consistenza a ciò che affermava. La sua profetica visione la portava a sostenere che "l’Islam visto come un Faro di Luce paragonato alla nostra civiltà è una favilla di sigaretta".
Oriana, la Grande. Una donna, un mito, che sarebbe stata bruciata oggi come una strega. Oggi che i diritti poltici sono stati violentati, che il pensiero è stato declassato, sacrificato sull'altare del dispostismo, nonché del partito unico, Fallaci sarebbe stata derisa, bollata come pazza, condannata alla morte civile.
 
Se qualcosa di lei vive ancora, le sue parole "nella democrazia inanimata, nel regime inertamente democratico," non ci deve essere paura nella ricerca e nell'affermazione della Verità. La nostra civiltà non può tollerare oltre che tutto debba essere al servizio della finanza e delle banche. Non possiamo sentirci a lungo malati di sfruttamento, di povertà solo per compiacere l'avidità di quei pochi che stanno lacerando sentimenti, passioni dopo averci trasformato in persone che cedono alla Paura di un domani buio e tempestoso.
 
 
Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Persio Flacco (---.---.---.201) 9 febbraio 2015 23:41

    Ma per carità: se fosse ancora tra noi nessuno vorrebbe impedirle di esprimere il suo pensiero. Anche perché sarebbe impossibile: di fallaciani che esprimono il suo pensiero, anche in sua assenza, ce ne sono troppi in circolazione perché qualcuno possa sperare di tacitarli tutti.
    E neanche si può sperare di contraddirlo, il pensiero fallaciano, giacché esso abita in regioni dello spirito che trascendono la triviale dimensione della realtà.

    Nel pensiero fallaciano ci sono due contendenti impegnati in uno scontro mortale: Islam e Occidente. Nel regno della realtà Occidente domina incontrastato sul piano militare, economico, culturale. Distrugge interi paesi del nemico; rovescia governi e li sostituisce con altri suoi alleati, e quando non può farlo li compra; esercita in ogni angolo del campo nemico la sua egemonia culturale; piega i sistemi economici del nemico a suo piacimento, elargendo al bisogno la sua elemosina per evitarne il collasso.

    Islam e occidente si scambiano colpi la cui forza è misurabile dal numero di vittime che causano: quelle patite da Occidente sono una frazione infinitesima di quelle subite da Islam.
    Eppure Occidente si sente in procinto di essere sconfitto, invaso, distrutto nella sua identità, posseduto dal nemico.

    Per contraddire il pensiero fallaciano non basta un logico: occorre uno psicanalista.

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