• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Carceri, immigrazione, giustizia: proposte e contraddizioni del (...)

Carceri, immigrazione, giustizia: proposte e contraddizioni del M5s

Temi scottanti, parole forti ed emozioni robuste.

Dopo il tragico naufragio di Lampedusa, e la constatazione (annosa) dell’insostenibile situazione carceraria italiana, parte la riscossa dei "buoni e giusti" del progressismo italiano.

Si può disquisire ad infinitum su come e perché uno Stato ha il diritto di regolamentare i flussi migratori, ricorrendo anche a strumenti di respingimento, ma non si possono rendere inesistenti, nel dibattito pubblico su questi temi, due aspetti che sono fondamentali.

Uno è il diritto di ogni essere umano a cercare condizioni di vita migliori o più dignitose. L’altro è quello affermato dal diritto internazionale, di veder riconosciuto il proprio status di rifugiato nel momento in cui sia dimostrata la fuga da paesi in cui esista un conflitto armato.

Insomma, chiunque ha il diritto indiscutibile di cercare di sopravvivere; e questo diritto non può in alcun modo essere considerato un reato, se non da leggi di stampo autoritario. Uno stato democratico ha invece il dovere di elaborare altre strategie e un'altra cultura capace di armonizzare le esigenze dello Stato stesso con quelle dei migranti.

Per questo i “buoni e giusti” di Repubblica - dopo aver fatto finta di non vedere per mesi i referendum proposti dai radicali (su cui mi sono già soffermato a lungo) che proponevano di abrogare proprio quelle leggi - hanno lanciato da qualche giorno una “raccolta di firme” per abolire la legge Bossi-Fini, quell’infame proposta razzista e neofascista che ha voluto equiparare un clandestino (cioè un poveraccio fuggito da un qualche paese del terzo mondo per fame o per paura di essere coinvolto in ricorrenti conflitti armati) in un criminale.

Una raccolta di firme in cui i giusti sono sempre in prima fila, ampiamente citati dal quotidiano di Scalfari, come i numerosi big della sinistra perbenino e dialogante tipo Rosy Bindi, Ignazio Marino, Nicola Zingaretti, Piero Fassino e giù giù fino a Nichi Vendola e Antonio Ingroia. Più un elenco di star dello spettacolo, di noti attori, cantanti, registi e autori con l’immancabile Dario Fo in prima linea; e poi filosofi, giornalisti, e così via.

Naturalmente mettere una firma non costa niente, non impegna nessuno, non apre nessun dibattito né impegna i politici a qualche seria presa di posizione pubblica. In altri termini non serve a niente se non a farci sentire tutti, appunto, "buoni e giusti". In clima di buonismo papista imperante è comprensibile, ma ben altra questione sarebbe stato un concreto supporto ai referendum che avrebbero costretto tutti a dibattere, ad approfondire, a prendere posizione e infine a dare un voto informato e consapevole. Ma tant'è.

QUANDO GRILLO DICEVA: "GLI IMMIGRATI GENTE STRAORDINARIA" - VIDEO

Parecchio più contrastata pare invece l’ipotesi lanciata dal Presidente Napolitano di aprire a iniziative di indulto e di amnistia per alleggerire il peso schiacciante del sovraffollamento carcerario.

Più di un terzo dei detenuti derivano da un’altra legge fascistoide, la Fini-Giovanardi che equiparando le droghe leggere a quelle pesanti ha fatto finire in carcere oltre 26mila persone (su un totale di 68mila detenuti) per il “terrificante” reato di detenzione e spaccio di spinelli, erba, marijuana o chiamatela come vi pare.

Nessuno nega che la piccola delinquenza legata al microtraffico di droghe o alla presenza di immigrati sempre al limite della sussitenza (e quindi dello scivolare verso comportamenti illeciti) sia causa di allarme sociale, ma chiunque può facilmente capire che entrambi i comportamenti sono causati in buona misura dalla legge stessa che reclude nel ghetto dell’illegalità chi, magari, non avrebbe nessuna voglia di delinquere.

Il problema del sovraffollamento ha tre possibili soluzioni: costruire più carceri (come chiedono i duri e puri in stile "ordine e legalità" scordandosi che viviamo in un paese in situazione economica tale che gli alunni delle scuole si devono portare la carta igienica da casa), emanare indulto e amnistia per svuotare per un po' le galere, come ha proposto Napolitano finito immeditamente nell’occhio del ciclone per via di un’ipotetica (ma non così cervellotica) volontà latente di certa parte del Parlamento di dare un "aiutino" a Silvio B.; oppure procedere con una derubricazione dei reati - cioè cambiare le leggi di cui sopra per far sì che certi comportamenti non siano più considerati un reato - come propongono da tempo alcuni settori dello schieramento politico (a voi dire chi).

Derubricare non significa automaticamente cancellare, ma cambiarli da reati penali a illeciti amministrativi, ad esempio. Anche se non vedrei così male aprire un dibattito su una completa legittimazione delle droghe leggere (che di certo non sono più pericolose dell’alcool, tutt’altro) che contribuirebbe non poco ad alleviare anche quell'altro intasatissimo apparato dello Stato che si chiama Giustizia e a sottrarre manovalanza alla criminalità organizzata.

Solo abrogando o modificando le due leggi marchiate dal (ex) neofascista Fini, dal leghista Bossi o da quel democristiano dispotico e conservatore di Giovanardi, si sarebbero risolte in un colpo solo il problema etico di considerare criminali quei poveracci di Lampedusa e i loro compagni di sventura, svanirebbero tutti i dubbi sulla possibilità che amnistia e indulto siano cosette fatte apposta per compensare Silvio B. dal suo clamoroso voltafaccia, non senza interno travaglio, sulla fiducia al governo e si risolverebbe il problema dell’incivile sovraffollamento delle carceri che ci costa rimbrotti a ripetizione dall’Europa.

I numeri in parlamento ci sono: PD, SEL e Cinquestelle - senza contare altri apporti minori - sarebbero sufficienti.

E l’appoggio di due senatori del M5S, Andrea Cioffi e Maurizio Buccarella, a un emendamento del PD che cancellava il reato di clandestinità sembrava prefigurare una clamorosa maggioranza alternativa alle larghe intese. Un'apertura foriera di futuri sviluppi, forse.

Ma attenzione ! La finalità del duo era questa: "Dopo l'emendamento del M5S il clandestino rimane comunque clandestino, ma sarà più facile procedere con le espulsioni". Sarà più facile, più economico, più veloce e semplice. Questa era l'intenzionalità dei senatori a Cinquestelle, come ci ricorda un bell'articolo pubblicato su AgoraVox

Ciononostante l'ipotetica maggioranza alternativa è durata lo spazio di uno starnuto perché Grillo e Casaleggio sono subito intervenuti sui reprobi, bacchettandoli sulle mani come due maestrine inacidite. La questione non era nel programma perciò nisba, anche perché "Se durante le elezioni politiche avessimo proposto l’abolizione del reato di clandestinità (...) il M5S avrebbe ottenuto percentuali da prefisso telefonico", dicono i due capi. Quello che importa è dire cose che portino un bel tornaconto elettorale. Alla faccia del nuovo che avanza, qui siamo alle politiche democristianissime di quaranta o cinquant'anni fa.

Come sia possibile che due senatori della Repubblica possano essere sconfessati pubblicamente da un pregiudicato, esterno al parlamento, e dal suo compare dalle fantasticherie apocalittiche e dalle antiche simpatie berlusconiane non è dato sapere. Quello che è certo è che il M5S ha gettato la maschera, se mai ce ne fosse stato ancora bisogno.

Al punto che Bossi, stupìto, non ha potuto fare a meno che dichiarare "Non mi aspettavo vicinanza Grillo-Lega su immigrazione". Si vede che non lo aveva seguito prima sullo "ius soli" o come nel caso Kabobo.

Anche se la scusa è che la posizione espressa dai due senatori non era nel programma e quindi "non glielo abbiamo detto" agli elettori - così si è espresso l'ex portavoce Nuti - basta dare un'occhiata al non-programma del M5S per verificare che cosa c'è a proposito di temi importanti come la gestione dei flussi migratori: vuoto assoluto. Come la politica estera: vuoto assoluto. Come la gestione della Giustizia: zero. Come il problema delle carceri: zero.

Ciononostante si sono candidati a governare un paese che, piaccia o non piaccia, è un ponte con i due continenti da cui arriva la maggior parte dei profughi, senza avere alcuna idea in merito.

Insomma, pare evidente che Grillo vuole mantenere l'idea che gli immigrati clandestini vengano considerati criminali e che vengano trattati di conseguenza. Un milionario che si è guadagnato ville e auto di lusso sparando cazzate e pernacchie a raffica si permette di considerare criminale chi cerca di sfuggire a una guerra, a una carestia, alla povertà, a una vita senza speranze. A me sembra un atteggiamento ignobile.

Io non mi chiedo perché i suoi elettori che provengono dalla destra berlusconiana o leghista (più o meno il 40% dei suoi elettori secondo alcuni studi di flussi elettorali) non se ne vadano; non me lo chiedo per ovvi motivi. Razzisti e parafascisti erano e razzisti e parafascisti sono rimasti.

Ma c’è una larga parte di elettori del M5S che provengono dall’ambito di sinistra, dalla tradizione progressista (o almeno così si chiamava una volta) dove tracce di rispetto per la dignità umana dovrebbero essere rimaste, almeno in forma gassosa. Che cosa aspettino questi a mandare a quel paese individui come il Gatto e la Volpe del movimento non si riesce proprio a capirlo.

E, vi prego, non vi affrettate a cercare di spiegarcelo.

 

 

Foto: Luca/Flickr

 

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.105) 11 ottobre 2013 14:10

    Come sempre, a fare un pò di chiarezza sulla disinformazione in materia e le stupidaggini a cui come sempre abboccano (parzialmente o totalmente) i 2/3 degli italioti , ci pensa uno dei pochi giornalisti esistenti in questo paese

    http://www.youtube.com/watch?v=9KbC7tOJsvY

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.27) 11 ottobre 2013 15:40
      Fabio Della Pergola

      Il grande giornalista se la cava davvero con poco "in Italia abbiamo troppi delinquenti e poche celle". Ma naturalmente non si affronta il problema che abbiamo leggi idiote che definiscono "deliquenti" quelli che lo sono solo nella testa di Bossi, Fini e Giovanardi (oltre che Travaglio).

    • Di (---.---.---.189) 12 ottobre 2013 13:24

      Non sò se lei sia un giornalista, ad ogni modo il suo commento denota un lato una beata ignoranza / disinformazione. Dall’altro un qualunquismo ottuso da ultrà dei centri sociali

      1 - Che in Italia abbiamo pochissime carceri per il numero di delinquenti non è un opinione di Travaglio, ma un fatto accertato dai dati.

      2 - la Fini-Giovanardi viene citata proprio da Travaglio in questo video (e da sempre) come leggi da abolire per non intasare i tribunali e le carceri.
      Se si fosse degnato di vedere il video (o di leggere un solo articolo di Travaglio in questi anni sul tema) se ne sarebbe accorto e avrebbe evitato questa figurona sublime

      Non ho parole, veramente.....ormai Agorà è veramente un porto di mare.

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.27) 12 ottobre 2013 14:04
      Fabio Della Pergola

      Non capisco dove lei veda "un qualunquismo ottuso da ultrà dei centri sociali" in quello che ho scritto, comunque...

      - che in Italia ci siano pochi carceri a fronte del numero di condannati è di banale osservazione, ma è conseguente alle leggi che fanno diventare criminali - per il reato di clandestinità o per l’equiparazione di droghe leggere con droghe pesanti - quelli che criminali non sono. Abrogata la Fini-Giovanardi e la Bossi-Fini il numero di carcerati sarebbe assolutamente congruo con quello delle carceri esistenti.

      - che Travaglio dica le stesse cose che ho scritto io (dopo di lui, ma non avevo visto la trasmissione) è evidente. Quello che distingue il mio ragionamento dal suo è che a me interessa prioritariamente che a certe persone, che non ritengo delinquenti, sia data la possibilità di vivere fuori dal carcere anziché cronicizzarsi dentro al carcere.

      A lui preme in maniera evidente che non venga salvato Berlusconi e che esista la ’certezza della pena’. Quindi sono due pareri che alla fine dicono le stesse cose, arrivano alle stesse conclusioni in merito all’emergenza carceri, ma che si distinguono per la mentalità di fondo.

      Ad esempio "... basterebbe rispedire in patria i detenuti clandestini "come previsto da una delle poche nornme sagge della Bossi-Fini", conclude Travaglio" http://www.italiaoggi.it/news/detta...

      Non c’è nessuna solidarietà umana verso chi fugge dalla fame o dalla guerra in questo discorso, quindi non mi chieda di condividerlo. E’ una mentalità che non condivido.

  • Di (---.---.---.155) 11 ottobre 2013 15:08

    In australia, se non hai i requisiti per restare,ti rispediscono da dove sei venuto,ma nessuno ha mai detto a loro di essere razzisti!!

  • Di paolo (---.---.---.222) 11 ottobre 2013 17:02

    Caro FDP

    Se si affronta un problema di questo genere in condizioni "emergenziali" è un conto , se la situazione emergenziale diventa invece patologica ,ovvero rappresenta il quadro della "normalità carceraria italiana "nel corso di decenni , allora il discorso cambia . E cambia quindi anche il senso del ricorrere ad istituti come " indulto ed amnistia " . Tralascio quello della derubricazione dei reati minori che ha una sua ragion d’essere e tu ne citi alcuni aspetti . Infine , "più carceri " attiene ad una esigenza organizzativa di uno stato che pianifica le proprie strutture e che nulla ha a che fare con l’essere "duri e puri " , come tu dici probabilmente attribuendone un significato ideologico o politico, ma con l’esigenza di dare una sistemazione civile alla popolazione carceraria .E’ lo stesso problema dell’aver ospedali sovraffollati ed inefficienti , e difatti la tendenza è quella di spedire gli ammalati a casa come sacchi postali prima ancora di averli guariti .

    Qui il sospetto è che si tenda a non risolvere il problema proprio per mantenere quella criticità che poi giustifica il ricorso a soluzioni di " pseudo emergenza " , delle quali ,guarda la combinazione ,poi beneficiano tutti i farbutti che sappiamo e che magari in carcere non ci sono ancora andati , ammesso e non concesso che un giorno ci finiscano . Uno su tutti , ovviamente .

    Stendo un velo pietoso su Giorgio Napolitano , la cui storia politica mi è ben nota e che pertanto non riesce a sorprendermi più di tanto . Sui "grillini ", che hanno un margine di autonomia di pensiero asintoticamente tendente a zero, ovvero sono dei poveri robottini indottrinati e teleguidati , non vale più la pena di spendere neanche una parola . Peccato poteva essere la svolta politica per questo paese ,occasione mancata e forse irripetibile .
    ciao

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.27) 11 ottobre 2013 18:36
      Fabio Della Pergola

      Ciao Paolo,

      mi sembra che la questione - come qualsiasi altra questione che coinvolga la politica di questo paese - sia sempre emergenziale, per il semplice fatto che non esiste più da anni, sembra, una classe politica in grado di pianificare lo sviluppo del paese in tutti i suoi aspetti. La devastazione berlusconiana, culturale prima di tutto, ci ha lasciato, come facilmente prevedibile, un mucchio di macerie. E purtroppo loro stanno ancora lì, a governare. Come stanno ancora lì le loro leggi che riempiono le carceri di gente che, secondo me - ma si apra un dibattito, si apra almeno UN dibattito serio ! - non dovrebbe proprio stare in carcere. Fuori quelli non ci sarebbe né da stare a pianificare nuove carceri né a discutere se l’indulto o l’amnistia riguardano o no Berlusconi (di cui abbiamo i cosiddetti STRAPIENI) per il semplice fatto che l’emergenza non ci sarebbe più.

      Pianificare significa anche valutare le leggi esistenti e abrogarle quando è il caso.
      Quindi non mi pare che si possa tralasciare il problema della derubricazione di quelle leggi, perché è lì che si crea il problema: un terzo dei carcerati per una sola legge che equipara droghe leggere a droghe pesanti contro ogni evidenza scientifica. Poi quello diventa IL problema emergenziale che si fa cronico.

      Sui grillini niente da aggiungere: bimbiminchia allo sbaraglio senza neanche il cappottino per l’inverno del loro scontento.

  • Di paolo (---.---.---.222) 12 ottobre 2013 09:36

    Sulla derubricazione di determinati reati più di matrice " culturale - politica " che di reale pericolosità sociale io sarei totalmente d’accordo .Il carcere dovrebbe essere una misura restrittiva soltanto per i "delinquenti veri ".

    Purtroppo caro FDP ,ed è un dato reale incontrovertibile ,questo paese affetto da perbenismo peloso sapientemente eterodiretto ,da questo orecchio non ci sente e pertanto quando si parla di indulto o amnistia non si pone un discrimine tra ciò che è reato vero e ciò che non lo è , anche solo in termini di buon senso . Quando si applica uno strumento di questo genere diventa un "liberi tutti "( a parte determinati reati gravissimi ) che questo paese non può assolutamente permettersi .

    Sono fermamente convinto che la popolazione carceraria italiana ,che è in linea con quella di altri paesi equivalenti , è assolutamente insufficiente rispetto al livello di delinquenzialità diffusa su tutto il territorio . Siamo gli unici che vantano quattro o cinque mafie e una classe politica malavitosa come in nessuna altra parte del mondo.Spiegami poi perché il problema non si pone in Francia ,in Germania ecc.. . . , ma esplode puntualmente ogni tot d’anni soltanto da noi . Cos’è che non funziona ? Cosa ci manca ?

    Se una emergenza c’è è quella di mettere in galera più gente e di fargli scontare interamente le condanne , senza scappatoie di sorta . Sarebbe un messaggio culturale che in questo paese , moralmente destrutturato dalla "indulgenza " di matrice cattolica , servirebbe come il pane . Insomma , allo stato dell’arte , bisognerebbe fare un carcere per città .Ovviamente è una battuta provocatoria ma tu devi capire che nella situazione in cui ci troviamo ,sentire parlare di aprire le porte delle carceri fa venire i brividi lungo la schiena . 

    ciao

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.27) 12 ottobre 2013 09:58
      Fabio Della Pergola

      Appunto... derubricando certi reati - cioè abrogando le leggi che li determinano - non sussisterebbe più il problema dell’esigenza ciclica di "fare spazio" con indulti o amnistie varie. E quindi ci sarebbe la possibilità di affrontare con maggior serietà il problema della pena per quei delinquenti "veri" che la pena la dovrebbero scontare.

  • Di (---.---.---.218) 12 ottobre 2013 14:27

    Per chi non ha ancora capito in che paese vive..

    http://www.youtube.com/watch?v=rEPJ...

    Gli italioti, derubati e felici...

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares