• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Brindisi e Ferrara, disgrazie a confronto

Brindisi e Ferrara, disgrazie a confronto

In meno di 24 ore due avvenimenti tristissimi che lasciano attoniti: se al terremoto è difficile porvi rimedio, molto di più può essere fatto per fare chiarezza sulla strage di Brindisi. Urge che tutti facciano al meglio il proprio mestiere, senza depistaggi e condizionamenti di alcun genere.

Mio padre m’ha insegnato che ci sono due tipi diversi di tragedie che ti possono capitare. Uno di questi tipi, te li manda direttamente il destino -leggetelo se volete come “il Signore”, “il fato” quello che più vi pare - mentre un altro tipo dipende soprattutto dall’errore umano, da una nostra mancanza, da una nostra disattenzione.

Al primo genere di disgrazia, corrisponde un po' quello che è avvenuto ieri notte nel Nord Italia: una violenta scossa di terremoto che ha causato 6 morti e che ha generato tanto panico nel cuore della notte. Su questo tipo di disgrazie è difficile poter fare qualcosa: certo si potrebbe fare una grandissima campagna di prevenzione, visto che siamo un Paese con un livello abbastanza alto di rischio idrogeologico, ma ci vogliono troppi stanziamenti di energie, risorse e denaro. E in Italia si sa, si preferisce di più gestire l’emergenza, quando vengono elargiti “più allegramente” i soldi per le ricostruzioni e gli interventi sul territorio. Gli sciacalli che ancora ridono delle disgrazie avvenute all’Aquila ne costituiscono un (pessimo, ma reale) esempio. Le vittime, prima o poi, finiscono in un cassetto, e non hanno lo stesso valore di un militare (profumatamente retribuito) morto in missione.

La tragedia che dipende da un errore umano è quella che forse fa più male: dopo, ma sempre dopo, è un continuo susseguire il “Peccato, se avessi fatto così piuttosto che….”, come uno scagionamento di colpe immediato. L’errore umano che io, come tanti altri milioni di persone, non dimentico al momento è datato 19 maggio 2012: a Brindisi, poco prima delle 8. Un’esplosione, una tragedia: Melissa ci rimette in prima persona, altre persone rimangono ferite, qualcuna in modo gravissimo. Inizia la caccia al colpevole, ed al momento, inquirenti ma anche giornalisti (o blogger e ricercatori delle notizie) non escludono nessuna pista: Sacra Corona Unita, o una corrente scissionista, la mafia, gesto isolato, componenti politiche estremiste o “tesi compottiste”. Così a freddo, non senza aver paura di sbagliare, escluderei (come dice anche il Procuratore) la mafia: troppo autolesionista questa tesi, ed il “contromovente” pensato da qualcun altro è altrettanto stuzzichevole. Anche la SCU avrebbe poco interesse affinché venga militarizzato quel territorio, lo stesso dove si fanno i propri loschi affari. Una componente scissionista che vuole mandare un messaggio forte ha sicuramente più fondamento.

Terrorismo eversivo? Anarchici, neo fascisti: ma se la prendono con una scuola? Rimane il complotto di Stato: quella parte di servizi segreti, che già in passato ha fatto sì che si desse avvio alla “strategia della tensione”, con leggi speciali e limitazioni di diverse libertà: ecco che il crescente peso politico del M5S e di Beppe Grillo ci viene in aiuto, perché si opporrà fino alla fine contro quest’ipotesi. Così come non è stata felice la sua affermazione sulla mafia, trovo di notevole ammirazione la sua contrarietà alla “strategia della paura”. Non voglio scommettere la mia simbolica 10 euro su una di quest’ipotesi, anche perché è difficile parlare ed accusare senza delle prove concrete e documentate. Auspico solo che chi è chiamato a svolgere il proprio ruolo in questa faccenda lo faccia al meglio delle proprie possibilità.

Gran parte dei mainstream ha già toppato su questo: i danni già sono visibili. La dignità delle persone scomparse non ha prezzo e merita il massimo rispetto, specialmente quando si tratta di minori. Quotidiani e tv (grandi, di un certo peso) pronti a rompere la privacy delle persone colpite direttamente sono un altro boccone amaro da mandare giù: un altro colpo al cuore dopo un weekend terribile. L’ultima parola spetterà alla magistratura: spero vivamente che non vada a finire come quelle “stragi di Stato” che tutt’oggi sono orfane di colpevoli e mandanti. Se anche questa storia subirà depistaggi nessuno più potrà tacciare di “complottista” chi invocherà un altro tipo di Stato: uno Stato più garantista, più attento a perseguire gli interessi della collettività. Non un’istituzione che si piega alla volontà di ristrette cerchie di persone, ma sempre impegnato a tutelare la vita e i diritti di uno dei propri elementi fondamentali: il popolo.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares