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 Home page > Attualità > Ambiente > Bossi: energia a basso costo? Abbiamo boschi da bruciare!

Bossi: energia a basso costo? Abbiamo boschi da bruciare!

Tra “coglioni”, “infami”, “fanculo” a Roma, minacce e ricatti, Bossi nel consueto linguaggio ricco di argomenti ha improvvisato anche un’uscita da esperto della produzione di energia, di cui praticamente nessun giornale si è interessato. Per difendere i posti di lavoro e per lo sviluppo, il senatur, nel comizio a piazza Duomo di domenica scorsa, ha sentenziato che ci vuole energia a basso costo.

Così, visto che il petrolio scarseggia, il gas non lo regala nessuno e il sole delle Alpi sembra un’incognita, come si può risolvere il problema? Semplice, con la legna.

Ricco di boschi, almeno sino ad oggi, quindi di legna a buon mercato da bruciare nelle centrali, il Nord, secondo Bossi, vincerebbe a mani basse la sfida dell’autonomia energetica.

Sul palco e tra il pubblico nulla da eccepire. Ben pochi devono aver capito qualcosa, ma l’idea del capo è sempre geniale, chi oserebbe metterla in discussione? Ma il Segretario Federale, memore dell’autarchia nei periodi di guerra, avrà pensato che una centrale elettrica in fin dei conti non è altro che un camino, un tantino più grande, ma nulla di più.

Certo, se avesse chiesto un po’ in giro avrebbe scoperto che ci vogliono 150.000 tonnellate tra legna (per giunta da movimentare), paglia, residui della raccolta di mais e altri prodotti agricoli (solo una parte di quei materiali noti anche come biomasse) per ottenere, indovinate un po’, 49 MW. Pochini per dare energia al nord, sufficienti al massimo per un paesetto o due. Questi dati sono rintracciabili sul sito di Zignago Power progettata dalla danese AET.

Se poi leggiamo quanto scrive Giuliano Serioli, 50 mila quintali di legna corrispondono ad “un bosco di 50 ettari”. Dopo gli opportuni calcoli, che non possono tralasciare il fatto che le calorie del legno sono modeste rispetto ai combustibili tradizionali, si può anche prevedere quanto tempo ci vorrà per mangiarsi tutto il patrimonio forestale alpino. Nell’attesa, la situazione potrebbe essere resa più piacevole utilizzando sul barbecue qualche bistecca d’orso che, dopo i divieti dei NAS, arricchirebbe il prossimo menù delle feste della Lega Nord, almeno in Trentino.

Ma purtroppo le emissioni delle centrali a legna (ammesso che si tratti solo legna e che non venga trasportata da altri siti) sono un concentrato di inquinanti nocivi (vedi qui) non solo per la salute umana ma anche per le produzioni agricole e per gli allevamenti.



Insomma l’intera catena alimentare potrebbe essere compromessa più che da un’idea geniale da un’idiozia energetica, in grado di procurare danni costanti e duraturi. Non a caso la Regione Emilia Romagna ha imposto precise linee guida che vietano l’entrata in funzione di impianti a “biomasse” nelle aree di tutela del formaggio Parmigiano Reggiano.

E quindi cosa c’è da guadagnare? A parte l’immissione di gas serra, che non potrebbe essere compensata dalla crescita di nuovi alberi, non ci sono filtri che azzerano le emissioni di NOx (ossidi di azoto), PM10 e PM 2,5 (polveri sottili e ultrafini) e le diossine sicuramente cancerogene.

Per non parlare poi del danno alla biodiversità causato dall’eliminazione o dalla contrazione delle aree boscate, un patrimonio da difendere se almeno si vuole assicurare un futuro al pianeta. Ma questo è probabilmente l’ultimo dei problemi per Bossi & C. perché un programma della Lega Nord a firma dell’on. Pini, intende abolire limiti e divieti previsti per specie cacciabili (esempio il fringuello) o estendere i periodi di caccia da agosto a tutto febbraio, ponendo persino problemi di interpretazione su come debbano essere considerati i 100 metri di distanza da una casa per un appostamento fisso con fucile, alla faccia della maggioranza dei cittadini.

Ma ritornando a Bossi, forse ha ragione un tifoso della Lega (o ex?) che commenta deluso la giornata sul quotidiano on line l’Indipendenza.

Decine di migliaia di persone hanno fatto chilometri di strada, speso tempo e soldi per ascoltare 3-4 dirigenti (o pseudo-tali) tra cui un Umberto Bossi oramai completamente slegato dalla realtà e incapace di rappresentare la rabbia sempre crescente del Nord. Addirittura il Senatur si è messo a parlare di “centrali a legna” per produrre l’energia necessaria a difendere i nostri posti di lavoro… Mah… Le centrali a legna… Chi costringe Bossi ad esibirsi in piazza e fare “tristi figure” arreca a lui (che non lo merita) e alle istanze autonomiste padane un danno d’immagine impressionante…

E il danno all'Italia?

Commenti all'articolo

  • Di paolo (---.---.---.237) 24 gennaio 2012 16:36

    Il danno all’italia purtroppo c’è già stato . Adesso prova a raccontare ad un danese che questo non è un pistola che gira per i bar ma un ministro della Repubblica Italiana e vediamo se ci crede .O meglio , se ci crede allora vuol dire che siamo messi ancora peggio.

  • Di (---.---.---.6) 24 gennaio 2012 20:43

    Il problema non è il personaggio che non è più un ministro quanto il fatto che, nonostante tutto, riesca ad avere un seguito nella società. A volte la battuta può anche essere simpatica, ma che un discorso si traformi in una battuta purtroppo non fa che minare la nostra credibilità come paese, sperando che qualcosa si sia salvato. Dall’estero è complicato distinguere e spesso si generalizza.

  • Di paolo (---.---.---.15) 26 gennaio 2012 19:16

    Non è più ministro grazie a Dio e perché l’ex governo è stato commissariato dall’Europa .
    A quanto mi risulta Bossi più che simpatiche battute dice volgarità e stupidaggini cosmiche come quella che ci ha riportato l’articolo , per il resto concordo con quello che dici ,ossia che visti da fuori siamo tutti con la stessa etichetta ,e questo mi fa incazzare ancora di più .
    ciao

  • Di (---.---.---.6) 26 gennaio 2012 20:08

    Purtroppo concordo ma occorre tenere alta l’attenzione e se possibile estenderla agli addormentati della tv.

  • Di Renzo Riva (---.---.---.252) 3 febbraio 2012 19:24
    Renzo Riva
    Certo è che se (xxx.xxx.xxx.6) si firmasse sarebbe più credibile.
    Ho votato i 4 interventi ma i due (xxx.xxx.xxx.6) con riserva.
    .
    "Possiamo essere felici con meno opulenza, perché in una società senza privilegi, non ci sono poveri. (André Gorz, Le Sauvage, 1975)" 
    .
    Non esisterà mai una società senza poveri pertanto...
    I privilegi non creano i poveri bensì sono i poveri che creano i privilegiati.

    http://renzoslabar.blogspot.com/2011/07/blog-post.html 

    Dal libro

    L’illusione dell’energia dal Sole"
    del prof. Franco Battaglia
    .
    Tabella
    POTENZA SPECIFICA (P) 
    E INCIDENZA D’USO (C) (negli USA)
    DELLE TECNOLOGIE SOLARI 

    ..........................................P [W/m2]............C[%] (USA) 
    ________________________________________

    Solare termico..........................80................< 0,1% 

    Solare fotovoltaico...................20................< 0,1% 

    Solare termoelettrico................10..................< 1 % 

    Eoliche......................................2.....................2 % 

    Idroelettrico..............................1....................53 % 

    Legna da ardere.......................0,1...................38 % 

    Bio-carburanti......................< |0,05|*..............6 %

    * |0,05| Valore assoluto
    .
    Per curiosità provate a fare due conti
    prendendo tutta la superficie dell’Italia di 301.336 km²
    e guardate il risultato per la legna da ardere e per i bio-carburanti.
    Sorprendente vero come i numeri inchiodino chiunque alla verità dei fatti!
    Non parliamo poi dei costi. 


    Mandi,

    Renzo Riva

    C.I.R.N. F-VG – Comitato Italiano Rilancio Nucleare
    e
    P.L.I. F-VG – Energia e Ambiente

    [email protected]
    Skipe: renzoriva1949
    http://renzoslabar.blogspot.com/
    +39.349.3464656
    • Di (---.---.---.232) 3 febbraio 2012 21:57

      xxxxxx6 è l’autore dell’articolo.
      Per quanto riguarda poveri etc. trovo singolare che i poveri creino i privilegiati e addirittura i privilegi. Penso che accada esattamente il contrario come la nostra realtà quotidiana dimostra. E poi va considerato anche il concetto di "opulenza".
      Sulla questione energia nucleare ognuno ha le sue opinioni e io non devo convincere nessuno. Trovo tuttavia questa forma di energia estremamente incontrollabile oltre che contrassegnata da tragedie umane che spero non si verifichino più . Per come oggi è nota, l’energia nucleare non può essere considerata l’energia del futuro . Chi afferma il contrario non può decidere anche per chi ha ragionevoli e fondati dubbi. I dati che lei fornisce, anche ammesso che siano validi oggi sono destinati a cambiare radicalmente in futuro. Ma una cosa è certa. Esiste una fonte disponibile e gratuita che non ha incontrato ancora la tecnologia giusta o gli investimenti giusti ed è proprietà di tutti: il sole.

  • Di Renzo Riva (---.---.---.252) 3 febbraio 2012 19:29
    Renzo Riva

    Dimenticavo: Bossi non nominatelo proprio più.

    Lasciatelo che si crogiuoli friggendo nella stupidità; comne i suoi assunti dimostrano.



  • Di Renzo Riva (---.---.---.92) 4 febbraio 2012 21:26
    Renzo Riva

    Il Sole sarà pure gratuito finché brilla nel firmamento;
    peccato che l’Italia si dovrà svenare economicamente nei prossimi vent’anni
    per pagare 140 miliardi di Euri.

    Poi dopo aver finito di pagarli li dobbiamo buttare
    perché hanno una resa non più sostenibile;
    sperando che durante la loro vita si siano dovutiesostituire
    solo due volte le apparecchiatture INVERTER.

  • Di Pietruccio (---.---.---.186) 5 febbraio 2012 12:14

    Un paio di anni fa la pagliacciata del nord ricco di foreste (insieme ad altre uscite dello stesso tenore) la "spargeva" un signore di nome Jeremy Rifkin, da posizioni ambientaliste in chiave antinucleare, e veniva celebrato come un grande economista, un vero "guru" (tanto per capirci dopo il suo intervento in sicilia a una conferenza sull’energia promossa dal governatore dalla regione Lombardo, lo stesso governatore ha cambiato linea assestandosi su posizioni molto vicine al "guru", e anche qui in trentino è stato chiamato ai massimi livelli a "pontificare" il "verde").

    Io ho impestato il web a destra e a manca per spiegare come stanno le cose: conti alla mano (numeri, non solo discorsi) è evidente che l’energia da biomasse non può dare che un certo contributo, importante sì, ma nel suo piccolo, e solo se ben regolata e ben gestita. Notare che sulle rinnovabili il problema principe è non far travolgere il paese dalle speculazioni che a questo punto cominciano a pesare in modo insopportabile: a titolo di esempio ricordo che il PV finora è costato almeno 40 miliardi di € - soldi finiti buona parte all’estero - e solo quello già installato costerà tramite tasse ai tartassati cittadini 80 miliardi di €. La differenza finisce nella speculazione italiana: interessi bancari e grossi investitori (quelli che mettono il PV al posto dei campi coltivabili). Il tutto per avere sì e no il 3% dell’energia elettrica pari allo 0.5% del fabbisogno di energia totale.

    Com’è che solo adesso che quella cosa (che diceva Rifkin) la dice Bossi appare chiaro che sia una scemenza?

    Non è che
    in italia manca un po’ di competenza e la gente parla solo per ideologia (senza sapere, in realtà, cosa dice)?

  • Di (---.---.---.232) 5 febbraio 2012 19:16

    Rifkin è un premio Nobel e quindi merita di essere ascoltato. I riferimenti che trovo sull’energia verde di Rifkin parlano di solare, eolico, idrogeno e geotermico. Credo abbia detto anche qualcosa sull’energia dai rifiuti ma non credo li volesse bruciare: produrrebbero diossina e altro.
    Premesso che sono contrario a cambiare coltivazioni di tipo alimentare con altre per scopi diversi, non ho trovato citazioni in cui Rifkin affermasse di voler utilizzare il legno dei boschi (a meno che non si trattasse di impianti da 1-2 MW). Sarei contrario a prescindere dal personaggio. Qui non è una questione di ideologia è solo una questione di ragionevolezza e neanche voglio convincere nessuno, semmai vorrei fornire un contributo per tentare, ognuno per la sua strada, una riflessione, un modo autonomo di cambiare direzione.

  • Di Renzo Riva (---.---.---.253) 7 febbraio 2012 23:33
    Renzo Riva

    Al Gore’s Nobel Peace Prize Jury Placed Under Investigation

    http://johnosullivan.livejournal.com/44874.html

    Non la ritengo una buona notizia
    al pari dell’attribuzione del premio Nobel per la Pace
    all’IPCC ed Al Gore.
    .
    Nobel fu fatto becco dalla moglie
    con un professore francese di matematica.
    Ecco perché non esiste un premio Nobel
    per le Scienze Matematiche.
    .
    Oggi l’Accademia delle Scienze svedese
    ha rifatto becco il premio Nobel
    avendolo attribuito a dei ciarlatani per giunta cialtroni (Jeremy Rifkin compreso).
    .
    Non ora bensì allora si doveva investigare.
    .
    Oggi sembra più una caccia alle streghe.

    Mandi,

    Renzo Riva
    [email protected]
    +39.349.3464656

    PS= La molecola della diossina si spacca a 1200 °C dando origine ad altre sostanze non cancerogene.
    Negli inceneritori esistono dei post bruciatori per tale bisogna.

    • Di (---.---.---.232) 9 febbraio 2012 20:27

      Il fatto di essere o essere stato o esserlo nel futuro, nonè un motivo scientificamente attendibile per valutare metodi e persone. Fra l’altro Al Gore è stato truffato in California (se ricordo bene) nella corsa elettorale. E chi ha vinto? Forse uno che non era becco ma un prodotto americano classico.
      Sulla questione della diossina non ho informazioni sui "post bruciatori" che interverrebbero per "eliminare" la diossina. Non so in quali termovalorizzatori o cancrovalorizzatori sia stato impiegato il post bruciatore. Ma se una rilevazione non viene fatta al camino per me non vale nulla.

  • Di Pietruccio (---.---.---.186) 7 febbraio 2012 23:39

    Non è vero che Rifkin è un Nobel
    http://it.wikipedia.org/wiki/Jeremy_Rifkin
    vai pure a vedere la lista dei premi nobel,
    né è vero che sia il consulente energatico di Obama

    Qui, quando parla delle risorse dell’italia cita le biomasse del Trentino
    http://www.repubblica.it/2008/04/sezioni/ambiente/rifkin-idorgeno-italia/rifkin-energia/rifkin-energia.html
    che sarebbero i nostri boschi.

    • Di (---.---.---.232) 8 febbraio 2012 14:48

      E’ vero non è un premio Nobel. Di Obama non so nulla. E’ vero che Rifkin parla di biomasse. Ma non dice se gli impianti sono di 1 MW o 130 MW. Ma è abbastanza chiaro che gli impianti a biomasse hanno senso se sfruttano SOLO i residui di una lavorazione come quella del legno. Quindi parliamo di 1-2Mw non di più. Anche perchè al di là delle emissioni, non si farebbe in tempo a mettere a dimora quello che si brucia. Poi per trasportare tonnellate di legna in montagna occorre combustibile. Poi una centrale non è il caminetto del salotto. Per ritornare a Rifkin, in quell’intervista mi sembra punti su altre fonti rinnovabili davvero, non finte.

    • Di (---.---.---.186) 8 febbraio 2012 19:58

      Lui cita le biomasse Trentine per dire che non serve il nucleare. Ricordo che un rettore EPR, quelli che avrebbe dovuto costruire l’italia, produce 12.5 TWh [=miliardi di kWh] all’anno con una potenza di 1600 MW e fattore di utilizzazione circa 90%: non ha niente a che vedere con quello che citi tu (qualche MW).

      Quindi Rifkin è uno sprovveduto (quell’articolo e altri suoi interventi sono costellati di sciocchezze), ma nessuno se l’è sentita di dirlo: lasciare il futuro dei nostri figli in mano a gente di quel tipo significa distruggergli la vita già da piccoli.

      I problemi ci sono e non è certo il solo nuclere a risolverli, ma gente come Rifkin, per un verso, o Bossi, per l’altro, a lasciarli fare e anche solo a dargli credito farebbero più danni della bomba atomica: ricordo, a questo proposito, che per i malfunzionamenti dell’economia e per l’avidità e il cinismo di chi comanda in certi paesi muoiono 12 milioni di bambini all’anno di fame - senza contare gli adulti... 

      Con questo voglio dire che non c’è niente di più pericoloso e dannoso di una cattiva economia, neanche la guerra (ad esempio la II guerra mondiale ha fatto 60 milioni di morti in tutto - civili adulti e bambini compresi).

  • Di (---.---.---.232) 9 febbraio 2012 11:05

    Non sarei categorico su chiunque. Penso siano accettabili anche alcune ipotesi di Rifkin o Latouche, ma il fatto importante è che questa economia sta rendendo il pianeta una discarica cementificata e che quindi non sono ammissibili lo spreco, i privilegi e il mantenimento forzato e bellico di un’energia che si basa ancora sul petrolio. Il problema è quanti si rendono conto della situazione e quanto tempo rimane per cambiare la rotta.

  • Di (---.---.---.186) 9 febbraio 2012 18:43

    Su tutto questo sono pienamente d’accordo. Ci aspettano tempi duri: ma come fare a far prevalere l’equilibrio e la ragionevolezza?

  • Di (---.---.---.232) 9 febbraio 2012 21:44

    E’ una bella domanda con tante risposte, e quella giusta chissà qual è. Però diceva un amico: se c’è qualcosa da fare che dipende da te, fallo; se invece il risultato non dipende da te ma da altri, stattene tranquillo, non ti dannare. Si può vedere la realtà così, oppure in senso negativo tipo non c’è niente da fare o ancora, facciamo quello che si può almeno potremmo dire di non aver nascosto la testa nella sabbia e di essere serviti a qualcosa.

  • Di (---.---.---.62) 24 maggio 2012 14:06

    Povero Bossi!
    Abbiate pietà di lui...
    Oltre ad essere quello che è (e per questo motivo non può smentirsi con discorsi diversi da quello di domenica) rappresenta pur sempre una fetta considerevole di poveri ignoranti e anche tanto stupiti italiani, o no?
    Chi può votare un ignorante se non un altro ignorante più ignorante di lui?
    E notate bene che quando dico ignorante non voglio offendere nessuno, ovviamente.
    Saluti a tutti
    Giuseppe

  • Di Giorgio Zintu (---.---.---.210) 24 maggio 2012 14:09
    Giorgio Zintu

    In realtà l’ignoranza fa parte del patrimonio degli italiani di qualsiasi latitudine. Il problema è che per sapere bisogna leggere, ascoltare, documentarsi e a volte sbagliare. Tutta roba che costa fatica.

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