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L’Italia perde una posizione nell’Indice di Percezione della Corruzione di Transparency International 2020

Appuntamento annuale con il rapporto pubblicato da Transparency International sull’Indice di Percezione della Corruzione (CPI) che posiziona l’Italia al 52° posto sui 180 Paesi esaminati. Si tratta di una situazione sostanzialmente in linea con il 2019 ma che si traduce nella perdita di una posizione dopo alcuni anni di trend positivo. Al primo posto si conferma ormai da anni la Danimarca che dovrebbe diventare un modello di studio.

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Indice di Percezione della Corruzione 2020
(fonte Transparency International)

Alla presentazione del CPI 2020 sono intervenuti Iole Anna Savini e Mario Ferrario, rispettivamente presidente e vice presidente di Transparency International Italia, Giuseppe Busia, presidente di ANAC Autorità Nazionale Anticorruzione, Giovanni Tria, economista e già Ministro dell'Economia e delle Finanze e, nel ruolo di moderatore, Alessandro Plateroti, editorialista de Il Sole 24 Ore.

E’ bene precisare che la valutazione e formazione degli indici è effettuata sulla base di 13 strumenti di analisi e di sondaggi che coinvolgono esperti e mondo dell’economia e riguardano il settore pubblico. Il punteggio finale è determinato in base ad una scala da 0 (alto livello di corruzione percepita) a 100 (basso livello di corruzione percepita).

Si può affermare è che grazie anche all’azione di organizzazioni come Transparency che il nostro Paese si è dotato di alcuni strumenti che le hanno permesso di fare progressi nella lotta a una corruzione molto radicata. Tra le buone azioni si può citare il diritto generalizzato di accesso agli atti della Pubblica Amministrazione da parte dei cittadini, l’introduzione e la tutela dei “whistleblower”, la legge anticorruzione del 2019, la trasparenza nei finanziamenti ai partiti..

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CPI 2020 - La posizione dell’Italia

Alla luce della classifica CPI appare anche in tutta evidenza come tutte le misure adottate non siano ancora valutate sufficienti da parte del mondo delle imprese e degli investitori esteri. Giovanni Tria, già Ministro dell’Economia, ha sottolineato come gli Indici di percezione della corruzione influenzino quella business community che punta al rendimento degli investimenti e che teme la corruzione nella burocrazia pubblica, il mancato intervento dei controllori o la farraginosità degli iter giudiziari, i rischi legali, situazioni alla quale si aggiunge, come noto, il ruolo esercitato dalla politica.

E l’insieme di questi aspetti non può non riguardare la gestione dei fondi Next Generation EU che, sempre secondo Tria, può tradursi nella dispersione di risorse pubbliche da evitare con la prevenzione e con strumenti di controllo che non siano tanto formali quanto sostanziali, con valutazioni preventive di impatto economico e costi/benefici, con una banca dati appalti aperta e con prezzi di riferimento esposti.

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Giuseppe Busia

In questa direzione anche l’intervento di Giuseppe Busia, succeduto a Raffaele Cantone alla presidenza di ANAC, che ritiene ci si debba concentrare sui contratti pubblici come elemento critico del sistema. Il ruolo dell’Autorità Anticorruzione appare centrale soprattutto nell’attuale momento emergenziale, e in prospettiva con la gestione dei fondi europei, in cui si chiedono procedure veloci e semplificazione delle procedure per l’assegnazione di appalti. La digitalizzazione con la banca dati dei contratti pubblici finalizzata alla pubblicazione e trasparenza dei dati favorirà sia l’utilizzo corretto dei fondi pubblici che la qualità della spesa nell’interesse della collettività e riducendo i rischi della corruzione.

Se si può considerare un buon risultato il fatto che l’Italia abbia guadagnato 11 punti dal 2012 a oggi in questa classifica della corruzione percepita, è altrettanto vero che la montagna di danaro pubblico per combattere la pandemia eserciti una straordinaria attrazione per le organizzazioni criminali. Per citare un esempio, Jurgen Stock, alla guida dell’Interpol dal 2014, ha dichiarato nel dicembre scorso: “il vaccino è l'oro liquido del 2021, la cosa più preziosa da distribuire il prossimo anno e la mafia e le altre organizzazioni criminali sono già preparate”.

Altra dichiarazione puntuale è quella di Marin Mrčela presidente del Gruppo di Stati contro la corruzione del Consiglio d’Europa (GRECO) che ha chiesto di “garantire che la trasparenza e la responsabilità siano parte delle politiche di salute pubblica e l’integrità sia al fondamento di ogni sforzo di recupero. Non ci sia posto per la corruzione nel settore sanitario. Si eviti il conflitto di interessi. L’approvvigionamento avvenga con integrità, credibilità e trasparenza”.

La domanda che ci si pone è se il nostro Paese sia pronto per questa emergenza perché sbagliare ora significherà compromettere l’economia, il benessere e lo stesso futuro delle nuove generazioni.

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