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Bob Dylan, il giovane di settant’anni che dipinge

Era il 1966 quando Bob Dylan rischiava di perdere la vita in un incidente stradale che lo ha tenuto per un po' lontano dalla musica e costretto all'immobilità. L'episodio ha cambiato il corso della sua vita: è da questo momento, infatti, che decide di abbracciare il mondo dell'arte e trascorrere il tempo a dipingere. "Me ne vado a Woodstock, voglio vivere in campagna, voglio solo dipingere" avrebbe detto di lì a poco ai suoi amici.

E così, inizia a disegnare, frequentare lezioni di pittura e realizzare copertine per i dischi - come quella per l'album "Music from big pink" dei The Hawks. Era il 1968, Dylan aveva studiato con molto interesse Chagall - è così che inizia a mostrare curiosità nei confronti della storia dell'arte - e l'atmosfera di quella copertina ne riflette in parte l'influenza.

Dylan dipinge da sempre, ovunque si trovi, in tournée, in albergo o in pausa. D'altra parte più volte ha affermato di "sentirsi intimamente un pittore".


Nel 1994 l'editore Prestel pubblica "Drawn blank", una raccolta di opere che hanno visto la luce negli ultimi vent'anni: si tratta soprattutto di acquerelli che riproducono ritratti, interni, paesaggi, nudi di sapore vangoghiano ed espressionista. Dylan continua a realizzare copertine per dischi e proprio i suoi disegni illustrano alcuni suoi dischi ("Selfportrait" nel 1970 e "Planet waves" nel 1974).

Dopo la prima mostra personale a lui dedicata, inaugurata nel 2007 in Germania e presentata nel 2010 in Italia, Dylan pittore viene scoperto da Larry Gagosian - non so se mi spiego: si tratta di uno dei galleristi più influenti del mondo! - che trova in questo giovane di settant'anni una risorsa notevole. Ed è così che lo introduce nella cerchia dei suoi artisti.

Dal 5 febbraio al 10 marzo in una mostra a Milano sono esposti acquerelli - e non solo - della nuova serie di Dylan ambientati nella New Orleans degli anni Quaranta e Cinquanta.

Che Dylan dipingesse era cosa nota... ma forse nessuno immaginava tutto questo!

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