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Beauty Contest: ecco come si regalano le frequenze a Mediaset

Il beauty contest, letteralmente traducibile con "concorso di bellezza", è uno strumento attraverso il quale si perviene alla ripartizione, in maniera proficua, delle risorse a coloro che le possono utilizzare, assegnando alle risorse stesse il più alto valore dal punto di vista economico e finanziario.

Che cosa è successo in Italia?

Il governo Berlusconi, per volontà dell’allora ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, stabilì di aggiudicare tramite un beauty contest l’assegnazione delle frequenze televisive invece di procedere con una normale e regolare asta competitiva.

Con il beauty contest si regaleranno le frequenze televisive all’operatore che più soddisfa a certi parametri richiesti dal Ministero dello sviluppo, che sembrano confezionati propriamente per la tv pubblica e per Mediaset (ma guarda tu le coincidenze...).

La piattaforma satellitare di R. Murdoch Sky, si è chiamata fuori pochi giorni fa dall’asta per l'assegnazione gratuita delle frequenze digitali terrestre, adducendo i tempi poco chiari e regole discutibili inconciliabili, secondo loro, con un mercato televisivo e uno scenario competitivo che è invece in veloce e continua evoluzione.

Il Presidente Mario Monti è stato commissario europeo Antitrust, il sottosegretario Antonio Catricalà è stato presidente dell’Agcom, hanno competenza in materia: si rendono conto di quello che sta avvenendo per le frequenze televisive? 

Il governo prenderà qualche provvedimento in tal senso, tenuto conto che lasciando le cose così lo Stato (cioè noi) perderà qualcosa come quattro miliardi di euro d’introiti?

Petizione: fermiamo il Beauty Contest.

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