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Bavaglio alla rete

Ci provarono nel 2007 con la Levi-Prodi ed ora tornano all’attacco...

Era l’ottobre del 2007 quando venne approvato il disegno di legge Levi-Prodi che prevedeva la creazione di un registro nazionale dei blog italiani e l’estensione dei reati a mezzo stampa di tutti quelli che si sarebbero registrati, nonchè del reato di stampa clandestina per chi non avesse accettato di farsi "schedare"in questo fantomatico registro nazionale.

Una sollevazione di tutti i blogger nazionali nonché le forti critiche da parte di alcuni deputati come Di Pietro e il ridicolo a cui si sarebbe sottoposta la nazione agli occhi del mondo (vedi commenti ironici del Times),eliminarono questo ridicolo decreto legge.

Oggi, i soliti noti, ci riprovano.


Questa volta, però, la tattica è più subdola.

Il vecchio decreto Levi-Prodi, viene riproposto in versione modificata dal senatore D’Alia (UDC) come emendamento al noto pacchetto sicurezza(DDL 733).

L’articolo 50 bis del disegno legge 733 recita: "Quando si procede per delitti di istigazione a delinquere o a disobbedire alle leggi, ovvero per delitti di apologia di reato, previsti dal codice penale o da altre disposizioni penali, e sussistono concreti elementi che consentano di ritenere che alcuno compia detta attività di apologia o di istigazione in via telematica sulla rete internet, il Ministro dell’Interno, in seguito a comunicazione dell’autorità giudiziaria, può disporre con proprio decreto l’interruzione della attività indicata, ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine."
In via teorica la cosa non è del tutto sbagliata ma vorrei ricordare che nelle tipologie di reato descritte in questo articolo possono benissimo rientrare le critiche al pacchetto sicurezza o il decreto anti intercettazioni ad esempio.
In pratica questo emendamento legalizza la censura e l’oscuramento di quei siti o blog che per una qualsiasi ragione vollessero criticare l’operato del governo o legi ingiuste.

Le pene, fra le altre cose, sono pesantissime: da 50mila a 250 mila euro di multa e fino a 5 anni di carcere se i reati imputabili rientrassero nell’articolo 414 del codice penale(istigazione a delinquere).


L’avvocato Daniele Minotti, contattato da Punto Informatico, commenta così questa legge: i reati d’opinione sono reati che non sono inquadrati dalla legge in maniera definita, che potrebbero sovrapporsi con la manifestazione del pensiero dell’individuo, un diritto tutelato dall’articolo 21 della Costituzione. I provider, concordano, i consumatori, potrebbero trovarsi ad agire come setacci della libera espressione: il filtraggio può essere ordinato qualora "sussistono concreti elementi che consentano di ritenere" che sia stato commesso un reato.
In pratica, la democratica Italia, si ritrova una legge degna della "democratica" Cina.

Il senatore D’Alia definisce questo provvedimento necessario per impedire che si ripetanoi fatti accaduti sul social network Facebook, cioè inneggio a capi mafiosi, terroristi ecc.

Una scusa che potrebbe convincere solo chi non utilizza mai la rete come mezzo informativo e si riempie della "cultura" dei media tradizionali o per benpensanti dalla falsa morale.

In realtà si tratta dell’ennesimo tentativo di censurare uno strumento che fornisce notizie ed informazioni non filtrate e non politicizzate da partiti o da grossi gruppi di potere (industriali, banchieri,ecc.).

Se qualcuno non ferma questa folle legge,un giorno,perfino questo sito potrebbe trovarsi a fare i conti con la censura.

Magari solo perchè qualcuno definisce ingiusti i privilegi dei nostri governanti o perchè critica questo o l’altro politico.

La democrazia italiana è sempre più in pericolo e la maggior parte della gente sembra non notarlo...

E’ forse questa la vera sconfitta, l’indifferenza.

Commenti all'articolo

  • Di maurizio carena (---.---.---.230) 12 febbraio 2009 13:20
    maurizio carena

      bell’articolo. tema attualissimo.
     permettimi due chiose.
     1 questo sito correra’ sicuramente dei rischi, se passa tale legge di stampo fascista. e’ fatta apposta.
     2 la parola democrazia, quando riferita all’Italia recente, la virgoletterei, viste le leggi vergognosamente liberticide della casta. Io vedo demagogia, corsa al potere, razzismo, censura: dove sarebbe la democrazia?
     La censura internet, di questo si tratta, e’ solo l’ennesima conferma del regime che si consolida sempre piu’, nella nostra indifferenza.
     m.c.

  • Di http//illupodeicieli.leonardo.it (---.---.---.168) 12 febbraio 2009 14:07

    Infatti occorre che chi ha un blog ne parli, non aspetti la manna dal cielo. Il suggerimento di alcuni è quello che mi pare abbia fatto anche Grillo, cioè di scrivere email a questo signore che ha proposto questa legge. Aggiungo di scrivere ai propri eletti in parlamento (vabbè:a quelli che Walter,Silvio & co. ci hanno detto che potevamo votare, visto che non potevamo scegliere chi candidare e poi votare!). Ovvio che se passasse la legge disobbedirei, con garbo, ma lo farei.

  • Di miki (---.---.---.51) 13 febbraio 2009 11:55

     Cosa possiamo fare....????
    Lo chiedo sul serio, Cosa possiamo fare???

    • Di pint74 (---.---.---.190) 13 febbraio 2009 20:47
      pint74

      Ci sono un paio di siti che si stanno occupando di questa faccenda,uno è quello di beppegrillo.it e l’altro
      è http://www.antoniodipietro.com/2009... di antonino che sembra molto attivo nella difesa dei diritti del cittadino.Puoi contattare direttamente il caro senatore ed esporre i tuoi pensieri,tentar non nuoce...Basta usare un linguaggio semplice e privo di ironia o di offese(anche se se li meriterebbe),indirizzo [email protected]
      Se pervenissero al caro D’Alia,un numero sufficiente di email che siano chiaramente contro questo decreto forse forse lo ritirerebbe...
      Però,cosa importante,più siamo meglio è.Bisogna parlarne in giro e sottolineare come sia pericoloso per la nostra libertà se questa legge passasse.Bisogna svegliare la gente comune e farla partecipare attivamente alla vita politica di questo paese.Bisogna insegnargli che cosa vuol dire vera informazione,spiegare che il web non è usato solo per passare il tempo ma anche per crescere ed imparare,scambiasi idee e conoscenze.Metterli al corrente delle notizie che non arrivano in tv (e parlo di quelle notizie censurate o parzialmente non dette perchè scomode per i nostri politici ed industriali) e dire loro che queste si trovano solo in rete che possono mettere al riparo da fregature o ingiustizie varie...
      Aprire gli occhi alla gente,è questo che bisogna fare,svegliarli dal loro torpore.Tieniti aggiornata in rete è guarda quali provvedimenti prenderanno gli altri siti o blog.Sicuramente ci saranno reazioni molto presto...
      L’importante,però,è diffondere la conoscenza e soprattutto provvedimenti come questi che sono passati innosservati...

  • Di Angelo55 (---.---.---.213) 15 febbraio 2009 18:34

    Lo Stato totalitario fa di tutto per controllare i pensieri e le emozioni dei propri sudditi in modo persino più completo di come ne controlla le azioni. (da Letteratura e totalitarismo, in Romanzi e saggi)
    George Orwell


    Sono molto amareggiato, ma ho la consapevolezza che l’autoorganizazione, l’impegno , la mobilitazione sia l’unico modo per contrastare questo lento e inesorabile degrado.

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