• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Banche: una storia tutta italiana

Banche: una storia tutta italiana

Cose tutte italiane. Fatti che affondano le loro radici nel passato e paventano tempi non facili, dopo la truffa effettuata ai danni dei risparmiatori della banca Etruria. Con i tempi che corrono, c'è d'aspettarsi qualunque cosa e con un mercato sempre più aggressivo che fagocita la vita delle persone, siamo destinati a soccombere difronte ai camaleonti della finanza. Il salvataggio della Banca Etruria insieme ad altre tre banche popolari, richiama alla mente lo scandalo della Banca romana, sotto il governo Giolitti.

Il malaffare ha sempre caratterizzato il nostro Paese e nel tempo, pur cambiando gli scenari, è come se il virus latente della corruzione si svegliasse per colpire e fare vittime. Il governo nel tentare di fare acrobazie, mettendo al riparo i dirigenti della banca Etruria, non ha tenuto conto, che in quella Banca rivestivano incarichi di primo piano il padre della sua ministra, e ci lavoravano il fratello e la cognata della Boschi. Roba da far rabbrividire, roba da toglierti la pace e chiuderti lo stomaco. Chi ha lavorato una vita, per racimolare un piccolo gruzzolo, di colpo se lo vede sfilare da sotto al naso ed in un momento l'esistenza si azzera difronte ad un'ingiustizia lampante che invece di tutelare i deboli, va in aiuto dei più forti.

A ritornare indietro nel passato, un qualcosa di simile successe con lo scandalo della Banca romana, che non condannò i responsabili, dopo averli in un primo momento incriminati. Eppure emerse chiaramente che veniva erogato denaro, che apparteneva ai clienti che lo avevano depositato e che le banca avrebbe dovuto utilizzare per investimenti nel breve periodo. La banca romana invece di attenersi a stamapare 60 milioni di lire ne mise in circolazione il doppio. A beneficiarne faccendieri, giornalisti e politici, che avevano attinto a quei fondi per le proprie campagne elettorali.

Come la stampa dell'epoca riportò, si verificò che le banche avevano aperto linee di credito inesigibili per la crisi economica ed il crollo del mercato immobiliare. In poche parole a farne le spese erano i piccoli clienti, che non potevano avere indietro il loro denaro per mancanza di fondi. Furono avviate due inchieste: parlamentare e giudiziaria, all'interno delle quali emersero connivenze tra politici e giornalisti, ma dopo aver raccolto una grande mole di atti, le carte più importanti vennero fatte sparire e come nella migliore tradizione italica, l'inchiesta fu insabbiata.

Questi sommariamente i fatti, che portarono alla caduta del governo presieduto prima da Giolitti poi da Crispi, e nonostante ci fosse il re, vennero indette nuove elezioni. Da ieri ad oggi, cosa è cambiato in questa Italia che perde pezzi ogni giorno che passa ? Innanzi tutto la mozione di sfiducia sulla Boschi non è passata. I grillini l'hanno presentata solo alla Camera, dove si sapeva come sarebbe andata. Solo in un secondo momento la mozione è stata presentata al Senato , calendarizzata per gennaio 2016. Ovviamente c'era in ballo l'elezione dei tre membri della Consulta, ed il movimento aveva interesse che si eleggesse un suo rappresentante; segno che in questi anni, anche loro hanno imparato bene le alchimie politiche, ed in vista di una campagna elettorale vogliono prepararsi per avere il consenso, secondo un metodo ben collaudato della nostra politica.

Il salvabanche voluto da Renzi è servito a mettere al riparo personaggi eccellenti, come il padre della ministra Boschi, che continua a sedere su quello scranno, per fare riforme che hanno il sapore della beffa, come beffati sono stati quei piccoli risparmiatori, privati di quanto amaramente avevano messo da parte negli anni. Il sistema bancario per i pescecani è certamente solido.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità