• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Abolizione delle province: attenzione a non buttare anche il (...)

Abolizione delle province: attenzione a non buttare anche il bambino!

Di Pietro e l'Idv, seguiti dal PD, continuano a sostenere, associandosi al programma di Forza Italia prima e poi del PDL (manifesto della destra più esacerbata), la cancellazione delle province.

L'unica eccezione è la Lega. Ma intendiamoci. Lo scopo finale di questi non è la difesa della democrazia, ma solo di spazi di potere locale, là dove si sentono ancora forti.

Le provincie (e i comuni) al di là dei loro compiti istituzionali rappresentano comunque un simposio di democrazia, un luogo dove si dovrebbe discutere fra opposti ed avversari, politicamente e rappresentativamente parlando.

Cancellare e ridurre spazi e luoghi di discussione e rappresentatività può essere, dunque, sintomo di maggiore democrazia?

Questa la domanda che ci si deve porre di fronte all'attacco della destra più populista e demagogica. 

È questo un costo che in un momento di crisi non ci possiamo permettere? A parte il fondamento che la democrazia non è mai un costo, ma un bene, come ridurre quindi i costi?

Abbassando i privilegi (perché di questo si tratta e non di compensi) dei politici che ivi risiedono e svolgono il loro ruolo. Ogni rappresentante nelle istituzioni rappresentative dovrebbe avere lo stesso stipendio o salario che riceveva prima di essere eletto. Dovrebbe essergli garantito lo stesso livello di vita che aveva prima di "buttarsi" in politica. In fondo questa sua scelta è stata appunto una scelta e non un obbligo! affinché possa abbandonare la professione che aveva e fare soltanto il rappresentante del popolo. Si riuscirebbe così a ottenere che i politici non abbiano più ruoli o funzioni, avendo inoltre la possibilità di fare i rappresentanti del popolo a tempo pieno e più che pieno!

Ma, potrebbe dire qualcuno, così è facile essere circuito e corrompibile da parte dei vari poteri! Niente di più falso visto che oggi, con tutti i privilegi che hanno, i casi di corruzione, di concussione che coinvolgono i rappresentanti del popolo hanno raggiunto livelli mai visti in precedenza. Quindi il sillogismo che a maggiori compensi corrisponda minore possibilità di corruzione si è, ahimè, rivelato falso!

Ma se si continuasse con l'assioma che se la politica rappresenta un costo allora portandolo alle sue estreme conseguenze, saremmo condotti, inevitabilmente, passo dopo passo, all'eliminazione non solo delle province, ma anche dei comuni, e perché no anche delle regioni. E visto che ci siamo anche di uno dei due rami del parlamento, e poi alla riduzione dei parlamentari fino a rimanere con un manipolo di politici di professione (già oggi nominati e per finta eletti).

Eppure questo non rappresenta un caso così estremo, se già fin da ora si fa appello a proposte del genere che, confusionali come rumors di fondo e proventienti ora dall'una ora dall'altra parte dei vari schieramenti, non dovrebbero essere considerate come misure prese per far fronte all'emergenza, ma andrebbero inquadrate in un disegno preciso e reazionario (visto che di questo si parlava già nel programma di "rinascita democratica" della P2). 

Attenzione quindi a buttare l'acqua sporca. Si rischia di buttare anche il bambino!

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares