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Appello al prossimo Ministro alla Cultura

Auguriamoci che le domande che si farà il prossimo Ministro della cultura siano: "Come faccio a fare andare più cittadini a visitare i musei?", "Come faccio a fargli comprare e leggere più libri e giornali?", "Come posso farli andare di più a teatro, al cinema, a un concerto?".

Speriamo, certo, che si possano spendere più soldi nella tutela e nella valorizzazione ma anche, e soprattutto, nella realizzazione di strategie sensate e nella riorganizzazione dell’offerta culturale pubblica, visto che la domanda di cultura è forte, strutturata, solida e può essere incrementata notevolmente.

Per fare alcuni esempi di spesa in cultura, il Centro per il libro e la lettura ha commissionato alla Nielsen Company uno studio da cui scopriamo che nel 2011 23 milioni di Italiani hanno acquistato 135 milioni di libri con una spesa media pro capite di 28,97 € e con una spesa complessiva per libri di 1,5 miliardi di €. Rileva l’Istat che l’intera filiera della carta, editoria, stampa e trasformazione nel 2010 ha fatto registrare un fatturato di oltre 36miliardi di €.

Prendendo sempre come fonte l’Istat si rileva che (ultimo anno disponibile 2009) la spesa sostenuta per un biglietto o un abbonamento per assistere a rappresentazioni teatrali o musicali (38%), a spettacoli cinematografici (40%) o a manifestazioni sportive (22%) ammonta a circa 1,6 miliardi di €. La spesa media pro capite è di 27,62 €.

Il Ministero dei Beni e delle Attività culturali nel 2011 ha però rilevato che musei, monumenti e aree archeologiche (420 circa in tutto il territorio) hanno avuto 40 milioni di visitatori Italiani e non (+5% rispetto al 2010, ma ancora troppo pochi).

Il dato sconfortante però, come sappiamo, è che la metà sono gratuiti e che la spesa media derivante dalle biglietterie è di soli 2,76 € a visitatore (il biglietto medio degli Uffizi è di 4,80 € mentre il Colosseo e Pompei lo hanno a circa 7 €).

Così scopriamo che nelle casse dello Stato arrivano da quelle biglietterie soltanto 110,5 milioni di € in un anno. Nulla se lo confrontiamo al suo PIL (circa 1.500 miliardi di euro) e nulla se lo confrontiamo a una finanziaria media (50 miliardi di euro).

Nulla, davvero, o quasi, se lo paragoniamo ai ricavi di un’impresa editoriale come RCS Media Group che nel 2011 ha avuto un fatturato di circa 2 miliardi di €, o al fatturato di un’impresa televisiva come Mediaset che nel 2011 ha fatto 4,2 miliardi di €.

Politiche adeguate sui prezzi dei biglietti dei Musei, che incentivino anche le donazioni come avviene normalmente nei musei inglesi e americani per esempio, insieme a un aumento dell’offerta di qualità, diversificandola e rendendola più attrattiva, potrebbero cambiare radicalmente i dati dei nostri musei statali. Politiche di sostegno alla lettura e al libro ne incrementerebbero l’acquisto. E così per il teatro, il cinema, l’informazione. Basta che ci sia una chiara volontà politica, molta competenza e molta voglia di lavorare. Forza Ministro!

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