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Alluvione Messina: ecco il numero dei conti per le donazioni. Tra disperazione e rabbia

Nonostante oggi splenda il sole e la giornata sia quasi primaverile (20 gradi di temperatura), resta allerta meteo su Messina, dopo il disastro che ha coinvolto la provincia pochi giorni fa.
Il bilancio è stato tremendo: tre morti. Luca Vinci di 10 anni, strappato da un fiume di fango alle braccia della madre; insieme a Luigi e Giuseppe Valla, padre e figlio rispettivamente di 55 e 25 anni, travolti da una frana mentre si trovavano nella loro casa di Saponara. Il corpo di Luigi resta ancora sepolto sotto metri di detriti.
 
Ammonta a 700 il numero degli sfollati dai comuni della provincia tirrenica: Villafranca Tirrena, Rometta, Saponara, Barcellona Pozzo di Gotto. 100 famiglie nella sola Saponara, 25 nella vicina Rometta.
 
Gli abitanti hanno manifestato, anche su internet, insoddisfazione e rabbia nei confronti di politica e stampa, accusate di non aver dato molto risalto alla tragedia. Trattato come un dramma “di serie B” rispetto a quanto successo in Liguria poche settimane fa.
 
Un esempio: le uniche squadre di calcio ad aver osservato un minuto di silenzio in segno di lutto sono state le siciliane Catania e Palermo. Come a dire che i morti della Sicilia si piangono solo in Sicilia.
 
Intanto sono stati aperti i primi conti corrente attraverso i quali è possibile donare dei soldi agli sfollati. Fondi di solidarietà aperti dall’Arci: “Raccolta fondi per alluvionati del messinese”, Banca Etica, IBAN 38 E 05018 04600 000000 140686

Dal Comune di Barcellona: "Comune di Barcellona Pozzo di Gotto", "contributo di solidarietà per gli alluvionati". IBAN IT 16 Z 01030 82071 000001 328303

E da quello di Villafranca Tirrena: IBAN è IT 34 R 02008 82640 000101 777748

La Protezione civile è al lavoro in una trentina di comuni a rischio, mentre la Società Autostrade ha provveduto alla riapertura della statale 113, la strada che collega tutta la Sicilia orientale.
 
Dopo aver pianto i propri morti, per la provincia di Messina è venuto il momento di rimboccarsi le maniche, al fine di evitare altre tragedie.

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