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 Home page > Attualità > Cultura > Alla ricerca del poeta maledetto nel porto di Ostia

Alla ricerca del poeta maledetto nel porto di Ostia

Era un campo incolto, alcuni anni fa, un simbolo in marmo e un cancello chiuso da una catena arrugginita. Poi qualche giorno fa son passato, un angolo abbandonato del porto di Ostia, da un lato erba e canne al vento, dall'altro un cantiere di barche.

La catena è stata sostituita da un nastro nero al quale è stato fatto un nodo ed un fiocco. L'erba tagliata e le lapide con incise versi delle sue poesie e il riepilogo delle sue opere. Diverse panchine. E lampioni. Su una di queste panchine mi son seduto, son stato un po'. Ho ricordato il suo volto scavato... poi alcuni versi delle sue poesie 

"Solo, o quasi sul vecchio litorale tra ruderi di antiche civiltà. Ravenna Ostia o Bombay - è uguale - con Dei che si scrostano problemi vecchi quale la lotta di classe, che si dissolvono"

La panchina è scrostata dal sole e dal vento marino, l'erba sotto di essa non raggiunta dalla falciatrice cresce solitaria e ondeggiante, mi pizzica, mi solletica. Le zanzare mi raggiungono felici di aver, finalmente, trovato una succulenta cena. E' ora di andare. Ti verrò a trovare ancora vecchio poeta maledetto, e rompere così la tua solitudine "su questo litorale tra ruderi di antiche civiltà"

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