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Addio a Fruttero

E' morto sabato 14 gennaio all’età di 85 anni, lo scrittore Carlo Fruttero, nella sua casa di Castiglione della Pescaia. Fruttero era conosciuto, insieme a Lucentini, per la produzione di romanzi polizieschi; ma era anche saggista, giornalista e traduttore infaticabile.

Nasce a Torino nel 1926. Nel ’52, dopo aver fatto per molti anni il traduttore, inizia la sua collaborazione con Franco Lucentini, cominciando a scrivere romanzi, soprattutto polizieschi. Dal 1961 al 1986 dirige la collana Urania (Mondadori), riferimento insuperato per gli appassionati di fantascienza italiana.

Insieme a Lucentini ha il merito di aver tradotto e fatto conoscere al pubblico italiano la letteratura pulp americana. Tra i successi di F&L vanno ricordati, La donna della domenica (1972), giallo ambientato a Torino da cui verrà tratto, nel 1975, un film diretto da Luigi Comencini; A che punto è la notte (1979) e Enigma in luogo di mare (1991).

Dopo il suicidio di Lucentini nel 2002, smette di scrivere per riprendere nel 2006 pubblicando Donne informate sui fatti, che arriva in finale al Premio Campiello 2007. Negli ultimi anni pubblica Mutandine di Chiffon. Memorie retribuite (2010) e La Patria bene o male (2011) insieme a Massimo Gramellini. Nel 2007 riceve il Premio Chiara alla carriera e nel 2010 il Premio Campiello alla carriera.

Con Fruttero scompare uno degli ultimi rappresentanti di quella letteratura italiana di valore capace di non prendersi troppo sul serio. La leggera ironia, l’utilizzo sapiente e acuto delle possibilità pressoché infinite della lingua italiana, che contraddistinguono tutti gli scritti di Fruttero sono qualità rare di cui mai come oggi si sente la mancanza.
 

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