"Siamo stufi di questa insopportabile realtà alla quale siamo costretti", dicono all’associazione , nella quale ci sono madri e padri con figli colpiti con malattie causate dalle emissioni inquinanti e i cui figli sono morti. Madri e padri che fanno domande al presidente del Consiglio e ai ministri "per le quali gradiremmo ricevere risposte, visti i ruoli istituzionali di altissima responsabilità che voi attualmente rappresentate".
Chiedono, ad esempio, se sono “a conoscenza di quanti e quali inquinanti vengono emessi nell’aria per garantire la produzione a caldo dell’acciaieria tarantina?" E “di quanti e quali danni, spesso irreversibili, tali inquinanti procurano all’ambiente e alla cittadinanza tarantina?". Ancora: "Chi è chiamato a pagare per questi danni?” vorrebbe sapere l’associazione. Infine, riferendosi alla chiusura delle aree di produzione a caldo di Genova e Trieste, “come intendete giustificare la continuazione della produzione di acciaio per mezzo del carbone, a Taranto?"