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La seconda
Carica dello Stato, parlando a Lampedusa, non può appellarsi all’Art. 10 della
nostra Costituzione per asserire che
hanno “diritto d’asilo” anche quei migranti che “scappano dalla povertà e dalla
fame”.
Primo.
CI SONO quasi 6 milioni di cittadini italiani che non hanno lavoro
e sono oltre 4 milioni quelli che vivono al disotto della soglia di povertà. Eppure
non esiste alcun “obbligo” dettato dalla Costituzione di dare a ogni cittadino
un lavoro remunerato e un reddito adeguato a un decoroso tenore di vita.
Secondo.
IL TESTO dell’Art. 10 prevede il “diritto d’asilo” per lo straniero a cui sia
impedito (nel suo paese) “l’effettivo esercizio delle libertà democratiche” da
noi garantite. E si chiude affermando che non è ammessa l’estradizione “per
reati politici”.
Ciò detto.
Decidere di tenere aperte le porte ai flussi di migranti
sospinti da fame e povertà ha senso purché non preluda e non si limiti agli atti di
semplice “prima accoglienza”.
Non serve cercare Il Consenso Surrogato di quanti
sono sensibili alla fascinazione mediatica …