• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

Micheal Jackson e la"Death Economy"

Di Simone N. (---.---.---.127) 31 luglio 2009 09:00

Sono molto daccordo con l’articolo, sopratutto per quanto riguarda il fatto che dopo la morte un artista di grandissima fama, sopravviva . Alcuni miei amici che, come me, hanno visto la fama di Micheal Jackson nell’apice del successo, solo dopo la sua morte hanno deciso di comprare i cd dell’artista e addirittura andare al concerto in sua memoria, che si terrà a Londra quest’inverno, mentre quando il re della musica pop era in vita, a questi miei amici non li sarebbe mai e poi mai venuto in mente di ascoltarlo.
Prima guardando la classifica musicale, ho notato che dalla numero uno alla numero cinque il nome in copertina risale sempre a Micheal Jackson, cosa che non si verificava da anni.
L’economia musicale vive alle spalle dei "grandi morti", il padre Joe Jackson, ha già fatto una proposta ai tre figli di Michael di formare un gruppo musicale i "Jackson 3", per fare concerti in memoria del padre( ma come tutti sanno i soldi sono il primo motivo). Fortunatamente i famigliari sono contrari al progetto.
Il mondo in cui viviamo non ha rispetto di nessuno, nemmeno per i morti.


Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox