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Ponzio Pilato e il segreto dei due Gesù

Di Fabio Della Pergola (---.---.---.85) 8 marzo 2017 11:00

Caro Cannavò, secondo la Treccani: «barabba s. m. [dal nome di Barabba (lat. Barabbas, gr. Βαραββς, dall’aramaico bar abā «figlio del padre» o «del maestro»)». Che possa significare anche "uscito" non lo metto in dubbio, ma non se ne può alterare il senso primario pur di affermare come vera la propria interpretazione e falsa quella che, a rigor di logica, è quella più significativa nel contesto di cui si parla. Fra l’altro dire che Gesù è uno "lontano" o "fuori" da Dio e non "figlio" contraddice la dogmatica bimillenaria, anche se un figlio è dopotutto "uscito" dal proprio genitore.

Secondo punto: "nel cristianesimo il sesso viene esaltato". Capisco la difesa a priori del punto di vista del credente, ma cerchiamo di non alterare la storia che tutti conoscono. Il sesso viene esaltato dai cristiani (almeno fino a qualche decennio fa) solo se finalizzato alla procreazione. Quindi quella che si esalta è la procreazione e il sesso in quanto metodo riproduttivo. Il sesso è invece dialettica interumana. La finalità riproduttiva consegue al rapporto (fra gli esseri umani) e non risponde alle necessità istintuali di riproduzione della specie che sono invece proprie del mondo animale. Esaltare la procreazione va bene se rientra nell’ambito della libera scelta degli individui in relazione fra loro; se la si esalta come finalità primaria e ultima si riduce il rapporto interumano a livello di quello istintuale e animalesco. Il mio punto di vista è perciò l’esatto opposto di quello sostenuto da Santa Madre Chiesa per millenni, ma che a partire dal Vaticano II anch’essa ha un po’ modificato, almeno a parole (ma poi sull’uso dei contraccettivi.... mah).

Terzo punto. L’ebraismo e il cristianesimo non sono affatto complementari. Possono - al limite, con alcuni dubbi e coinvolgendo in questo anche l’Islàm - avere tratti comuni in senso strettamente teologico (cioè nell’ambito del "discorso su Dio"... tuttavia, come la mettiamo con l’incarnazione?). Ma come è noto, la tradizione religiosa non si limita alla teologia; veicola anche un’antropologia (cioè un "discorso sull’uomo"). E questo articolo vuole proprio evidenziare l’inconciliabilità del discorso antropologico fra l’ebraismo (ma anche l’islamismo in questo caso) e il cristianesimo. Per questo motivo uno dei rabbini più famosi (e anche più aperti al dialogo giudaico-cristiano, pluricitato da Ratzinger in un suo libro) ebbe a scrivere «non esiste ora, né mai è esistita, una tradizione ebraico-cristiana».


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