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Dalla democrazia alla "mignottocrazia". Veronica Lario non ci sta e divorzia

Di Rocco Pellegrini (---.---.---.2) 3 maggio 2009 13:56

 francamente stai esagerando ed hai passato ampiamente il limite del ragionevole. Non è un partito per quanti voti esso abbia che decide sul sistema democratico. La tua analisi è sommaria e distruttiva, la conclusione logica dovrebbe essere "organizziamo la lotta partigiana" visto che ormai la trasformazione è avvenuta e la democrazia è morta. Ma già il fatto che tu abbia potuto scrivere questo articolo dimostra esattamente il contrario. E poi la tanta gente che ha preso posizione contraria, chi si batte per cambiar musica tutti questi sono contro le tue semplificazioni.
 Ci sono, è fuori dubbio, brutti segnali che vengono dalla pubblica opinione ma proprio perchè siamo in democrazia riusciremo a cambiare lo stato di cose esistente, riusciremo a ribaltare i processi degenerativi.
 Esiste in Italia una pubblica opinione che non si arrende e che si organizza nelle tante pieghe della società, cercala, aiutala, se vuoi dare una mano costruttiva, e non lasciar credere che la partita sia finita e che siamo in dittatura perchè questa è una grossa bugia.


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