Situazioni del genere dovrebbero indignare, non solo la popolazione vittima di prevaricazione, ma anche la classe politica tutta, ammesso che un’etica ed una responsabilità alberghino ancora nei rappresentanti politici di vario livello.
Invece purtroppo si assiste a strumentalizzazioni partitiche volte unicamente alla gestione del potere, in cui gli interessi della popolazione sono totalmente ignorati o manipolati ad arte, nell’ottica di un business disinvolto.
Sarà necessaria una guerra civile, o basterà ricordarsene il 6 e 7 giugno?
Staremo a vedere, ma la lotta per ottenere il rispetto dei nostri diritti non smetterà.
Almeno fino a che c’è internet!!!