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Perché l’ISIS è così ricco

Di Persio Flacco (---.---.---.113) 1 luglio 2014 22:50

Agire militarmente e finanziariamente potrà, si spera, fermare l’ISIS nella sua avanzata per impadronirsi del medioriente, ma non risolverà il problema. Chi pensa questo non conosce abbastanza il mondo islamico, la sua struttura policentrica, liquida, ma capace di addensarsi in strutture combattenti in ogni suo punto e in ogni momento sotto l’azione di un catalizzatore.
Il catalizzatore è il conflitto tra Israele e palestinesi.
Quello che sta avvenendo, e quello che è avvenuto prima, è la conseguenza dell’odio diffuso nel mondo islamico a causa della umiliazione del popolo palestinese: una parte della Umma, della comunità islamica.
E’ per questo, per non essere travolti dagli effetti di questo odio, che i regnanti sauditi si fecero promotori nel 2002 una iniziativa di pace che offriva il riconoscimento di Israele da parte dei regimi arabi in cambio della pace tra Israele e palestinesi.
Iniziativa del tutto ignorata da Israele e dagli USA.
Può darsi che l’ISIS verrà fermato, come è stata parzialmente fermata al Qaeda, ma se anche fosse nasceranno altre al Qaeda, altri ISIS, se agli integralisti non verrà tolto di mano il catalizzatore per formarne altri.


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