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Rischia l’ergastolo perché ha partorito un bambino nato morto

Di (---.---.---.143) 31 marzo 2014 13:57

Io aggiungerei un paio di considerazioni provocatorie e sottolineo provocatorie.


Le donne sono degli involucri produttori di bimbi, la cui volontà o autodeterminazione diventa nulla nel momento in cui restino incinte? Tipo che se hai minacce d’aborto per legge devi rimanere a letto e ti legano per controllare che tu esegua l’ordine?

Ovviamente è scriteriato assumere cocaina quando si è incinte, anche se sarebbe da dimostrare il nesso causale tra la morte del nascituro e l’uso della sostanza. 

Ma se anche fosse dimostrata questa causalità, considerando che la cocaina è una sostanza che provoca dipendenza (se si abusava di cocaina prima di restare incinte non è proprio facilissimo smettere), allora per coerenza - sempre considerando le donne degli involucri sfornafigli - bisognerebbe sterilizzare tutte le tossicomani in modo da impedir loro di uccidere bimbi. Oppure costringerle ad abortire, invece di condannarle per omicidio. In caso contrario è come condannare per strage un malato d’ebola invece di isolarlo e cercare di curarlo e fare in modo che non infetti gli altri.

Provocazione a parte, sono notizie che lasciano senza parole. Così assurde che smuovono al paradosso.

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